Modificato il contratto tra NASA e Boeing sul Commercial Crew Program
Dopo anni di ritardi, posticipi, missioni partite con equipaggio e ritornate senza, l’Agenzia spaziale statunitense (NASA) e Boeing hanno concordato una rettifica del contratto siglato nel 2014, relativo allo sviluppo di una capsula per il trasporto di astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
La nuova versione prescrive che la prima missione operativa di CST-100 Starliner (Starliner-1), attualmente prevista non prima della fine di aprile 2026, venga svolta senza equipaggio. La data non è definitiva e potrebbe slittare ulteriormente, in caso di problemi o ritardi durante i test e le certificazioni che avranno luogo nei prossimi mesi. Allo stesso modo, la seconda missione (Starliner-2) sarà la prima a portare un equipaggio in una missione di lunga durata, circa sei mesi. Anche in questo caso la partenza sarà decisa solo quando Starliner-1 avrà completato la propria missione, dopo un’attenta analisi della telemetria dell’intero volo orbitale e un’ispezione approfondita sulla capsula rientrata sulla Terra.
Nel 2014, al momento della firma, i piani prevedevano due voli di certificazione: prima in modalità automatica senza equipaggio, poi con due astronauti collaudatori a bordo. Solo al termine di entrambe le missioni, e dopo un’estesa analisi dei dati raccolti, sarebbero iniziate quelle di routine, sei in totale e di durata di sei mesi circa l’una. Boeing si sarebbe dovuta alternare con SpaceX e la sua Crew Dragon, l’altro sistema di trasporto selezionato dalla NASA. In questo modo sarebbe stato possibile garantire sempre l’accesso alla Stazione dal suolo statunitense, se l’insorgere di problematiche avesse tenuto a Terra una delle due capsule. Il nuovo contratto ora prevede quattro voli per Starliner: gli altri due previsti da quello originario ora sono indicati come opzionali, nel caso si verifichino le condizioni per effettuarli.
La rettifica del contratto agisce anche sul lato finanziario: originariamente l’azienda avrebbe dovuto ricevere complessivamente 4,5 miliardi di dollari, suddivisi in diverse tranche soggette al completamento di obiettivi intermedi. Ora ne riceverà 768 milioni in meno, portando il totale a 3,7 miliardi di dollari. NASA ne ha però già pagati 2,2 miliardi, il 60% del nuovo importo complessivo, scrive Reuters.
Quando Starliner-2 partirà, non sarà la prima missione ad ospitare un equipaggio: a giugno 2024 Barry Wilmore e Sunita Williams decollarono dallo Space Launch Complex 41 (SLC-41) del Cape Canaveral Space Force Station (CCSFS) per il volo di collaudo. La missione sarebbe dovuta durare circa 14 giorni, tuttavia una perdita di elio e i cronici problemi ai propulsori spinsero i tecnici dell’agenzia a non far rientrare la capsula fino a quando non fossero state comprese esattamente le cause. La permanenza in orbita si rendeva necessaria dal momento che i problemi erano localizzati nel modulo di servizio, che si separa dalla sezione pressurizzata (la capsula) poco prima del rientro in atmosfera. Dopo due mesi di test, il 24 agosto NASA prese la decisione di far rientrare la capsula senza equipaggio: Wilmore e Williams sarebbero ritornati a Terra con la Crew Dragon di Crew-9, prevista in partenza dopo circa mese e ridotta a due membri (Nick Hague e Aleksandr Gorbunov) dai quattro iniziali (ai due citati prima, anche Zena Cardman e Stephanie Wilson).
Ma i problemi per Starliner non si verificarono soltanto in quell’occasione, tanto che servirono due voli senza equipaggio prima di procedere ulteriormente. Il primo (OFT-1), eseguito nel dicembre 2019, non raggiunse nemmeno la stazione spaziale per via di un errore di configurazione dell’orologio interno dei computer di bordo: questo causò un’errata interpretazione della fase di volo e un utilizzo scorretto di carburante per effettuare manovre inutili. Servirono ben due anni e mezzo per effettuare il secondo collaudo in orbita, OFT-2 (maggio 2022): una tempistica così lunga fu dovuta a problemi di ossidazione nel modulo di servizio e di altri emersi durante i test, come ad esempio ai paracadute.
Tutti questi ritardi e problemi danneggiarono e macchiano tutt’ora la reputazione di Boeing, soprattutto se messa a confronto con SpaceX: pur non essendo anch’essa esente da ritardi e da problemi gravi – uno su tutti l’esplosione di una capsula durante un test a Terra – l’azienda riuscì ad effettuare le due missioni di certificazione nel marzo 2019 e nel maggio 2020. Da quel momento tutte le missioni di lunga durata sono state assegnate a SpaceX, a cui è stato affidato lo svolgimento di altre missioni con equipaggio fino alla dismissione della ISS, prevista nel 2030.
