Deorbitato il modulo Pirs della ISS

Pirs e il veicolo cargo Progress MS-16 si staccano dal modulo Zvezda. Credit: Roskosmos

Verrebbe da dire: fuori il vecchio, dentro il nuovo. La Stazione Spaziale Internazionale cambia aspetto e dice addio al modulo russo Pirs, aggiunto al complesso orbitante il 17 settembre 2001, per dare il benvenuto al nuovo modulo Nauka, lanciato il 21 luglio dal Cosmodromo di Bajkonur, che andrà ad occupare il boccaporto che si era liberato. Dopo qualche tribolazione e situazione imprevista durante la rotta, Nauka ha attraccato con ulteriori problemi al modulo Zvezda il 29 luglio intorno alle 15:25 italiane, dopo che l’ispezione del boccaporto con il Canadarm2 non ha messo in luce oggetti che impedissero l’aggancio.

È trascorso un mese da quando il 26 luglio Pirs si era separato dal modulo Zvezda alle 12:55 italiane, trainato dalla navicella cargo Progress MS-16, non essendo il modulo dotato di un proprio sistema di propulsione. Lo stesso giorno, circa quattro ore più tardi, i due veicoli sono rientrati in modo distruttivo nell’atmosfera terrestre sopra una zona non navigabile dell’Oceano Pacifico tra la Nuova Zelanda e il Cile, meglio nota come Punto Nemo o cimitero spaziale. La Progress MS-16 lanciata il 15 febbraio scorso era stata preparata appositamente per questa mansione con un software di volo specifico, capace di governare la massa del veicolo cargo nella configurazione di rientro insieme a quella aggiuntiva di Pirs, ovvero circa 3,5 tonnellate.

La partenza di Pirs ripresa dal cosmonauta Oleg Novickij dalla Cupola. Credit: Roskosmos via Youtube

La rimozione di Pirs non è stata immediata ed è stata rinviata più volte al pari dei ritardi di Nauka. Ha richiesto numerose ore di preparazione da parte dei cosmonauti, sia dentro sia fuori la Stazione Spaziale Internazionale, per scollegare cablaggi (cavi elettrici e di rete LAN), per riposizionare equipaggiamenti come diverse antenne, o per rimuovere oggetti che avrebbero ostacolato il distacco.

Pirs, per età il sesto modulo del laboratorio orbitante nonché terzo del segmento russo, è dunque diventato il primo componente dell’avamposto a essere deorbitato. Nei suoi 19 anni e 317 giorni in orbita è andato ben oltre i 5 anni di vita operativa previsti in origine, poiché Roskosmos aveva pianificato di sostituirlo – in tempi relativamente brevi – con un modulo più grande. Ciononostante ha svolto egregiamente il compito per il quale era stato lanciato il 15 settembre 2001: porto di arrivo per 43 veicoli russi Sojuz (6) e Progress (37) e luogo di partenza per 52 attività extraveicolari con lo scafandro Orlan, di cui 18 condotte con equipaggio misto (un cosmonauta e un astronauta) a testimonianza dello spirito di collaborazione e di fiducia reciproca ereditato con la stazione spaziale sovietica Mir.

Le dieci EVA studiate per l’integrazione del modulo russo Nauka al segmento russo che avranno luogo nel corso del 2021 e 2022 offriranno una nuova occasione per rinnovare questo impegno. Cinque di esse sono dedicate alla messa in servizio di ERA, il braccio robotico europeo, alcune delle quali vedranno protagonisti Matthias Maurer e Samantha Cristoforetti, due degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea.

Il rientro distruttivo di Pirs ripreso dalla Stazione Spaziale Internazionale. Credit: ESA via YouTube

La prima delle 52 attività extraveicolari condotte da Pirs ha avuto luogo l’8 ottobre 2001, esattamente tre settimane dopo l’arrivo del modulo al laboratorio orbitante, con i cosmonauti Vladimir Dežurov e Michail Tjurin. Essa viene ricordata per un altro motivo: è stata la centesima EVA russa della storia! Per contro, invece, Oleg Kononenko e Aleksej Ovčinin sono stati gli ultimi ad uscire (e rientrare) da Pirs con indosso le tute Orlan, adornate con un adesivo celebrativo per una ricorrenza speciale. Era il 29 maggio 2019, il giorno prima dell’85º compleanno di Aleksej Leonov, il pioniere che ha compiuto la prima attività extraiveicolare dell’astronautica il 18 marzo 1965. Sempre da Pirs, il 2 febbraio 2018, si è registrata l’EVA più lunga con lo scafandro Orlan durata otto ore e 13 minuti, che si posiziona al quinto posto assoluto.

Infine, per concludere, Pirs ha dovuto attendere poco meno di 32 giorni e mezzo dal suo arrivo a Zvezda affinché un veicolo vi attraccasse per la prima volta: nello specifico la Sojuz TM-32 sganciatasi 16 minuti prima da Zarja, il 19 ottobre 2001. Sia Poisk che Rassvet hanno aspettato di più affinché ciò accadesse.

Fonte: Roskosmos

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Vincenzo Chichi

Ho riscoperto la passione dello spazio e dell'astronautica in età più "matura", la Stazione Spaziale Internazionale era in orbita da appena qualche mese quando sono nato, e ciò mi ha permesso di vedere il mondo da un'altra prospettiva.