Starship IFT-4, un successo e un altro enorme passo avanti per SpaceX

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Oggi 6 giugno alle 14:50 italiane (le 12:50 UTC) SpaceX ha lanciato con successo la missione Integrated Flight Test 4 (IFT-4), attesissimo quarto volo di test per il suo sistema di lancio Starship. Il decollo è avvenuto dal centro sperimentale Starbase di Boca Chica, Texas.

La missione si può certamente definire un ulteriore grande successo, sebbene dalle immagini siano emerse le criticità, attese e comprensibili, del sistema di protezione termico a mattonelle. Il lancio è stato trasmesso in diretta streaming via X.com, regalando ancora una volta immagini mozzafiato durate fino al momento dello splashdown di Ship 29 nell’oceano Indiano, al largo delle coste occidentali dell’Australia.

Gli obiettivi dichiarati e quelli raggiunti

Gli obiettivi dichiarati da SpaceX per questo quarto volo di Stasrhip erano essenzialmente due, molto simili tra loro: il rientro controllato sia di Super Heavy che di Starship, con modalità simili a quelle di IFT-3

Booster 11 avrebbe dovuto compiere un atterraggio verticale propulso nel golfo del Messico, simulando accuratamente il profilo di un futuro ritorno a Boca Chica. Ship 29 doveva rientrare in modo controllato in una zona dell’oceano Indiano tra il Madagascar e la costa occidentale dell’Australia. Ebbene, tutti questi obiettivi sono stati raggiunti, e questo consente di sperare in un nuovo volo in un futuro molto prossimo.

Per raggiungere questo obiettivo, SpaceX ha apportato diversi aggiornamenti software e hardware per aumentare l’affidabilità complessiva del veicolo. Tra le novità di questa missione c’era anche il distacco dal booster dell’anello di congiunzione tra primo e secondo stadio, elemento contraddistinto dalle molte feritoie che consentono ai gas di scarico della Ship di scaricarsi all’esterno durante l’hot staging.

Particolarmente significative sono state le immagini giunte durante tutta l’interfaccia di rientro, con delle alette (flap) di controllo di Ship 29 impegnate in una lotta impari con le forze della natura. Mentre il calore intenso del plasma si faceva largo nella loro struttura, e strappava mattonelle una per una, la grande struttura ha comunque superato il rientro riuscendo, almeno apparentemente, sia a manovrare effettuando il “flip” in verticale, sia a completare la riaccensione dei Raptor per ammarare in modo controllato. Vedremo quante di queste prime impressioni saranno confermate nel corso delle prossime ore.

Per quanto grande sia stato il passo avanti compiuto oggi, rimane evidentemente ancora molto lavoro da fare sul sistema di protezione termica. È vero che Ship 29 è sopravvissuta al rientro, ma naturalmente l’entità dei danni subita dalle alette di controllo (peraltro gli unici che abbiamo potuto vedere) e la quantità di mattonelle perse durante il volo sono inaccettabili per poter svolgere missioni operative. Per ammissione dello stesso Musk si tratta di un problema molto spinoso, che richiederà ulteriori test.

I migliori video da YouTube

Come sempre, sia NasaSpaceFlight che Tim Dodd hanno coperto l’evento, e ci aspettiamo che le loro telecamere ad alta definizione vicine a Boca Chica ci regaleranno ancora una volta prospettive nuove ed entusiasmanti. Ecco intanto le loro dirette.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.