Artemis: ecco i nuovi rover lunari

Rappresentazione generica di un concept lunar rover. Credit: NASA

Come avvenne per le missioni Apollo di sessant’anni fa, i futuri esploratori lunari del programma NASA Artemis potranno spostarsi più agevolmente sulla superficie utilizzando veicoli su ruote comunemente chiamati rover.
Per soddisfare i requisiti di missione e ottimizzare il ritorno scientifico, oltre al semplice rover aperto biposto guidato dagli astronauti in tuta spaziale, sarà necessario averne anche uno più grande, pressurizzato e capace di maggior autonomia.

A partire dalla metà degli anni 2000, in seno al defunto programma Constellation, la NASA ha sviluppato, realizzato e testato ampiamente un prototipo chiamato Space Exploration Vehicle (SEV), che però non è stato scelto per le future missioni Artemis.
Lo scorso 10 aprile il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro giapponese Kishida Fumio, hanno annunciato che il Paese del Sol Levante fornirà un rover pressurizzato in cambio della possibilità di avere due propri astronauti negli equipaggi che atterreranno sulla Luna.

È un habitat mobile, un laboratorio lunare, una casa e un mezzo esplorativo. Un posto dove gli astronauti potranno vivere, lavorare e viaggiare sulla superficie lunare.

Bill Nelson

Il Lunar Cruiser, che l’agenzia spaziale JAXA e Toyota Motor Corporation stanno sviluppando dal 2019, è un veicolo compatto di 6 metri di lunghezza, dotato di una cabina abitabile in cui due astronauti possono vivere per 30 giorni.
L’approvvigionamento energetico è garantito da moduli fotovoltaici, estensibili nelle ore di sosta durante i 14 giorni di luce, affiancato da un sistema di celle a combustibile utilizzabile anche durante i 14 giorni della notte lunare.
Il rover è fornito di un sistema che individua gli ostacoli durante il percorso e potrà essere anche manovrato da remoto durante i periodi di assenza degli astronauti.
Secondo i programmi attuali il Lunar Cruiser verrà trasportato sulla Luna nel 2031 in vista della missione Artemis VII e rimanere in attività per almeno 10 anni.

Il Lunar Cruiser andrà ad affiancare un più piccolo e agile rover aperto, evoluzione del Lunar Roving Vehicle (LRV) usato nelle missioni 15, 16 e 17 del programma Apollo, che tre aziende private stanno progettando in parallelo per aggiudicarsi il contratto finale con la NASA.
Lo scorso 3 aprile infatti, l’agenzia spaziale statunitense ha annunciato i nomi delle tre aziende che si sono aggiudicate la prima tranche di finanziamenti, scelte tra le nove che avevano risposto al bando del maggio 2023 sottoponendo le proprie proposte per il futuro Lunar Terrain Vehicle (LTV).

I rover di Intuitive Machines, Lunar Outpost e Venturi Astrolab, sono stati giudicati i più rispondenti ai requisiti essenziali imposti dal management NASA.
Il rover biposto e non pressurizzato dovrà essere operativo per la missione Artemis V, attualmente prevista per la primavera 2030, sarà dotato di un braccio robotico e, oltre all’utilizzo con equipaggio potrà essere controllato anche da remoto, nello stile dei rover marziani, per sfruttare al massimo le potenzialità esplorative e scientifiche.

L’azienda che si aggiudicherà il contratto, dovrà dimostrare l’efficacia del proprio rover con dei test sulla superficie lunare, anticipatamente all’utilizzo da parte del primo equipaggio.
Nei 10 anni previsti di operatività, NASA prevede di utilizzarlo per il 75%, tra attività robotiche e con equipaggio, lasciando il restante 25% libero per altri impieghi. Infatti NASA pagherà il servizio offerto dalla compagnia vincitrice lasciandole aperta la possibilità di offrire lo stesso servizio ad altri clienti (privati, industria, università ecc.).

Intuitive Machines di Houston (Texas), nota per essere la prima azienda privata ad aver fatto atterrare un proprio lander sulla Luna, guida un gruppo di aziende chiamato Moon RACER (Reusable Autonomous Crewed Exploration Rover), che include AVL, Michelin, Boeing e Northrop Grumman. Il rover sarà trasportato sulla Luna tramite un lander Nova-D, evoluzione del Nova-C che ha compiuto l’impresa lo scorso febbraio.

Lunar Outpost di Golden (Colorado), l’azienda che ha condotto l’esperimento Moxie a bordo del rover marziano Perseverance, guida il gruppo Lunar Dawn che include Lockheed Martin, MDA Space, General Motors e Goodyear.

Venturi Astrolab con sede a Hawthorne (California), spinoff del gruppo monegasco Venturi, in collaborazione con Axiom Space e Odyssey Space Research, propone il proprio rover FLEX, già realizzato e testato in vari scenari terrestri, di cui una versione robotica verrà testata sulla Luna già nel 2026.

A differenza di altri contratti simili che NASA ha stipulato negli ultimi anni con il settore privato; quali per esempio il programma CRS di rifornimento alla ISS, lo Human Landing System per i lander lunari con equipaggio e il CPLS per il lander robotici, garantiti da due o più fornitori, questa volta la scelta sarà singola.
Il valore del contratto Lunar Terrain Vehicle Services è pari a 4,6 miliardi di dollari per i prossimi 15 anni.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.