Cristoforetti lascia il comando della ISS e si prepara al rientro

Samantha Cristoforetti porge la chiave della Stazione al neo comandante Sergej Prokop'ev. Credit: NASA TV

Oggi, 12 ottobre 2022, presso il modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale si è tenuto un evento solenne che contraddistingue l’imminente conclusione di una Expedition e l’inizio della successiva. Si tratta della cerimonia del cambio del comando, tradizione militare risalente alle legioni dell’Impero romano e ripresa in tempi più moderni, sul finire del XVIII secolo, negli Stati Uniti. Proprio dal mondo militare, marinaro e dell’aviazione le tradizioni astronautiche prendono spunto. In un modo o nell’altro le persone sono navigatori di qualche luogo: del mare, del cielo, del cosmo.

Tornando a noi, con la cerimonia del cambio del comandante avviene in modo formale il passaggio dell’autorità e delle responsabilità dal vecchio al nuovo comandante, che diviene il responsabile dell’avamposto, e tra l’equipaggio in procinto di tornare a casa e il gruppo che resterà in orbita per i successivi mesi, in segno di continuità e fiducia. Ma prima di entrare nel vivo della cerimonia, ha preso la parola Kjell Lindgren (comandante per la missione Crew-4 di SpaceX con la capsula Dragon Freedom), per lo splendido lavoro svolto in orbita durante Expedition 67 che senza la preziosa collaborazione dei diversi centri di controllo missione sparsi negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa e in Russia non sarebbe stato possibile. Il quartetto di Crew-4 scioglierà gli ormeggi domani, il 13 ottobre alle 16:05 italiane, intraprendendo così il viaggio di rientro verso casa, che si concluderà con un ammaraggio al largo delle coste della Florida quasi otto ore più tardi. Si arriva così al momento che vede i riflettori puntati sui due protagonisti della cerimonia di oggi: Samantha Cristoforetti (astronauta di ESA) e Sergej Prokop’ev (cosmonauta di Roskosmos).

Lo ricorderete, l’astronauta italiana è stata nominata comandante dell’avamposto (la 56ª persona ad assumere il ruolo) in concomitanza della fine dell’avvicendamento tra la Sojuz MS-21 con il rientrante Oleg Artem’ev e la Sojuz MS-22 di Sergej Prokop’ev arrivata il 21 settembre. Per lei 14 giorni alla guida di Expedition 68, sei dei quali vissuti insieme all’equipaggio di Crew-5, decollato lo scorso 5 ottobre dal Kennedy Space Center per dare il cambio a Capitan Cristoforetti e ai colleghi di Crew-4.

Voglio solo dire che è stato un privilegio prestare servizio come comandante per questo breve lasso di tempo. Breve, ma intenso. È stato fantastico accogliervi a bordo [riferendosi all’equipaggio di Crew-5 – N.d.A.] e di vedere quanto rapidamente siete passati dal sentirvi nuovi e inabili come chi si trova nello spazio per la prima volta a esservi perfettamente ambientati in appena una manciata di giorni, tanto da sembrare già dei ninja spaziali. È stato meraviglioso e ho avuto l’opportunità di rivivere con voi i miei giorni da principiante e tutte quelle sensazioni di meraviglia e di scoperta.

Queste le prime parole di congedo da parte di Cristoforetti alle quali hanno fatto seguito un tributo e un riconoscimento all’equipaggio di Crew-4 (che oltre a lei e al comandante Kjell Lindgren è formato da Bob Hines e Jessica Watkins) con i quali ha condiviso gli ultimi 12 mesi e anche di più tra il semestre in orbita e l’intenso addestramento a terra in vista della missione. La nostra astronauta non ha mancato di sottolineare l’impegno e la dedizione verso un obiettivo tra responsabili di missione e le agenzie spaziali qui sulla Terra e gli equipaggi in servizio presso la Stazione. Infine uno speciale ringraziamento e gratitudine a ESA (l’Agenzia Spaziale Europea), alle squadre di coordinamento delle operazioni in orbita e all’Italia per averle dato l’opportunità di divenire comandante, un ruolo di estremo prestigio.

A inframmezzare questi due doverosi momenti di gratitudine, l’astronauta italiana ha presentato il comandante entrante, Sergej Prokop’ev, anch’egli alla seconda esperienza in orbita dopo quella del 2018 con la Sojuz MS-09. «Non potevo immaginare di lasciare il comando a una persona migliore di te», ha esordito Cristoforetti ricordando di essere stata impressionata dalle doti di leadership del collega cosmonauta durante l’addestramento di sopravvivenza nella fredda tundra russa, una tappa del corso di formazione base a cui si sottopongono tutti gli astronauti prima di essere assegnati ad una missione. Entrambi infatti si conoscono da circa 10 anni e hanno vinto le selezioni di ESA e Roskosmos quasi nello stesso anno, rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Cristoforetti è infatti conscia che grazie all’atteggiamento pacato, ponderato, e all’attenzione che Prokop’ev rivolge al benessere tutti, saprà fare un ottimo lavoro alla guida di Expedition 68, che si presenta impegnativa sia per il segmento russo (restano tante attività extraveicolari finalizzate all’integrazione di Nauka) sia per quello statunitense. Con la consegna delle chiavi della Stazione, il suono della campana, una stretta di mano e un abbraccio di gruppo, si archivia il passaggio di consegne.

Per Samantha Cristoforetti si sta dunque per concludere dopo quasi 169 giorni la sua seconda missione, Minerva, della quale vi abbiamo resi partecipi degli studi realizzati in orbita con la rubrica La Scienza di Samantha. Se già al termine della sua precedente missione, Futura, era stata soprannominata la donna dei record (per via degli oltre 199 giorni trascorsi in orbita), con questo volo si ritaglia ulteriore spazio balzando al secondo posto tra le astronaute con maggiore esperienza in orbita dietro alla statunitense Peggy Whitson (poco meno di 666 giorni), che però ha partecipato a una missione in più. Facendo, invece, un confronto tutto italiano è già lei il nuovo punto di riferimento avendo superato di recente l’amico e collega Luca Parmitano che si è fermato a un soffio dai 367 giorni di missione.

AstronautiCAST sarà in diretta il 13 ottobre dalle 22:00 per seguire e commentare il ritorno a casa di Samantha Cristoforetti. Non mancate!

Diretta per il rientro e l’atterraggio di Samantha Cristoforetti

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Vincenzo Chichi

Ho riscoperto la passione dello spazio e dell'astronautica in età più "matura", la Stazione Spaziale Internazionale era in orbita da appena qualche mese quando sono nato, e ciò mi ha permesso di vedere il mondo da un'altra prospettiva.