Briefing d’inizio anno per il DG ESA Jan Wörner

Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Jan Woerner ha incontrato i rappresentanti della stampa, nel consueto briefing d’inizio anno a Parigi, per una veloce panoramica degli avvenimenti del 2016 e quelli futuri.
In un paio d’ore ha trattato tutti gli argomenti riguardanti l’attività e la politica spaziale di ESA, compresi eventuali indagini interne ed a livello di cittadini europei su come vedono lo spazio e la nostra agenzia spaziale.

Naturalmente ha accennato alla missione Rosetta appena conclusa, a LISA Pathfinder per quanto riguarda lo studio delle onde gravitazionali, a BepiColombo che sarà lanciata nel 2018 verso Mercurio ed all’utilizzo dei satelliti durante questi mesi di terremoto in centro Italia.

Buona parte della presentazione ha riguardato il management, la collaborazione e coinvolgimento del settore industriale ed altre politiche di cui abbiamo già riportato recentemente nei nostri articoli: United Space for Europe, Budget e Ministeriale 2016.

Parlando di programmi umani e scientifici, ecco qualche notizia interessante:

Nuove missioni per gli astronauti europei
L’operatività della Stazione Spaziale Internazionale è stata confermata fino al 2024 da tutti i partners coinvolti e con essa l’avvicendamento degli equipaggi a bordo, di conseguenza tutti gli astronauti europei attivi avranno la possibilità di compiere almeno un altro volo.
Per gli astronauti della classe 2009  sono già state stabilite le nuove missioni di Alexander Gerst nel 2018 e Luca Parmitano nel 2019, per Samantha Cristoforetti, Andreas Mogensen, Tim Peake e Thomas Pesquet che attualmente si trova sulla ISS, si tratta solo di aspettare il susseguirsi degli assegnamenti.
Il veterano Paolo Nespoli (classe 1998 e 2 voli in attivo) partirà già questo maggio verso la ISS, mentre si sono aperte delle possibilità per il ritorno allo stato attivo per Roberto Vittori (classe 1998 e 3 voli in attivo) e Pedro Duque (classe 1992 e 2 voli in attivo) che quindi rientrano in lista per una missione.
Ad essi si aggiungerà Matthias Maurer (riserva classe 2009) come possibile membro di una missione.

 

Exomars
Una dimostrazione di collaborazione internazionale nonostante le crisi e le tensioni diplomatiche tra alcune delle nazioni coinvolte.”
Il fallimento del lander Schiaparelli non ha impedito di raccogliere una grande quantità di dati per lo sviluppo della prossima missione del 2020.
La causa principale del fallito atterraggio morbido di Schiaparelli è imputabile al flusso di informazioni che dai giroscopi, arrivava al computer, saturandolo di dati spesso in contraddizione tra loro, ed a come questo ha utilizzato le diverse informazioni.
L’orbiter TGO sta comunque portando avanti regolarmente la propria missione.

Galileo
Lo scorso 15 dicembre è ufficialmente iniziata l’operatività del sistema di posizionamento globale europeo con i primi 18 dei 30 satelliti previsti.
Purtroppo si sono evidenziati anche dei problemi con alcuni orologi atomici a bordo dei satelliti che comunque, per ridondanza, ne hanno a bordo quattro, due “passive hydrogen maser” e due “rubidium atomic clocks”.
Sette satelliti hanno perso un orologio, mentre un satellite ne ha persi due.
Gli orologi atomici sono necessari anche per effettuare le correzioni dovute a quanto espresso dalla teoria della relatività, cioè che lo scorrere del tempo è influenzato sia dalla velocità che dalla gravità. Senza le correzioni l’errore di posizionamento risultante sarebbe di 500 metri in un ora.
Woerner ha ben chiarito che ciascun satellite, per funzionare, necessita di un solo orologio, nessuno dei satelliti è compromesso e quindi l’operatività totale della costellazione non risente di questi problemi.

NASA
In seguito al cambio di presidenza, ESA è in attesa di conoscere chi sarà il prossimo amministratore, ma è comunque già in contatto con team che si sta occupando della transizione per garantire la continuità della collaborazione sopratutto per quanto riguarda la ISS e l’ESM per la capsula Orion.

 

Ariane 6 e VEGA
Per essere più competitivi sul mercato molte compagnie stanno pensando e sviluppando tecnologie riutilizzabili. ESA ha deciso che per i due nuovi vettori europei in corso di sviluppo, Ariane 6 e VEGA-C, verranno utilizzate tecnologie già esistenti ed affidabili, che consentiranno una riduzione dei costi stimata intorno al 50%.
“L’esperienza dello space shuttle, molto costoso anche se riutilizzabile, ci ha fatto pensare che quella potrebbe non essere la sola strada per abbassare i costi.”

 

Moon village
L’idea di stabilire, al termine del programma ISS, una base permanente internazionale sulla Luna era stata illustrata nel febbraio 2016 proprio dallo stesso Woerner, che questa volta ha voluto puntualizzare un dettaglio preciso:
“Il Moon Village è un concetto, non è un singolo progetto ma un insieme di idee e progetti che confluiscono nell’idea del Moon Village. ESA propone e coordina il concetto, ma diverse entità, agenzie spaziali, compagnie private o altro devono sviluppare le idee.”

AIM
Woerner ha voluto chiarire che l’Asteroid Impact Mission (AIM) non è stata definitivamente cancellata ma temporaneamente messa da parte per mancanza di fondi durante la scorsa ministeriale. ESA sta valutando delle soluzioni per rifinanziare la missione, anche in versione ridotta. Attualmente comunque ci sono contratti in essere con l’industria.

Spacerider 
Il programma capitanato dall’Italia, per lo sviluppo di un piccolo veicolo automatico orbitale direttamente derivato dall’IXV del 2015, che possa anche raggiungere la ISS e rientrare a terra con volo planato, è confermato ed avviato.

 

Dream Chaser ed Ariane
Woerner ha confermato che Sierra Nevada Co. sta sviluppando il proprio mini-shuttle riutilizzabile anche per essere lanciato da un Ariane 5 o Ariane 6, con le ali piegate per essere contenuto nel fairing.
A febbraio il CEO di Sierra Nevada sarà in Europa per parlare proprio di questa collaborazione.

 

Il video intergrale del briefing:

https://livestream.com/accounts/362/events/6873863

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.