Avvenuto il terzo volo di Starship, uno spettacolo oltre le aspettative

Il decollo di Starship nella missione IFT-3. Credits: SpaceX

A quattro mesi dal precedente, nel primo pomeriggio italiano di oggi 14 marzo SpaceX ha lanciato con successo il terzo prototipo del suo lanciatore Starship nella missione Integrated Flight Test 3. Il decollo è avvenuto alle 14:25 dalla base texana Starbase, a Boca Chica. Il vettore era formato dal duo Ship 28/Booster 10, entrambi al primo volo e dei quali non era previsto il recupero.

Il razzo è decollato senza problemi da Boca Chica, salendo nei tempi e lungo la traiettoria prevista nella sua parabola suborbitale, e concludendo il volo con il rientro di Ship 28 nel tratto di oceano Indiano previsto, tra Indonesia e Australia. Il booster ha purtroppo fallito l’accensione di un numero sufficiente di Raptor, distruggendosi nella manovra di finale di atterraggio.

Rispetto agli obiettivi dichiarati, la missione è stata un buon successo. SpaceX puntava ad alcuni importanti progressi, quasi tutti raggiunti:

  • Effettuare una riaccensione nominale dei motori Raptor per entrambi gli stadi. Booster 10 sembra aver svolto correttamente le manovre di boostback ma fallito quella di landing proprio per la mancata accensione del numeri di motori previsto, mentre Ship 28 ha saltato completamente la riaccensione.
  • Apertura e chiusura del portellone della “payload bay” di Ship 28. Le immagini sono state un po’ difficili da interpretare, ma certamente si è assistito a un’azione ben visibile degli attuatori. Quanto il portello si sia aperto, e se effettivamente si sia richiuso completamente, è difficile da confermare dato l’angolo dell’inquadratura.
  • Test di trasferimento di propellenti criogenici da un serbatoio all’altro durante la fase di coasting di Starship. Questo obiettivo è stato dichiarato un successo durante la diretta.
  • Rientro controllato di Starship e schianto nell’oceano Indiano. Da quanto visto e dichiarato, anche questo obiettivo è stato pienamente centrato.

Dopo un decollo che sembra non aver creato danni alla rampa di lancio, a T+2 minuti e 50 secondi è avvenuta con successo la delicata manovra di hot staging, durante la quale i motori Raptor del secondo stadio si accendono mentre le due parti del vettore sono ancora agganciate tra loro. L’azione dei gas di scarico ha aiutato l’allontanamento dei due stadi, con Booster 10 che ha immediatamente iniziato la manovra di inversione di rotta e ritorno verso Boca Chica.

Ship 28 ha percorso in modo pressoché perfetto la sua traiettoria di ascesa e, una volta spenti i suoi sei Raptor, ha proseguito la sua traiettoria balistica verso la zona di rientro. Nei 30 minuti di volo libero a bordo di Ship 28 sono stati svolti vari esperimenti, tra i quali un test in scala ridotta del trasferimento di propellenti e l’apertura e chiusura di un portellone nel vano del carico utile, lunga e stretta, facente parte del meccanismo a “dispenser” ideato per il rilascio efficiente delle future generazioni dei satelliti Starlink.

Nel momento in cui scriviamo non è noto se e quanto tali test abbiamo raggiunto gli obiettivi attesi, anche se SpaceX dovrebbe rilasciare aggiornamenti in merito nel corso dei prossimi giorni. Le immagini restituite nella diretta hanno mostrato il portellone ondeggiare visibilmente, ma non è chiaro se l’apertura e la chiusura siano state completate.

Raggiunta la quota di 90 km, Ship 28 ha affrontato la cosiddetta “interfaccia di rientro”, cioè la zona nella quale l’atmosfera terrestre è sufficientemente densa e la velocità del veicolo abbastanza alta da creare un’onda d’urto e del plasma incandescente attorno alle pareti della Ship e alle sue superfici di controllo.

Incredibilmente, grazie alla copertura dei satelliti della rete di telecomunicazione Starlink, questa fase è stata trasmessa in diretta per lungo tempo, restituendo immagini mozzafiato che entrano due volte nella storia: non solo è stato possibile seguire la prima Ship sopravvivere al lancio e approcciarsi al rientro balistico, ma anche un vero e proprio test in diretta dell’interazione del plasma con lo scafo del veicolo.

Per queste immagini si è trattato di una prima assoluta dato che, già ai tempi delle prime missioni spaziali e dello Space Shuttle, varie telecamere interne avevano documentato il fenomeno, ma nessuna lo aveva restituito in una diretta, e certamente non in alta definizione. Da un lato si è trattato di una vera gioia per gli occhi degli appassionati, dall’altro, più utilmente, di un’ulteriore fonte di informazioni per gli ingegneri di SpaceX che normalmente sono ricavabili solo da sessioni in galleria del vento.

La diretta video ufficiale è arrivata tramite il social media X e ha raggiunto subito 4,5 milioni di visualizzazioni, ed è stata accompagnata da numerosi noti canali YouTube, che spesso hanno apportato un loro valore aggiunto e allargato la platea degli spettatori. Ecco, tra le tante, quelle di NasaSpaceFlight e Tim Dodd/Everyday Astronaut.

I progressi compiuti rispetto al precedente volo e il buon numero di obiettivi raggiunti da questa missione sono un risultato importante per SpaceX, che deve completare relativamente in fretta lo sviluppo del vettore Starship non solo per i propri scopi commerciali, ma anche per stare nei tempi del contratto che la lega a NASA nel contesto del programma Artemis. Starship avrà infatti il compito cruciale, tra gli altri, di portare astronauti sulla superficie selenica.

In mancanza di “sorprese” negative dall’analisi dei dati raccolti da questo test e di particolari opposizioni da parte di FAA, è lecito attendersi che nell’arco di una manciata di settimane potremmo avere nuove occasioni di assistere a lanci di qualificazione per Starship.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.