Rientrato l’X-37B OTV-3

Dopo quasi 2 anni di permanenza in orbita si è conclusa ieri, venerdi 17 ottobre , la terza missione OTV-3 (Orbital Test Vehicle) del mini-shuttle militare statunitense senza equipaggio, sviluppato dall’USAF e DARPA su un vecchio progetto NASA.

L’atterraggio era stato preannunciato già nei giorni scorsi quando lo spazio aereo intorno alla base veniva sistematicamente chiuso dalle 8 del mattino alle 16 del pomeriggio. Il touch-down è avvenuto alle 18:24 italiane sulla Runaway-12 della Vandenberg Air Force Base in California ad una velocità superiore ai 450 Km/h.

Secondo alcune testimonianze raccolte dai siti NasaSpaceFlight e SpaceFlightNow, l’approcio alla pista è parso molto silenzioso e con un’incidenza più ripida rispetto ai vecchi Space Shuttles e, date le piccole dimensioni ed il profilo aerodinamico del veicolo, non si è sentito alcun boom sonico. Inoltre non è stato possibile individuare l’X-37B ad occhio nudo fino a 15 secondi dal touch-down.

The X-37B Orbital Test Vehicle mission 3 (OTV-3), the Air Force's unmanned, reusable space plane, landed at Vandenberg Air Force Base at 9:24 a.m. Oct. 17, 2014. The OTV-3 conducted on-orbit experiments for 674 days during its mission, extending the total number of days spent on-orbit for the OTV program to 1367 days. The X-37B is the newest and most advanced re-entry spacecraft. Managed by the Air Force Rapid Capabilities Office, the X-37B program performs risk reduction, experimentation and concept of operations development for reusable space vehicle technologies. (Photo credit: Boeing)Una volta fermo il veicolo ha atteso per oltre 5 minuti prima di essere raggiunto dalla squadra tecnica per le operazioni di messa in sicurezza.

Il Comandante del 30° Space Wing dell’USAF, Col. Keith Balts, parlando anche a nome del Air Force Rapid Capabilities Office, il costruttore Boeing e di tutti i contractors impegnati nel programma, si è detto molto soddisfatto per il completamento della missione.

La missione era iniziata con il lancio tramite un Atlas 5 di ULA (United Launch Alliance) l’11 dicembre 2012 dalla Cape Canaveral AFB ed è quindi durata 675 giorni, superando di gran lunga le precedenti due missioni.
La OTV-1 (22 aprile, 3 dicembre 2010) durò 224 giorni, mentre la OTV-2 (5 marzo 2011, 16 giugno 2012) durò 469 giorni.
Oltre a stabilire il record di permanenza in orbita, questa terza missione è stata anche la prima a riutilizzare un X-37B, infatti lo spazioplano appena rientrato a terra aveva già volato nella missione inaugurale.

Caratteristica comune di tutte e tre le missioni è l’assoluta segretezza del carico e delle operazioni in orbita. Molti  hanno però avanzato varie ipotesi sul fatto che l’X-37B serva per testare nuove tecnologie riguardanti i sistemi di sorveglianza, acquisizione dati di intelligence, comunicazioni, rilascio di piccoli satelliti e naturalmente la verifica di nuovi materiali per future missioni militari.

USAF e Boeing hanno già annunciato una quarta missione per il 2015 ed il trasferimento definitivo di tutte le strutture di preparazione ai voli presso gli OPF (Orbiter Processing Facility) 1 e 2 del Kennedy Space Center in Florida, dove per 30 anni sono stati preparati gli Shuttles. Boeing quindi sarà l’affittuaria di tutti e tre gli slot dell’OPF in quanto l’OPF 3 gli era già stato assegnato per l’assemblaggio e testing della futura capsula manned CST-100.

Il video dell’atterraggio rilasciato dall’USAF

 

Foto e video Credits: USAF.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.