Aggiornamenti dal sistema solare: agosto 2025

Ad agosto le sonde spaziali in giro per il sistema solare non vanno in ferie, anzi. Alcune, come Psyche, provano gli strumenti di cui si serviranno durante la fase principale della missione. Altre, come JUICE, sorvolano pianeti per guadagnare energia e raggiungere più efficacemente la meta designata. Altre ancora, come New Horizons, vengono messe in ibernazione per risparmiare risorse oppure, come Juno, si preparano al gran finale.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
La lista delle prossime missioni interplanetarie è davvero scarna. Tra le poche in preparazione, la prima a partire potrebbe essere EscaPADE (NASA). Nei prossimi mesi, la sonda sarà pronta ad andare in orbita con un razzo New Glenn, di Blue Origin. Tuttavia dovrà attendere l’apertura della finestra di lancio ottimale per Marte, che si verificherà solo alla fine del 2026. Al momento non è stata rilasciata nessuna data possibile per il lancio.
Nel sistema solare interno
Al momento sono tre le missioni dedicate allo studio dell’eliofisica. Tra di esse Parker Solar Probe (NASA), in particolare, e Solar Orbiter (SolO, ESA) sono le sonde che osservano più da vicino il Sole. Di recente entrambe hanno permesso di studiare i fenomeni legati ai brillamenti solari e alle espulsioni di massa coronale (CME), accrescendo la comprensione della nostra stella. La terza missione del gruppo è STEREO A (NASA), che invece condivide l’orbita terrestre e prosegue da qui l’attività di ricerca.
Sempre nel sistema solare interno, altre missioni sono invece in viaggio verso il loro prossimo (per alcune il primo) obiettivo. La missione Hera dell’ESA ha compiuto un passo importante lungo la strada che la porterà verso l’asteroide Didymos e il suo satellite Dimorphos. La sonda ha infatti utilizzato per la prima volta la sua Asteroid Framing Camera, catturando alcune immagini degli asteroidi Otero, lo scorso maggio, e Kellyday, a luglio. Queste osservazioni, rese complesse dalla debole luminosità e dalla distanza dei corpi rocciosi, hanno permesso di collaudare con successo la strumentazione di bordo e di testare la rapidità operativa della sonda nello spazio profondo. Le lezioni apprese da queste manovre saranno fondamentali per la preparazione all’incontro con il suo obiettivo principale nel 2026. In viaggio, insieme alla sonda principale, ci sono anche due piccoli CubeSat, Milani e Juventas.
Nel corso dell’ultimo anno, la missione OSIRIS-REx (che ora è stata estesa col nome di OSIRIS-APEX) della NASA ha portato alla luce nuovi dettagli sull’asteroide Bennu, grazie all’analisi dei campioni raccolti nel 2020. Gli studi rivelano che Bennu è composto da una miscela di polveri del sistema solare, materiale organico di origine interstellare e antichi granelli di polvere pre-solare, profondamente trasformati nel tempo da reazioni con l’acqua e dall’esposizione all’ambiente cosmico. La sonda è ora diretta verso il suo prossimo obiettivo, l’asteroide Apophis.
Un po’ più verso l’interno del sistema solare, BepiColombo (ESA/JAXA) sta aspettando che la propria orbita la porti nelle vicinanze di Mercurio nel 2026, anno in cui tenterà l’immissione in orbita intorno al primo pianeta del sistema solare. Hayabusa 2# (JAXA) ha come prossimo obiettivo l’asteroide Torifune. Infine Tianwen-2 (CNSA), partita lo scorso maggio, procede senza problemi verso l’asteroide 469219 Kamoʻoalewa e la cometa 311P/PANSTARRS.
La flotta marziana
Pochi aggiornamenti ad agosto per le sette sonde che al momento orbitano attorno al pianeta Marte. Si tratta di Mars Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter e MAVEN (NASA), Mars Express (ESA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), Tianwen-1 (CNSA) e Al-Amal (MBRSC).
Sulla superficie del pianeta rosso, siamo invece giunti al sol numero 1.621 per Perseverance (NASA). Il rover prosegue l’esplorazione del bordo del cratere Jezero, dove ha recentemente raggiunto il Soroya Ridge, una formazione rocciosa chiara e sopraelevata individuata dalle immagini orbitali. Gli strumenti di bordo hanno raccolto dati sulle caratteristiche superficiali e sulla composizione chimica della roccia, mentre le condizioni ambientali venivano monitorate costantemente. Perseverance ha finora percorso complessivamente 37,2 km.

