Sono tornati a Terra gli astronauti di Apollo 17: si conclude un’era

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Harrison Schmitt esce dalla capsula dopo l'ammaraggio. Credit: NASA

19 dicembre 1972

Dal nostro inviato a Houston.

L’ammaraggio è avvenuto con successo alle 20:25 italiane, ponendo fine a una missione quasi perfetta. Purtroppo è anche l’ultima missione di questo programma storico. L’equipaggio, composto da Eugene Cernan, Harrison Schmitt e Ronald Evans, è appena stato accompagnato sulla nave di recupero e si sta procedendo in queste ore al recupero della capsula. La missione è durata un totale di poco più di 12 giorni e 13 ore.

Ronald Evans recupera le pellicole all’esterno del modulo di servizio durante il viaggio di ritorno di Apollo 17. Credit: NASA

Durante il viaggio di ritorno, iniziato il 17 dicembre, Evans ha completato un’attività extraveicolare di circa 65 minuti durante i quali ha recuperato alcuni nastri magnetici dall’alloggio esterno della capsula per riportarli all’interno del modulo. Nel frattempo Schmitt ha assistito il compagno dal portello della capsula America.

Il percorso dalla Luna alla Terra ha anche visto gli astronauti eseguire vari esperimenti e osservazioni scientifiche, in particolare con il radiometro a infrarossi e lo spettrometro all’ultravioletto. I motori sono stati accessi per circa 9 secondi per una piccola correzione di rotta. Prima del rientro in atmosfera, come per le precedenti missioni, il modulo di servizio si è separato dalla capsula rientrando distruttivamente in atmosfera. Gli astronauti sono ammarati nel punto previsto nell’oceano Pacifico e recuperati dalla nave USS Ticonderoga della marina militare americana.

Le operazioni di recupero degli astronauti dell’Apollo 17. Credit: NASA

L’intera missione si è svolta senza particolari deviazioni dal programma iniziale e tutti i sistemi hanno funzionato come previsto. Possiamo sicuramente dire che questa è stata la missione Apollo con il minor numero di problemi. Come abbiamo scritto ormai più volte, si tratta anche dell’ultima missione. Non è previsto per i prossimi anni un ritorno sul nostro satellite naturale, ma la NASA sta lavorando ad altri importantissimi passi storici per l’esplorazione spaziale, tra cui una stazione spaziale orbitante, lo Skylab, e anche una missione congiunta con i rivali sovietici.

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.