Harvey colpisce duro: chiuso il Johnson Space Center

Vista area del Johnson Space Center - (C) NASA

A partire dallo scorso weekend la tempesta tropicale Harvey si è abbattuta con violenza sulle coste del Texas, investendo in pieno la città di Houston e causando, fino ad ora, 15 vittime. Le fortissime piogge hanno provocato inondazioni e distruzione che non hanno risparmiato il famoso centro di controllo per le missioni spaziali, che rimane chiuso al il personale non essenziale fino al 5 settembre.

Il Johnson Space Center occupa un’area di quasi 7 km quadrati e si trova nella zona sud-est di Houston, vicino al golfo di Galveston e a Clear Lake, aree soggette ad inondazione che si trovano a soli 9 metri sul livello del mare.

La posizione del Johnson Space Center rispetto alla città di Houston – Mappa (C) Google

In varie zone del campus l’acqua ha invaso strade, edifici e marciapiedi ad altezza del ginocchio, mentre le precipitazioni sembrano lentamente diminuire di intensità. Secondo lo “Spaceflight Meteorology Group” basato proprio al JSC, nel weekend appena trascorso sul centro spaziale sono caduti 50 cm di pioggia, mentre nelle ultime 24 ore la quantità è scesa a “solo” 25 cm.

I responsabili della logistica del centro spaziale sono stati convocati oggi, mercoledì 30 agosto, per fare il punto della situazione e per programmare i primi interventi di contenimento e ripristino.

Lo stato attuale

Il JSC è attualmente chiuso e tale rimarrà fino al prossimo 5 settembre, secondo le dichiarazioni della Direttrice ed ex astronauta Ellen Ochoa. Fatta eccezione per il per il personale minimo necessario per la continuazione delle operazioni, lo staff è stato invitato a non presentarsi al lavoro.

 

L’impatto sulle operazioni

Al momento il supporto alla Stazione Spaziale Internazionale è stato costante e ininterrotto. Dal punto di vista degli occupanti dell’avamposto orbitale poco o nulla è cambiato, salvo qualche spavento per gli astronauti le cui famiglie risiedono proprio nella zona di Houston.

Vista l’impraticabilità di molte strade sono stati molti i controllori di volo che hanno trascorso la notte al JSC, dove una delle sale controllo di riserva è stata trasformata in dormitorio, come mostrato via Twitter da Royce Renfrew, uno dei direttori di volo della ISS in servizio negli ultimi giorni.

In nessun caso la sicurezza dell’equipaggio della ISS è stata messa a rischio. Se il JSC dovesse essere abbandonato (eventualità al momento esclusa), la NASA dispone di due centri di controllo di riserva, il primo dei quali  presso il Marshall Spaceflight Center di Huntsville, nel nord dell’Alabama, che era già stato utilizzato nel 2008 quando il centro spaziale di Houston venne evacuato a causa dell’arrivo dell’uragano Ike.

Tutti i sistemi di sicurezza per mantenere in sicurezza il James Webb Space Telescope, gioiello della tecnologia che si trova al JSC per le ultime fasi di testing, sono stati verificati prima dell’arrivo di Henry, e sono pronti all’uso se necessario.

Per i più curiosi, a questo sito è possibile vedere le immagini in diretta di una telecamera puntata su una delle aree espositive del centro visitatori del JSC, dove torreggiano lo speciale 747 Shuttle Carrier con un modello dello Space Shuttle.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.