Ariane 6, l’Europa rinvia al 2026 il debutto della versione più potente

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Il razzo Ariane 64, destinato a lanciare la costellazione Kuiper di Amazon, non volerà prima del prossimo anno. Arianespace chiuderà il 2025 con altre due missioni: Sentinel-1D e Galileo L14, che fanno seguito a quelle di un satellite spia militare francese e di uno meteorologico, MetOp-SG A1.

Gli ultimi lanci del 2025

Il manifesto di lancio del 2025 di Arianespace si avvia verso la conclusione, con due missioni di rilievo.
Il 4 novembre il lanciatore Ariane 6, volo VA265, metterà in orbita il satellite europeo Copernicus Sentinel-1D. Si tratterà del quarto decollo, il terzo di quest’anno, del nuovo vettore europeo, entrato in servizio con successo nel 2024.
Poche settimane dopo, in rampa di lancio ci sarà la missione VA266, che porterà nello spazio due satelliti Galileo (L14) del sistema di navigazione satellitare europeo. Come i precedenti, verrà impiegata la variante di Ariane 6 dotata di due booster laterali, e rappresenterà il quarto lancio commerciale del vettore.

Ariane 64 slitta al 2026

Doveva essere il gran finale del 2025, ma il debutto della configurazione più potente, l’Ariane 64, è stato posticipato.
Come confermato da Arianespace il 16 ottobre, il primo volo dell’Ariane 6 con quattro razzi ausiliari non avverrà prima del 2026. Il volo inaugurale, identificato come missione VA267, trasporterà in orbita il primo lotto di satelliti della costellazione Project Kuiper di Amazon, nell’ambito di un contratto da 18 lanci complessivi.
Arianespace non ha fornito dettagli sulle cause del rinvio, ma il posticipo era nell’aria: già a settembre, durante la World Satellite Business Week, il CEO David Cavaillolès aveva evitato di confermare un volo entro il 2025, limitandosi a dire che lo sviluppo dell’Ariane 64 sta andando nella giusta direzione.
Solo pochi mesi prima, un aggiornamento dell’ESA del giugno 2025 confermava ancora l’obiettivo di un lancio entro l’anno, dopo che ArianeGroup aveva completato nel 2024 la certificazione dello stadio superiore per la versione a quattro booster. La decisione di rinviare il debutto sembra quindi maturata tra l’estate e l’autunno.

Il momento della separazione di uno dei booster P120. Crediti: ESA/Arianespace


Un anno di attesa per lo spazio europeo

Il rinvio dell’Ariane 64 non è un caso isolato. Anche altri programmi di lancio europei stanno affrontando ritardi. Il settore, impegnato a rafforzare l’autonomia spaziale del continente, si trova ora a fare i conti con regolatorie diffuse.
Maiaspace ha posticipato al 2026 il primo volo del razzo Maia dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana francese.
Orbex, dopo aver spostato le sue attività al sito scozzese di SaxaVord, mira ora a un lancio inaugurale nel 2026, in attesa della licenza dalle autorità inglesi.
Skyrora prevede per la primavera 2026 il secondo volo del razzo suborbitale Skylark L, dopo il test del 2022.
Rocket Factory Augsburg mantiene l’obiettivo di lanciare il suo RFA One dal Regno Unito, ma senza fornire nuove tempistiche.

Nonostante i rinvii, Arianespace chiuderà il 2025 con due lanci simbolici per i programmi europei di osservazione della Terra e di navigazione.
Il 2026, invece, si preannuncia come un anno decisivo: oltre al debutto dell’Ariane 64, potrebbero arrivare i primi voli di una nuova generazione di razzi continentali.
Dopo anni di sviluppo e attese, l’Europa spera di aprire finalmente una nuova era di capacità di lancio sovrane, in grado di competere con SpaceX, Blue Origin e gli altri giganti del settore.

Fonte: ArianeSpace.com

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.

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