SpaceX e ULA si spartiscono 642 milioni di dollari per i prossimi lanci USAF

Credit: SpaceX

USAF ha annunciato di aver assegnato due contratti a Space Exploration Technologies Corporation e a United Launch Alliance nell’ambito della quarta gara di appalto bandita nella fase 1A del programma Evolved Expendable Launch Vehicle (EELV).

La Request For Proposal, – noi diremmo “il bando” – era stata pubblicata nel maggio scorso ed è la più consistente da quando è iniziata la competizione tra ULA e SpaceX sul mercato dei lanci militari e per la sicurezza nazionale, includendo ben cinque missioni che sono state divise tra le due aziende. Gli oltre 642 milioni complessivi, in due contratti a prezzo fisso e definitivo, non copriranno solo il costo dei vettori, per i quali potrebbero apparire un po’ sovrabbondanti, ma anche tutte le spese relative all’integrazione, alle operazioni di lancio e alla certificazione dei voli.

Il contratto di ULA

351.839.510 dollari andranno a ULA per due missioni programmate nel 2020: AFSPC-8 e AFSPC-12.

La prima prevede il lancio di due satelliti gemelli: GSSAP 5 e 6. La sigla sta per Geosynchronous Space Situational Awareness Program; si tratta di satelliti spia che sorvegliano non la terra ma lo spazio, muovendosi nella fascia superiore e in quella inferiore alla GEO per identificare, attraverso sensori ottici ed elettronici, la natura di altri oggetti collocati in orbita. Se necessario, possono compiere manovre di avvicinamento e di rendezvous.

I satelliti GSSAP sono costruiti da Orbital ATK su piattaforma GEOStar-1. Ciascun veicolo dovrebbe avere una massa al lancio di circa 1.300/1.400 kg, consistente per almeno la metà in propellenti, dal momento che, per svolgere i propri compiti, dovranno utilizzare i propulsori molto più frequentemente di un normale satellite geostazionario.

Rappresentazione artistica di una coppia di satelliti GSSAP. Credit: USAF

ULA ha già lanciato le prime due coppie GSSAP nel 2014 e nel 2016 con il Delta IV, che tuttavia effettuerà il suo ultimo volo nel 2019; è quindi probabile che per questa missione si utilizzerà un Atlas V.

Meno chiari, perché classificati, gli obiettivi della missione AFSPC-12, anch’essa diretta verso l’orbita geostazionaria. Il comunicato USAF parla di due “veicoli”. Il primo dovrebbe permettere il test del sensore Wide Field of View (WFOV) per la sorveglianza antimissile. Il secondo sarà un propulsive Secondary Payload Adapter (ESPA), un anello adattatore dotato di propulsione autonoma, per la messa in orbita di payload secondari. Anche questo volo sarà affidato a un Atlas V.

La parte di Space X

SpaceX ha guadagnato un contratto da 290.594.130 dollari per tre missioni del Falcon 9, che metteranno in orbita tre satelliti della terza generazione GPS, per l’esattezza il terzo, il quinto e il sesto della nuova costellazione, tra la fine del 2019 e il 2020.

Un satellite GPS III. Credit: USAF

Come è noto, gli USA hanno da tempo avviato l’aggiornamento del loro sistema di navigazione, che al momento può contare su 31 satelliti GPS 2 operativi, (lanciati tra 1997 e 2016, tutti attraverso vettori Delta II, Delta IV e Atlas V). Le tecnologie, ormai invecchiate, di cui sono dotati i GPS di seconda generazione non offrono più sufficienti garanzie rispetto ad attacchi ostili, rendendo un upgrade una questione di sicurezza nazionale, dati gli usi non solo civili a cui è destinata la rete GPS. Ciononostante, vari problemi nella realizzazione dei nuovi satelliti e soprattutto nel software dei sistemi di terra hanno prodotto un ritardo che ha ormai raggiunto i cinque anni.

I primi dieci GPS-III sono in produzione presso Lockheed Martin e dal settembre scorso i primi esemplari sono disponibili per la messa in orbita. I contratti per i lanci dei primi tre satelliti sono già stati assegnati e solo uno (quello riguardante la prima missione, che per ragioni tecniche diventerà la terza) è andato ad ULA, quando ancora il Falcon 9 non aveva conseguito la certificazione USAF. In seguito, la joint venture tra Boeing e Lockheed Martin ha rinunciato a partecipare alla gara per il secondo lancio nel 2016 ed ha perso quella per il terzo nel 2017. Le date dei decolli dei primi tre GPS III non sono state ancora fissate con esattezza, ma sono programmate tra il settembre del 2018 e la metà del 2019.

Fonte: USAF

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Roberto Mastri

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