Satelliti spia inseguono satelliti spia

Decollo del razzo Sojuz-2.1v. Credits: Russian Ministry of Defense

Un razzo Sojuz-2.1v è decollato lo scorso 1º agosto 2022 alle 23:25 ora di Mosca dal pad 4 del sito 43 di Pleseck. Il Sojuz-2.1v è un razzo vettore di classe leggera progettato per trasportare carichi utili pesanti fino a 2.850 kg su un’orbita terrestre bassa circolare di 200 km di altitudine con un’inclinazione di 51,8°, se lanciato da Baikonur. Se il lancio avviene da Pleseck, invece, il carico si attesta a 2.800 kg su un’orbita di 200 chilometri di altitudine con inclinazione di 62,8°.

Il Sojuz-2.1v è una variante di razzo utilizzata raramente e rappresenta un importante sviluppo che lo “allontana” dalla tipica sagoma dei modelli Sojuz più conosciuti, vista l’assenza dei quattro booster laterali. Il primo stadio di questo vettore, un derivato pesantemente modificato del primo stadio del razzo Sojuz-2, è spinto da un propulsore NK-33 a camera singola in sostituzione dell’RD-107 a quattro camere utilizzato sui razzi precedenti. Sono inoltre state introdotte rilevanti modifiche strutturali sia alla struttura del vettore sia al serbatoio inferiore. Poiché l’NK-33 è dotato di un ugello fisso, i quattro propulsori RD-0110R vengono utilizzati per fornire il controllo del vettore di spinta.

L’NK-33, originariamente pensato e costruito per il razzo lunare N1, offre prestazioni superiori rispetto all’RD-107 ma, vista la ridotta disponibilità di esemplari, una volta esaurite le scorte sarà sostituito dall’RD-193, a sua volta un’evoluzione dell’RD-191 dell’Angara, esso stesso un derivato dell’RD-170 del lanciatore Zenit.

Il secondo stadio del Sojuz-2.1v è identico al terzo stadio del Soyuz-2.1b spinto da un motore RD-0124. La maggior parte delle missioni verrà effettuata da uno stadio superiore dotato del propulsore Volga, la cui funzione principale sarà di trasferire il carico utile dall’orbita di parcheggio iniziale alla sua destinazione finale. Il Volga è derivato dal sistema di propulsione del satellite da ricognizione Yantar ed è stato sviluppato come alternativa più leggera ed economica del Fregat.

Il lancio di qualche giorno fa è l’ottavo per un vettore Sojuz-2.1v, mentre il volo inaugurale risale al 28 Dicembre 2013.

Dopo una prima parte del volo durata due minuti circa, pochi istanti prima della separazione del primo stadio, il razzo ha acceso il motore a quattro camere. Questa operazione è stata resa possibile grazie alla struttura a traliccio che collega le due sezioni del booster, che permette il libero deflusso degli scarichi dagli ugelli della sezione superiore del razzo. Subito dopo la separazione del primo stadio, la sezione di coda del secondo stadio si è divisa in tre segmenti ed è ricaduta a Terra. Sia il primo stadio sia alcuni frammenti della sezione di coda sarebbero caduti nel Mare di Barents, a nord di Murmansk.

Mentre il secondo stadio proseguiva la salita, la carenatura del carico utile, posta a protezione del satellite classificato, si è divisa in due metà e si è separata dal vettore. I suoi frammenti sarebbero caduti nell’Oceano Artico, a sud dell’arcipelago di Spitsbergen.

Allo spegnimento del propulsore del secondo stadio, il vettore e il suo carico utile sono entrati in un’iniziale orbita di parcheggio. Tutte le ulteriori manovre per inserire il satellite nella sua orbita finale sono state condotte con l’aiuto del motore principale nella successiva ora e mezza.

Secondo il ministero della Difesa russo, lo stadio superiore e il suo carico utile si sono separati dal secondo stadio del veicolo di lancio alle 23:34 ora di Mosca.

Secondo alcuni osservatori occidentali, il lancio russo è avvenuto proprio quando il piano orbitale del satellite americano classificato, USA-326, stava sorvolando il cosmodromo di Pleseck. Questa concomitanza potrebbe indicare che il lancio russo avrebbe come unico scopo la messa in orbita di un satellite spia che si porrà all’inseguimento del satellite spia americano, come già avvenuto in passato per altri satelliti di questa categoria. Le analisi statunitensi hanno rilevato il satellite russo appena lanciato seguire un’orbita di 284 per 425 chilometri con un’inclinazione di 97,25° verso l’equatore, mentre nello stesso tempo il satellite USA-326 orbitava attorno alla Terra a 512 chilometri con un’inclinazione di 97,4° verso l’equatore.

Fonte: Russian Space Web

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.