Crisi USA Russia, ULA accelera la produzione dei Delta IV

La società di Colorado Springs, in seguito alla non ancora confermata decisione russa di sospendere le forniture dei propulsori RD-180 per il vettori Atlas V, ha deciso comunque di concentrare la propria produzione sul suo altro lanciatore Delta IV per garantire agli Stati Uniti la continuità dei lanci strategici per la sicurezza nazionale.

Michael Gass, chief executive di ULA, ha riferito ad inizio settimana che questa decisione non è niente di straordinario in quanto parte di un piano di emergenza, previsto già dagli anni ’90 dal Dipartimento della Difesa, che in concreto ha portato alla creazione delle due famiglie di lanciatori gestiti dalla United Launch Alliance.
ULA infatti nacque a metà degli anni 2000 come joint venture tra il programma Atlas V di Lockheed Martin e Delta IV di Boeing.

A differenza dell’Atlas V, che come già detto utiliza i propulsori russi, il Delta IV è interamente progettato e costruito negli USA ma a suo svantaggio ha, secondo l’attuale limitata produzione, un maggior costo di lancio. Costo che però, secondo ULA, dovrebbe calare con l’aumentare delle unità prodotte, infatti attualmente viene lanciato un Delta ogni due Atlas.

Ricordiamo che a metà maggio il vice primo ministro russo Rogozin aveva annunciato che la Russia avrebbe intenzione di limitare l’esportazione degli RD-180 ai soli lanci civili, bloccando quelle previste per i carichi militari.

Gass ha dichiarato di non essere a conoscenza di nessun ordine governativo russo che impedisca all’azienda costruttrite NPO Energomash di vendere ed esportare negli USA gli RD-180.

“Abbiamo comunque a stock una certa quantità di propulsori che ci garantiscono di onorare gli impegni presi, questo ci aiuterà anche a rendere più agevole il passaggio di alcuni lanci al Delta IV.
Certamente alcune missioni che risultano ottimamente configurate per gli Atlas V non subiranno varianzioni, ma altre, quali per esempio quelle a doppio payload risultano più facili da spostare sul Delta IV.
Abbiamo inoltre già richiesto ai nostri fornitori di accelerare le consegne e con i componenti già in ordine aumenteremo la produzione dei vettori.”

Niente è stato infine detto a riguardo di chi si accollerà i maggiori costi eventualmente da sostenere.

Dei prossimi lanci ULA, 28 saranno per conto dell’USAF, di cui 20 con l’Atlas V e 16 con il Delta IV, 4 di questi ultimi saranno con il Delta IV Heavy (vedi foto sopra).

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.