Anche il futuro prossimo sembra favorevole all’azienda: non prima di febbraio lancerà Crew-12, e solo fra un anno ci sarà la possibilità di vedere chi fornirà il trasporto di astronauti verso la Stazione.
La prossima missione commerciale verso la Stazione Spaziale Internazionale senza uno specifico fornitore [di servizi di trasporto] è attualmente prevista non prima di ottobre 2026. Questa missione effettuerà un handover [lo scambio di consegne e di aggiornamenti tra due equipaggi che si susseguono] con Crew-12,
scrive spaceflightnow citando un portavoce di NASA. Si tratta tuttavia di un evento già successo: l’Agenzia spaziale statunitense non assegna formalmente lo slot della missione ad una specifica azienda, in attesa di vedere se ci sono progressi per quanto riguarda Starliner. Nel caso in cui Starliner dovesse continuare a manifestare problemi, la missione verrebbe affidata a SpaceX con Crew-13.
Equipaggio
Ad oggi, dire chi sarà sulla capsula della prima missione operativa è piuttosto difficile, se non impossibile. Nel corso degli anni, infatti, diversi astronauti assegnati alle missioni Starliner sono stati poi spostati su voli della Crew Dragon a seguito dei ritardi accumulati.
Inizialmente per il volo di prova con equipaggio erano stati incaricati Eric Boe, Christopher Ferguson e Nicole Mann: nel gennaio 2019 Boe venne sostituito da Michael Finke per ragioni di salute e a ottobre 2020 Ferguson lasciò per motivi personali, venendo rimpiazzato da Barry Wilmore. Infine, a ottobre 2021 fu annunciato che Mann sarebbe stata la comandante di Crew-5: la scelta fu giustificata citando la necessità compiere il prima possibile una missione a bordo della ISS. Sunita Williams prese il posto di Mann: contestualmente NASA decise di ridurre a due l’equipaggio, lasciando Fincke come membro di riserva. L’esperienza di Williams (tre voli) e Wilmore (due voli) venne giudicata un fattore sufficiente a garantire il successo della missione.
La nomina di Williams al volo di certificazione comportò una modifica a quello di lunga durata: avrebbe dovuto infatti prendervi parte, assieme a Josh Cassada e a Jeanette Epps. Cassada fu trasferito a pilota di Crew-5, con le stesse motivazioni e nello stesso momento di Mann. Dati i ritardi nel volo di test e l’assenza di urgenze per designare l’equipaggio della missione, si dovette attendere la fine di settembre 2022 per sapere chi avrebbe volato: NASA comunicò che sarebbero stati Scott Tingle e Mike Fincke, rispettivamente come comandante e pilota. Epps avrebbe invece mantenuto il suo posto, continuando però anche l’addestramento per i sistemi della Dragon per un eventuale cambio di navetta. Questo addestramento si rivelò fondamentale, dato che Epps venne assegnata nell’agosto 2023 a Crew-8 in qualità di specialista di missione. L’astronauta, complice tutti questi ritardi, risultò una debuttante al volo spaziale nonostante fosse stata selezionata nel 2009: paradossalmente volò dopo Mann e Cassada, selezionati sei anni dopo. Nel novembre 2023 l’astronauta canadese Joshua Kutryk fu assegnato alla missione in qualità di specialista di missione e come responsabile delle comunicazioni (CAPCOM) del volo di certificazione. Infine, nel marzo 2025 è stato ufficializzato l’equipaggio di Crew-11: la missione, decollata ad agosto 2025, include Cardman (come detto, rimossa da Crew-9 assieme a Wilson per permettere il ritorno di Wilmore e Williams) e Fincke, di fatto rimosso dal primo volo di Starliner. Eric Berger di ArsTechnica ha scritto anche che per un certo periodo Luke Delaney (selezionato nel 2021) si è addestrato per volare su Starliner, ma è stato in seguito riassegnato a Crew-13, la missione che dovrebbe seguire Crew-12 nel caso in cui Starliner continui a manifestare problemi e non possa partire intorno a ottobre 2026. Più recentemente, invece, Tingle ha sostituito Joe Acaba come Chief Astronaut di NASA: si tratta concretamente di un ruolo di gestione degli astronauti, inclusa la composizione delle missioni. Starliner-2 è quindi senza un equipaggio formale.
Fonte: NASA
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