United Launch Alliance si aggiudica 3 lanci satellitari governativi

Un Atlas V di ULA decolla con a bordo il satellite AFSPC-5 per USAF nel 2015. Credits: ULA
Un Atlas V di ULA decolla con a bordo il satellite AFSPC-5 per USAF nel 2015. Credits: ULA

Le versioni più preformanti dei vettori Atlas 5 e Delta 4 della United Launch Alliance (ULA) sono state acquistate della United States Air Force (USAF) per effettuare la messa in orbita di satelliti da ricognizione per conto del governo statunitense, mentre NASA ha acquistato uno stesso Atlas 5, ma nella versione meno potente, per portare su di un’orbita polare un satellite meteorologico di nuova concezione.

Il decollo di un razzo Delta 4 Heavy con a bordo il satellite NROL-37. Credits: ULA

Il decollo di un razzo Delta 4 Heavy con a bordo il satellite NROL-37.
Credits: ULA

La prima delle missioni annunciate è pianificata per luglio 2020 con partenza dalla Vandenberg Air Force Base in California e vedrà l’utilizzo di un Delta 4 in versione Heavy, quella dotata di tre Common Booster Core (CBC) che può portare oltre 13 tonnellate di carico in orbita di trasferimento geostazionaria. Si tratta di una missione per conto del National Reconnaissance Office (NRO – l’agenzia governativa di intelligence che si occupa della ricognizione satellitare) e per questo il carico, denominato NROL-82, non è noto anche se presumibilmente si tratta del primo di due satelliti spia da sorveglianza elettro-ottica necessari a rinfoltire la costellazione da ricognizione globale in orbita polare visto il lancio dalla base californiana ideale per questo tipo di traiettorie.

L’altro nuovo lancio ordinato dall’aviazione statunitense avverrà il successivo agosto per mezzo di un Atlas 5 in versione 551 quindi con un solo motore sullo stadio orbitale, un fairing da 5 metri di diametro e 5 razzi ausiliari solidi al decollo per massimizzare la spinta al momento del lancio. Questa versione può portare più di 8,5 tonnellate in orbita di trasferimento geostazionaria. Anche in questo caso il carico è rappresentato da un satellite per NRO, denominato NROL-101, quindi non è dato sapere quale sia di preciso e, in questo caso, non è nemmeno possibile fare una stima dell’orbita in cui verrà posizionato visto che il lancio avverrà da Cape Canaveral, base che permette una gran varietà di lanci a parte quelli polari.

La famiglia degli Atlas (sinistra) e Delta (destra) che compongono gli EELV di ULA dedicati ai vari tagli di carico. Credit: ULA

La famiglia degli Atlas (sinistra) e Delta (destra) che compongono gli EELV di ULA dedicati ai vari tagli di carico.
Credit: ULA

L’assegnazione della missioni è stata annunciata venerdì 31 marzo dal Pentagono ma entrambi i lanci sono parte dell’esistente contratto di acquisto EELV tra USAF e ULA stipulato qualche anno fa. Anche il razzo Falcon 9 di SpaceX è stato certificato dall’USAF per il lancio di carichi riguardanti la sicurezza nazionale come i satelliti del NRO, ma entrambi i satelliti di queste missioni eccedono le sue capacità di carico e di fatto ULA è rimasto l’unico fornitore utilizzabile per questa classe di lanci.

Anche NASA aveva annunciato lo scorso mese di aver assegnato a ULA il servizio di lancio di un secondo satellite della nuova generazione di satelliti civili da osservazione meteorologica statunitensi. Per questo lancio sarà utilizzato un Atlas 5 in versione 401 e cioè con fairing da 4 metri di diametro, singolo motore sullo stadio orbitale e nessun razzo ausiliario, si tratta della versione base accreditata di poco meno di 5 tonnellate di carico trasportabile in orbita di trasferimento geostazionaria. In questo caso la competizione con il vettore di SpaceX c’è stata ma l’ha spuntata il vettore di ULA che nel 2021 lancerà dalla base di Vandenberg in California il Joint Polar Satellite System (JPSS) 2. NASA ha firmato il Launch Service Task Order nell’ambito del contratto Launch Services 2 dell’agenzia, che include la possibilità di lanciare con i vettori Atlas 5, Delta 4 Heavy, Antares, Falcon 9 e il futuro Falcon 9 Heavy.

Il lancio di Kepler con un Delta II il 7 marzo 2009 Credits: NASA

Il lancio di Kepler con un Delta II il 7 marzo 2009
Credits: NASA

Il primo JPSS è in calendario per il lancio nel prossimo settembre con la versione più performante del vettore Delta 2 di ULA, dotata di 9 razzi ausiliari. Questo vettore però verrà ritirato il prossimo anno, così il lancio di JPSS 2 verrà quindi effettuato dalla versione meno performante del molto più potente Atlas 5. I satelliti JPSS rappresentano la nuova serie di satelliti meteorologici in orbita polare che fornirà previsioni ad ampio campo e traccerà le tendenze ambientali. Si tratta di una collaborazione tra NASA e National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Da un’orbita a un’altezza di circa 825 km e inclinata di 98,7 gradi sull’equatore (quindi viaggiando da polo a polo), i satelliti JPSS scansioneranno l’intero globo 2 volte al giorno con i loro sensori di bordo. Forniranno immagini, profili atmosferici di temperatura e umidità, e osservazioni della temperatura superficiale sia sui mari che sulla terra ferma, tutte questi sono elementi chiave delle previsioni meteorologiche. In aggiunta i satelliti misureranno i livelli di ozono e la radiazione solare riflessa dal pianeta (quella che viene comunemente definita albedo).

Con la certificazione del razzo Falcon 9 per il lancio di carichi di sicurezza nazionale, l’USAF ha la possibilità di far competere le due aziende (ULA e SpaceX) per l’assegnazione dei voli con l’intento di avere dei risparmi nei costi per l’accesso allo spazio. Infatti recentemente due lanci di satelliti GPS sono stati assegnati al Falcon 9, mentre è in corso la valutazione per l’assegnazione della missione Space Test Program 3.

Fonte: ULA

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Rudy Bidoggia

Appassionato di spazio e di tutto ciò che è scienza dalla tenera età, scrive dal 2012 per AstronautiNews. Lavora come tecnico informatico presso un'azienda metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia.