Orbital ATK testa con successo il motore di espulsione per Orion

Il 15 giugno, la Obital ATK insieme alla NASA e alla Lockheed Martin, ha completato con successo il primo test di omologazione del motore di espulsione del veicolo spaziale Orion presso la struttura dell’azienda a  Promontory, nello Utah.

Il motore di espulsione del veicolo Orion ha la funzione di eiettare la capsula nel caso si presenti un’anomalia di lancio che metta a rischio l’incolumità dell’equipaggio, ed è parte integrante e principale del cosiddetto sistema LAS (Launch Abort System) di cui sono dotati tutti i sistemi di lancio che trasportino astronauti (sebbene ci siano eccezioni storiche illustri come lo Shuttle).

Il test di qualificazione del motore di espulsione (Qualification Motor-1, QM-1) ha costituito l’apice di una lunga serie di prove su svariati componenti condotta negli ultimi anni. Lo scopo della qualificazione è quello di confermare la capacità del motore di attivarsi nel giro di pochi millisecondi e di farlo in condizioni di temperatura decisamente elevate.

Il motore di espulsione, che all’incirca è alto 6 metri e largo un metro, ha un collettore con quattro ugelli di scarico. Per la prova è stato eretto in posizione verticale con gli ugelli diretti verso l’alto. Dopo l’accensione, il motore ha operato per 5 secondi con le fiamme di scarico che hanno raggiunto i 35 metri d’altezza. Il motore è stato specificamente progettato affinché la stragrande maggioranza del suo propellente sia bruciato nei primi 3 secondi di attività, con una reazione di combustione tre volte più veloce rispetto a quella di un motore di queste dimensioni, con il preciso scopo di allontanare la capsula e l’equipaggio il più velocemente possibile dalla condizione di pericolo rappresentata da un razzo in avaria. Peggio se il razzo in questione è SLS con la sua enorme potenza nominale erogata.

Durante la prova il motore ha raggiunto una spinta erogata di circa 1800 kN (400.000 libbre-forza) il tutto in 1/8 di secondo, esattamente come previsto: una potenza di spinta sufficiente a alzare dal suolo 66 veicoli SUV di grandi dimensioni.

Questo obiettivo raggiunto porta Orion più vicino al suo primo volo insieme al vettore SLS, la cosiddetta Exploration Mission 1, che come sappiamo è il punto di partenza per poter cominciare a volare con un equipaggio verso destinazioni situate oltre l’orbita bassa terrestre e che, sempre come sappiamo, per la NASA significano alternativamente Marte o la Luna a seconda di come si porranno le priorità dei prossimo anni.

La fase di omologazione del motore di espulsione di Orion continua con il test QM-2 che è previsto per la seconda metà dell’anno, sempre a Promontory e con il test AA-2 (Ascent Abort-2) che avverrà invece a Cape Canaveral nel 2019.

La Orbital ATK è responsabile per il motore di espulsione del sistema LAS attraverso un contratto con la Lockhed-Martin, che è il primo costruttore di Orion per conto della NASA. Il programma LAS di Orion è gestito dal Langley Research Center della NASA, che ha sede in Virginia. La Orbital ATK produce il motore nel suo stabilimento di Magna, in Utah, mentre realizza il motore di controllo dell’assetto presso Elkton, in Maryland. L’azienda produce anche la scocca del motore di espulsione presso la propria struttura di Clearfield, anch’essa situata in Utah.

 

 

 

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Massimo Orgiazzi

Appassionato di astronomia, astronautica e scienza, nella vita è ingegnere. Ha scritto narrativa, poesia e critica letteraria, ha una passione per il cinema e organizza rassegne cineforum. Twitta in inglese di spazio e scienza con l'handle @Rainmaker1973