Aggiornamenti dal sistema solare: settembre 2024
Gli eventi principali del mese sono stati il doppio sorvolo di Juice Luna-Terra e l’incidente risolto di Voyager 1. È imminente il lancio di due nuove missioni, Hera e Europa Clipper. Tutte le altre sonde proseguono nominalmente la loro attività, tranne Akatsuki, in silenzio radar su Venere e senza comunicazioni ufficiali dall’agenzia giapponese. Per le missioni future arrivano buone notizie dal medio e lontano oriente, con la conferma dell’avanzamento dei lavori in tabella di marcia sia per la missione emiratina verso 7 asteroidi, sia per il programma di esplorazione cinese con Tianwen-2, diretto su Kamoʻoalewa e ritorno, e Tianwen-3, diretto su Marte e ritorno.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Mancano pochi giorni al prossimo lancio di una missione interplanetaria. L’ultimo lancio è avvenuto il 13 ottobre 2023 con Psyche, il prossimo sarà Hera (ESA) o Europa Clipper (NASA), previsti entrambi per la seconda settimana di ottobre. Hera potrebbe già partire il 7 ottobre, Europa Clipper non prima del 10 ottobre, entrambi partiranno dalla Florida a bordo di un vettore di SpaceX, il classico Falcon 9 per Hera e la versione potenziata Falcon Heavy per Europa Clipper.
Europa Clipper ha completato le operazioni di rifornimento, è stato caricato propellente e ossidante.
Hera è stata fatta completamente in Europa, ed è stato coinvolto gran parte del continente per la sua fabbricazione. ESA ha rilasciato il kit di lancio missione con alcuni dettagli su storia, costruzione, lancio, traiettoria e obiettivi.
Nel sistema solare interno
Da anni molte sonde studiano il Sole e l’osservazione contemporanea di alcuni fenomeni può portare a scoperte che altrimenti sarebbero impossibili. In particolare Parker Solar Probe (NASA) e Solar Orbiter (SolO) (ESA) erano posizionate in una configurazione favorevole durante un evento di espulsione di massa coronale che ha permesso misure delle proprietà dello stesso flusso di vento solare in diversi momenti e in luoghi differenti. Le due sonde hanno così permesso di risalire alla scoperta delle onde di Alfvén, perturbazioni ondulatorie del plasma che si propagano tramite l’oscillazione delle particelle cariche. Il 30 settembre Parker Solar Probe è passato al perielio a 7,9 milioni di distanza dal Sole, l’ultima delle 5 orbite a questa distanza. A novembre effettuerà un sorvolo di Venere che la porterà in un’orbita più interna per un passaggio ancora più ravvicinato.
Prosegue senza altri intoppi il viaggio di BepiColombo (ESA/JAXA) dopo il piccolo cambio di programma avvenuto con il sorvolo di Mercurio del 4 settembre. A causa di una leggera perdita di potenza dei motori, l’inserimento in orbita avverrà nel 2026 anziché nel 2025. Dopo l’ingresso in orbita, le due sonde della missione, MPO (ESA) e MMO (JAXA), si separeranno ed effettueranno rilevazioni di Mercurio da quote differenti.
Hayabusa2# (JAXA) si sta preparando a incontrare il suo prossimo obiettivo, l’asteroide 2001 CC₂₁ che riceverà a breve un nome. Intanto fa esercizi di acquisizione di immagini di oggetti veloci. La cometa C/2023 A3 sfreccia alle spalle del Sole in moto retrogrado, in verso opposto al moto di tutte le sonde e della maggior parte dei corpi celesti. Hayabusa2# l’ha così vista sfrecciare a 253.800 km/h di velocità relativa a sé.
OSIRIS-APEX (NASA) è passata da una posizione sfavorevole a inizio mese, il primo settembre si trovava al perielio, a una distanza di 74 milioni di chilometri dal Sole, più vicino di quanto fossero i requisiti minimi di inizio missione. La sonda è infatti in una fase di estensione di missione, dopo aver concluso con successo la sua missione principale, OSIRIS-REx, con il prelevamento di campioni da Bennu. Ora sta puntando a un altro asteroide, Apophis, famoso per essere stato alla ribalta nel periodo della scoperta, temuto come asteroide a rischio impatto catastrofico con la Terra.
Da fine maggio non si hanno più notizie di Akatsuki (JAXA). La sonda ha perso i contatti con la Terra e da allora non c’è stato nessun comunicato JAXA che chiarisca lo stato della missione.
Infine STEREO A (NASA), una sonda dedicata all’eliofisica che compirà 18 anni il mese prossimo. Tracciare e scaricare dati scientifici da tutte queste sonde è impegnativo per le risorse del DSN, Deep Space Network, la rete di antenne paraboliche ad ampio diametro della NASA. Per questo motivo nel 2009 è stato assegnato dalla NASA a un gruppo di volontari il compito di scaricare dati scientifici dalle sonde STEREO (di cui ormai ne è rimasta solo una attiva delle due iniziali) per quanto gli fosse possibile.
La flotta marziana
Lo stesso gruppo di volontari di Bochum che traccia STEREO A si occupa anche di fare analisi doppler di Tianwen-1 (CNSA) per osservare le perturbazioni naturali dell’orbita della sonda attorno a Marte. Da agosto il tracciamento si è interrotto, perché STEREO A e Marte sono allineati con la Terra e STEREO A ha la priorità di osservazione da Bochum, e potrà riprendere probabilmente da ottobre.
