Aggiornamenti dal sistema solare: settembre 2025

Si sta decidendo il futuro di alcune missioni nello spazio profondo, come Parker Solar Probe, Juno, New Horizons, arrivate alla fine dei loro finanziamenti. Con le agenzie federali statunitensi, NASA inclusa, che potrebbero chiudere temporaneamente a causa del mancato accordo sul tetto di spesa, la conclusione delle missioni potrebbe arrivare prematuramente. La notizia che ha fatto eco nel mese di settembre è relativa a Perseverance, grazie alla scoperta di indizi che potrebbero risalire a un’attività biologica remota su Marte. Nessun intoppo, invece, da rilevare per le altre missioni in corso, che proseguono la loro routine scientifica.
A seguire il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
L’anno nuovo potrebbe iniziare con la partenza della prima missione interplanetaria privata: Vestri di AstroForge. L’azienda aveva già provato a mandare una sonda, Odin, verso un asteroide, ma la missione fallì per problemi di comunicazione con la Terra. Sono state rilasciate poche informazioni su Vestri, ancora non è noto nemmeno il nome dell’asteroide, in quanto l’obiettivo potrebbe cambiare a seconda della data precisa di lancio.
Tornando a missioni più tradizionali, il tardo 2026 vede l’aprirsi di una nuova finestra di lancio ottimale verso Marte, così come accade regolarmente ogni due anni. In questo periodo potrebbero partire due missioni, EscaPADE (NASA) e MMX (JAXA). La prima è costituita da due mini satelliti da 500 kg ciascuno, partirà con un New Glenn di Blue Origin e studierà principalmente la magnetosfera marziana. Eccezionalmente, EscaPADE potrebbe essere lanciata anche prima della finestra marziana, già da ottobre 2025, ma sosterebbe qualche mese in un’orbita terrestre molto ampia in attesa della possibilità di inserimento in una traiettoria verso Marte. La seconda (Martian Moons eXploration – MMX) è diretta verso le lune di Marte, e porta con sé anche un lander che proverà ad atterrare su Fobos, prelevando dei campioni da riportare sulla Terra.
Nel sistema solare interno
Altro tuffo bollente di Parker Solar Probe (NASA), che il 15 settembre ha passato il 25º perielio, sfiorando la superficie del Sole a 680.000 km/h, a soli 6,2 milioni di km di distanza da essa. Il 23 settembre è iniziata la trasmissione dei dati scientifici verso la Terra. Con questo sorvolo la sonda ha completato la propria missione principale.
Solar Orbiter (SolO) (ESA) effettua misurazioni sulla nostra stella da una distanza leggermente maggiore, ma da un’orbita più inclinata, permettendo di osservare con maggior facilità anche i poli solari. Con le sue osservazioni a differenti distanze, si è riusciti a capire meglio fenomeni altamente energetici e come le particelle si propagano nello spazio interplanetario, cosa fondamentale per valutare la sicurezza di futuri astronauti oltre l’orbita terrestre.
Nessuna novità dall’ultima sonda di eliofisica, STEREO A (NASA), che effettua le sue osservazioni dalla distanza di un’unità astronomica dal Sole, ma posizionata di poco più di 45° più avanti rispetto alla Terra.