È invece il sol 4.655 per l’altro rover ancora attivo su Marte, Curiosity (NASA), che continua l’esplorazione del cratere Gale e del monte Sharp, sulle cui pendici ha ormai percorso 35,8 km. In particolare, nella seconda parte di agosto il rover sta esplorando il gruppo di creste e cavità denominato boxwork, così chiamato perché ricorda le strutture a reticolo (“boxwork” in inglese, appunto) osservate in alcune grotte terrestri. Ad agosto, Curiosity ha anche festeggiato i 13 anni sulla superficie del pianeta rosso.
Nel sistema solare esterno
La sonda Lucy (NASA) sta viaggiando per il sistema solare, diretta verso gli asteroidi Greci e Troiani di Giove. Dopo aver già visitato gli asteroidi (152830) Dinkinesh e (52246) Donaldjohanson, entrambi della fascia principale, adesso dovremo aspettare altri due anni prima che Lucy raggiunga i suoi prossimi obiettivi, gli asteroidi Greci Eurybates e Polymele insieme ai loro piccoli satelliti.
Psyche (NASA) è invece diretta verso l’omonimo asteroide metallico della fascia principale, che raggiungerà nel 2029. Lo scorso luglio, la sonda ha calibrato la sua fotocamera multispettrale catturando immagini della Terra e della Luna da una distanza di circa 290 milioni di chilometri, dimostrando la capacità di osservare corpi celesti con grande precisione. Lo strumento sarà fondamentale per studiare la composizione superficiale dell’asteroide Psyche, contribuendo alla comprensione dell’origine dei pianeti rocciosi con nucleo metallico. Ad agosto si è anche conclusa la campagna di comunicazione ottica condotta dall’ESA, con quattro collegamenti laser tra la sonda e due osservatori terrestri in Grecia, culminati nella ricezione di un video inviato da oltre 300 milioni di chilometri di distanza.

Mese intenso, quello di agosto, per la sonda europea JUICE, in viaggio per raggiungere il sistema di Giove, e in particolare il satellite Ganimede. La sonda ha infatti superato con successo il flyby di Venere il 31 agosto, passando a poco più di 5.000 km dalla superficie del pianeta e ricevendo una spinta gravitazionale fondamentale per il suo viaggio verso Giove, che raggiungerà nel 2031. L’operazione è avvenuta dopo un blackout delle comunicazioni che aveva preoccupato il centro di controllo ESA. Tuttavia il problema è stato risolto, grazie all’invio di comandi di emergenza e a un controllo completo dei sistemi, che ha individuato un bug nel software del timer dell’amplificatore del segnale. Gli ingegneri ESA e Airbus stanno ora lavorando per evitare che ciò si ripresenti in futuro.
Anche Europa Clipper (NASA) è in viaggio verso Giove, che raggiungerà nel 2030 per studiare da vicino, in particolare, il satellite Europa. La sonda Juno (NASA) è invece in orbita intorno a Giove da molti anni. Lo scorso 15 agosto ha portato a termine il sorvolo ravvicinato PJ75 del pianeta gigante, che potrebbe essere anche il penultimo. Nonostante ci siano state richieste ufficiali di dirottare Juno verso l’oggetto interstellare 3I/Atlas (non ha comunque abbastanza propellente, anche volendo), la missione dovrebbe concludersi il prossimo 17 settembre, al sorvolo PJ76. Tuttavia non sono stati ancora annunciati i dettagli, quindi non è esclusa la possibilità che venga estesa ulteriormente. Di certo, Juno uscirà di scena con un tuffo all’interno dell’atmosfera del gigante gassoso.
Ormai diretta fuori dal sistema solare New Horizons (NASA) è attualmente a 62 UA dalla Terra. Per risparmiare risorse e attendere decisioni su possibili nuovi obiettivi, il 7 agosto la sonda ha cominciato il periodo di ibernazione più lungo dall’inizio della missione. Il risveglio è previsto per fine giugno 2026, superando quindi il precedente record di 273 giorni. Anche durante questa fase in risparmio energetico, comunque, gli strumenti di bordo saranno attivati di tanto in tanto per continuare a effettuare misure nella fascia di Kuiper. I dati verranno poi trasmessi a Terra al momento del risveglio.
Anche Voyager 1 e Voyager 2 proseguono il loro viaggio di allontanamento dal sistema solare, rispettivamente, a circa 168 e 140 UA dalla Terra.
Riassunto missioni
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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