Sono dieci anni di missione per MAVEN (NASA), entrata in orbita il 22 settembre 2014, e le scoperte non si interrompono. Le osservazioni prolungate, infatti, permettono di fare studi che altrimenti sarebbero impossibili. Studiando la fuga atmosferica e incrociando i dati con le osservazioni di Hubble, gli scienziati sono riusciti a perfezionare i modello che mostra come si sia evoluta l’acqua su Marte nel corso di miliardi di anni. La missione, inizialmente prevista di soli due anni, dovrebbe terminare a settembre 2025, se non ci saranno ulteriori estensioni.
Mars Express (ESA) invece ci fornisce il primo catalogo di nuvole marziane, grazie a 21 anni di raccolta dati (praticamente) ininterrotti. Il database è ancora in espansione, in quanto la missione è stata prorogata fino almeno al 2026, se non ci saranno imprevisti prima. Alla flotta dei meteorologi marziani si è aggiunta Hope (UAESA) nel 2021.
Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), arrivato su Marte nel 2016, era stato progettato per fare misure scientifiche dell’atmosfera marziana e per fare da ripetitore radio a un rover, Rosalind Franklin, che sarebbe dovuto arrivare due anni dopo, ma con i ritardi accumulati la prossima data prevista di arrivo è per il 2029. Non si sa se TGO resisterà ancora fino ad allora, l’ESA sta comunque lavorando sul rover. Nel frattempo si continua con altri tipi di attività scientifica, alcuni dei quali innovativi. Dal 2020, infatti, TGO si orienta verso Mars Express poco prima che questa scompaia dietro Marte, trasmettendosi reciprocamente segnali radio che attraversano l’atmosfera marziana. L’analisi della perturbazione del segnale permette di fare misurazioni sull’atmosfera. A luglio di quest’anno sono usciti i primi risultati scientifici di questo nuovo tipo di attività.
La matriarca di tutte le sonde marziane è Mars Odyssey (NASA), che compirà 23 anni di servizio il mese prossimo. Il record di attività si estende a tutti i pianeti del sistema solare, eccetto la Terra. L’inserimento in orbita è avvenuto il 24 ottobre 2001. Il carburante per il mantenimento d’assetto sta per finire però, si prevede che possa operare fino alla fine del 2025.
Perseverance (NASA) continua la sua scalata alle pendici del cratere Jezero, raggiungendo 300 metri di quota dal punto dove è iniziata la sua missione in superficie. C’è un terreno nuovo da esplorare e sarebbe impossibile procedere con questo ritmo serrato senza l’aiuto di Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), che con il suo strumento HiRISE fornisce mappe dettagliate al team scientifico per decidere come proseguire. MRO è in orbita da 18 anni.
L’altro rover, Curiosity (NASA), continua il suo instancabile lavoro di ricerca e detiene l’invidiabile record di un milione di raggi laser sparati sulla superficie. È da quasi 13 anni su Marte e ne ha viste davvero tante, ma la visione della luna e della Terra vicine è qualcosa di poetico, soprattutto se è la luna di un altro pianeta, come nel caso della foto scattata il 13 settembre che ritrae Fobos e la Terra vicine. È la prima volta che questi due corpi celesti vengano ripresi in un’unica immagine dalla superficie di Marte.
Nel sistema solare esterno
Proseguono senza aggiornamenti notevoli le missioni verso gli asteroidi nel sistema solare esterno, Lucy (NASA) e Psyche (NASA). Lucy ne incontrerà 10 durante il suo viaggio, Psyche solo uno e omonimo, 16 Psyche. Prosegue nel buio dello spazio profondo anche New Horizons (NASA), molto oltre i pianeti del sistema solare, in una zona in cui non si sa ancora se presenta una fascia di asteroidi tutta da scoprire. È così buio e lontano dal sole che è l’unica sonda a poter osservare la luce di fondo dell’universo.
Dopo il sorvolo Luna-Terra del mese scorso, Juice (ESA) si è rivolta indietro verso di noi per scattarci qualche foto. Non c’è nessun motivo scientifico per catturare queste immagini, si sta solo testando lo strumento di acquisizione JANUS. Questo strumento è stato realizzato in Italia, dall’azienda Leonardo, in collaborazione con ASI e INAF.
Il 20 settembre Juno (NASA) ha effettuato un altro passaggio al periapside della sua orbita attorno a Giove. Questo passaggio è contrassegnato come PJ65 e sono già disponibili le immagini grezze raccolte. Manca esattamente un anno al termine della missione, lanciata nel 2011 e arrivata su Giove nel 2016. Il 17 settembre 2025 dovrebbe esserci l’ultimo passaggio ravvicinato, il PJ76, e successivamente il tuffo distruttivo nell’atmosfera del pianeta.
La sonda attiva più lontana in assoluto è Voyager 1, viaggia ormai da 47 anni e ha qualche problemino. Ha tre coppie di propulsori per correggere l’assetto della sonda, quando le prime due si otturarono leggermente si passò alla terza, ma ora quella in uso è ancora più otturata delle due precedenti. Ritornare a una usata precedentemente sarebbe stato molto facile quando i sistemi di riscaldamento erano ancora efficienti, ma questa volta è stato molto più laborioso. Fortunatamente l’operazione è stata completata con successo e la sonda potrà continuare, anche se non si sa ancora per quanto. Prosegue senza sconvolgimenti di sorta, invece, la sonda gemella, Voyager 2, al secondo posto per distanza dalla Terra tra le sonde attive.
Riassunto missioni
Ci sono 36 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 43 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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