Debutta con successo il lanciatore cinese Lunga Marcia 8

d3cad7ff807d725c039b5076d8433a180f6d3de1.jpeg
Il lanciatore in rampa prima della partenza. Credit: Guo Wenbin/CALT.

Oggi 22 dicembre, alle 05:37 italiane (le 12:37 ora locale), la China Aerospace Corporation ha lanciato con successo il suo nuovo vettore denominato Lunga Marcia 8. Il razzo è decollato dal centro spaziale Wenchang Satellite Launch Center, in Cina. Si è trattato del volo numero 9 partito da questa sede.

Il debutto è stato molto importante per l’agenzia spaziale cinese (CNSA): il nuovo lanciatore fa parte infatti di un programma continuo di ammodernamento della flotta di vettori spaziali per quanto riguarda le tecnologie di lancio, la sicurezza, la versatilità e l’economia di scala. I nuovi lanciatori di classe Lunga Marcia 6, 7, 8 e 11, infatti, dovrebbero sostituire negli anni a venire i veterani di classe Lunga Marcia 2, 3 e 4. L’innovazione più evidente consiste nel tipo di motori che usano combustibili criogenici, a differenza di quelli ipergolici, altamente tossici, usati dalla vecchia generazione di razzi.

Il Lunga Marcia 8 ha un primo stadio con due motori di tipo YF-100, a cherosene (RP-1) e ossigeno liquido, e due booster laterali anch’essi dotati di un motore YF-100 ciascuno. L’obiettivo di questo volo era semplicemente di portare il carico in orbita, ma per il futuro la CNSA ha ambizioni ben più grandi per questo lanciatore. Si tratta infatti del primo razzo cinese con un programma di riutilizzo, una tecnica che ultimamente sta incuriosendo molti fornitori di servizi di lancio. Si prevede che entro il 2025 il primo stadio del Lunga Marcia 8, dopo la separazione, sia in grado di effettuare una manovra di rientro controllato e atterraggio morbido sulla superficie terrestre o su una piattaforma marina.

Il rientro avverrà con i due booster sempre attaccati al primo stadio, anche se inerti. Durante il lancio il distacco del primo stadio dal secondo avverrà quando i booster avranno esaurito il propellente e il primo stadio ne avrà a sufficienza per la manovra di atterraggio. La Cina ha dichiarato anche l’obiettivo a lungo termine di avere solo razzi completamente riutilizzabili entro il 2035.

Il vettore ha portato con successo il carico in orbita eliosincrona, costituito da 5 satelliti di varie dimensioni. Il payload principale è XJY 7, un satellite sviluppato da CAST per il governo cinese dall’uso classificato. La massa del satellite è orientativamente di tre tonnellate. C’era anche un satellite di medie dimensioni, Hisea-1, un radar ad apertura sintetica di dimensioni ridotte, dal peso di 180 kg e una risoluzione di osservazione dell’ordine di un metro.

A bordo c’era, inoltre, il satellite etiope ET-SMART-RSS per l’osservazione terrestre: un CubeSat da 6 unità realizzato con i fondi della Nuova Via della Seta, un programma di sviluppo infrastrutturale cinese che investe una percentuale significativa delle proprie risorse nel continente africano. Ha viaggiato anche un nuovo satellite della costellazione Apocalypse (o Tianqi). Si tratta di Tianqi 8, l’ottavo satellite della costellazione, lanciato a due mesi dal precedente Tianqi 6 (precedentemente c’erano anche Tianqi 4A e 4B), parte di una costellazione per i servizi di Internet of Things (IoT) in aree remote. Infine completava il carico il minisatellite Yuanguang, sviluppato dall’Università dell’Hubei per lo studio della tribologia in ambiente spaziale.

Video delle prime fasi del lancio.

Fonte: PLA News Communication Center (in cinese)

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Gianmarco Vespia

La scienza è importante. Ne ho fatto parte tanti anni fa, ma ho dovuto abbandonare la carriera. In Italia manca il supporto agli scienziati, in molti modi: sostegno, fiducia, credibilità, rispetto e finanziamenti. ISAA mi ha dato la possibilità di diventare divulgatore e di raggiungere un pubblico interessato e appassionato in questo piccolo settore che è l'astronautica. La scienza si muove troppo in silenzio, occorre pazienza e attenzione per capirla e apprezzarla, per spiegarla alle nuove generazioni, appassionarle e permettergli di costruire un futuro migliore per sé e per il mondo intero.