Piccola sorpresa per Hayabusa 2# (JAXA), che dopo il sorvolo di Torifune, sarebbe dovuto atterrare su un asteroide di 30 metri, 1998 KY26. La sorpresa sta nel fatto che quest’ultimo è 20 volte meno massiccio del previsto, con un diametro di 11 metri. L’osservazione è stata fatta a settembre, da svariati telescopi tra cui anche il VLT dell’ESO. L’asteroide ruota anche con una velocità molto elevata, compiendo una rotazione in cinque minuti. Questo complica abbastanza la manovra di atterraggio.
Inchino per OSIRIS-APEX (NASA), la sonda destinata all’asteroide Apophis è ripassata vicino alla Terra per sfruttare un assist gravitazionale, affinando in questo modo la sua traiettoria. L’incontro è avvenuto a circa 3.400 km dalla superficie terrestre, e la Terra è riuscita a infliggere alla sonda una variazione di velocità di 25.000 km/h. Una manovra ragguardevole, che non si sarebbe potuta fare col carburante rimasto a bordo.
Continua senza particolari aggiornamenti Hera (ESA), una missione diretta verso Didymos. Ci arriverà a dicembre 2026. Infine BepiColombo (ESA/JAXA), con le sue due componenti MPO (ESA) e MMO (JAXA), è diretta verso Mercurio, ed entrerà in orbita a novembre 2026.
La flotta marziana
Continuano le osservazioni quotidiane delle sonde in orbita attorno a Marte, raccolgono dati regolarmente per costruire un database di osservazioni scientifiche abbondante da cui condurre analisi e trarre deduzioni. Gli orbiter attualmente attivi sono Tianwen-1 (CNSA), Hope o Al-Amal (UAESA), Mars Odyssey (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), MAVEN (NASA) e Mars Express (ESA). Dai dati degli ultimi due è stato possibile nel corso degli anni osservare le aurore marziane, ma solo nell’ultravioletto.
Con l’aggiunta del rover Perseverance (NASA) in superficie, grazie soprattutto ai suoi sensori nella frequenza del visibile, ora è possibile aggiungere informazioni sull’origine delle aurore. Adesso si è anche in grado di fare delle previsioni su quando si verificheranno, sebbene non ancora con l’efficienza con cui si predicono le aurore terrestri. Ma la notizia principale che ha fatto molto rumore nel mese di settembre, è la scoperta di una formazione superficiale con possibili tracce di attività biologiche passate. Al momento è solo un indizio, ma un punto interessante da cui approfondire le ricerche.

Infine c’è Curiosity (NASA), il più anziano abitante robotico di Marte ancora in vita, in giro sulla superficie da 13 anni, ha percorso 36 km e sta scalando l’Aeolis Mons. Nel corso degli anni sta diminuendo la potenza erogata dal suo generatore al plutonio, riducendo il numero di esperimenti scientifici a disposizione da fare. Le prospettive di vita sono comunque ancora alte, visto che il generatore è ancora all’85% della potenza iniziale.
Nel sistema solare esterno
Europa Clipper (NASA) e JUICE (ESA) sono in viaggio verso Giove, arrivo previsto nel 2030 e nel 2031, Psyche (NASA) verso l’omonimo asteroide, 16 Psyche. Lucy (NASA) prosegue verso il suo prossimo asteroide, 3548 Eurybates, il primo obiettivo principale della sua missione, dedicata a esplorare Greci e Troiani di Giove. Il 20 aprile di quest’anno aveva sorvolato un obiettivo secondario, l’asteroide Donaldjohanson, che ora ha una mappatura ufficiale della superficie, con nomi assegnati ai crateri e un sistema di coordinate di riferimento.

Ci sono forti pressioni economiche per non rinnovare ulteriormente i finanziamenti alla missione Juno (NASA), la cui prima estensione di missione è terminata proprio ora, a settembre 2025. La sonda, nonostante le intense radiazioni a cui è sottoposta, funziona perfettamente, anzi di più. La telecamera ha effettivamente subito qualche leggero danno a causa delle radiazioni, e proprio da questo è nato un nuovo esperimento scientifico, un tentativo di riparare simili incidenti con cicli termici controllati. In caso di successo, questa tecnica potrebbe essere applicata a centinaia di oggetti in orbita terrestre che periodicamente vengono colpiti da radiazioni.
Non basta il freddo dello spazio profondo, New Horizons (NASA) è pure in ibernazione forzata dallo scorso agosto. La sonda sta benissimo da un punto di vista tecnico, come ha dichiarato il Principal Investigator Alan Stern. Economicamente invece non va molto bene, la missione è a rischio di taglio dal Congresso degli Stati Uniti e potrebbe non andare oltre la fine dell’anno. Per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia elettrica, potrebbe essere sufficiente ben oltre il 2040.
Siamo a 48 anni dalla partenza di Voyager 1 e Voyager 2. Quarantotto anni! Prima è stata lanciata Voyager 2, il 28 agosto del 1977, e poi Voyager 1, il 5 settembre del 1977. Le sonde sono ancora funzionanti, a 25 e 21 miliardi di km dal Sole, con soltanto tre strumenti scientifici attivi orami, ma ancora funzionanti.
Riassunto missioni
Ci sono 24 missioni attive nello spazio profondo, cinque in viaggio verso la propria destinazione, una nel corso della sua missione principale e 18 in fase di estensione di missione.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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