Ottimo debutto per il nuovo GSLV Mark III Indiano

Credit, ISRO

Il nuovo e più potente lanciatore indiano, denominato Geosynchronous Satellite Launch Vehicle (GSLV) Mark III, è stato lanciato con successo la scorsa settimana mettendo in orbita geostazionaria un satellite per le comunicazioni del peso di oltre 3 tonnellate.
Il lancio è avvenuto lo scorso lunedi 5 giugno alle 11,58 GMT, dallo Satish Dhawan Space Center, sull’isola di Sriharikota, 80 km a nord della città di Chennai, sulla costa est indiana.

Il GSLV Mark III è un vettore tristadio di nuova concezione munito di due boosters laterali a propellente solido, di uno stadio centrale e di un upper stage criogenico, è alto 43,4 m, con diametro del corpo centrale di 4 m ed un peso complessivo al lancio di 640 t.

Lo stadio centrale L110 è spinto da 2 propulsori Vikas alimentati a UDMH (Unsymmetrical dimethylhydrazine) e Tetrossido di azoto, che si accendono in volo ad un’altitudine di 41 km e 114 secondi dal lancio, generando una spinta di 1598 Kn per un totale di 200 secondi.

Inizialmente la spinta viene quindi fornita solamente dai due boosters S200  a propellente solido, che bruciano ciascuno 205 tonnellate di HTPB (Hydroxyl-terminated polybutadiene) in 128 secondi di attività.

Esauriti i boosters ed avvenuta la separazione dello stadio centrale, a 322 secondi dal lancio si accende il motore criogenico CE-20 dell’upper stage C25, il più grande e potente mai sviluppato in India, che brucia 28 tonnelatedi idrogeno (LH2) ed ossigeno (LOX) liquidi nei successivi 643 secondi, portando il payload in un’orbita di trasferimento geostazionaria (GTO).

La capacità dichiarata del nuovo vettore è di 4t in GTO ed 8 in orbita bassa (max 600 km).

Questo lancio ha visto debuttare per la prima volta tutti gli stadi contemporaneamente, dopo che nel 2010 era fallito il test dell’upper stage montato sul più piccolo GSLV Mark II e nel dicembre 2014 era stato testato lo stadio centrale con i due boosters ed un finto upper stage con in cima un modello di capsula abitata CARE (Crew module Atmospheric Re-entry Experiment), che rientrò correttamente nell’oceano dopo il breve volo suborbitale.

 

 

L’agenzia spaziale indiana ISRO (Indian Space Research Organisation) ha comunicato che il satellite per le comunicazion GSAT 19, è stato correttamente posto in GTO (170 x 35.595 km) dopo 16 minuti dal lancio e che nei prossimi giorni circolarizzerà autonomamente la sua orbita a 36.000 km dalla Terra.
L’ISRO ha anche espresso la sua confidenza di riuscire, entro un paio d’anni, a rendere pienamente operativo il nuovo lanciatore a prezzi competitivi anche per il mercato commerciale internazionale.

Fonte e foto credit, ISRO

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Commenti

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.

2 Risposte

  1. MayuriK ha detto:

    Certo che queste agenzie potrebbero migliorare un po’ la qualità dei video… Sembra girato negli anni ’80…
    Basterebbe prender spunto da SpaceX