Un fantasma blu a bordo di un Falcon 9

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Il lander Blue Ghost di Firefly Aerospace. Credits: Firefly Aerospace

Firefly Aerospace ha comunicato che sarà SpaceX a portare il proprio lander lunare, chiamato Blue Ghost, sulla superficie del nostro satellite. La missione, attualmente prevista non prima del 2023, rientra all’interno del più ampio programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS), istituito da NASA nel maggio 2018 forte del successo del Commercial Resupply Services per la ISS.

Lander Blue Ghost

Il lander Blue Ghost è stato interamente sviluppato e progettato da Firefly nei propri stabilimenti di Cedar Park, in Texas. La vita operativa prevista è di poco oltre un dì lunare (14 giorni terrestri circa) e la capacità di carico supera i requisiti minimi richiesti da NASA, permettendo così l’inserimento di payload commerciali: questi rappresenteranno un terzo di tutti i carichi utili a bordo (50 kg contro i 100 kg dell’agenzia americana). Le operazioni cominceranno già dalle prime fasi dopo la separazione, per poi continuare in orbita lunare e infine in superficie. La missione avrà anche lo scopo di studiare le proprietà della regolite, le caratteristiche geofisiche e l’interazione tra vento solare e il campo magnetico terrestre.

Il lander Blue Ghost. Credits: Firefly Aerospace

Il design permette al lander di operare anche in assenza di comunicazioni con la Terra, memorizzando i dati su supporti, e di disporre, nel caso in cui la zona di allunaggio fosse nei dintorni polari, di un pannello fotovoltaico rotante, in grado di massimizzare la resa energetica seguendo il movimento del Sole. Il lander fornirà anche l’approvvigionamento elettrico e il sistema di trasmissione dei dati (6 Mb/s in download) ai carichi a bordo, e potrà anche stabilire una connessione Wi-Fi con eventuali rover nelle vicinanze.

Il luogo di allunaggio è il Mare delle Crisi, nell’emisfero boreale, in cui atterrarono le sonde sovietiche Luna 15, Luna 23 e Luna 24, mentre il nome è in linea con quello dell’azienda (Firefly, lucciola): Blue Ghost è il nome di un raro esemplare di questo insetto, la Phausis reticulata.

Nonostante Firefly stia sviluppando un proprio vettore leggero, Alpha, le capacità di carico di questo non permettono il trasporto del lander, motivo per cui si è scelto un razzo più potente: il Falcon 9 ha infatti una capacità di carico verso l’orbita del Gateway (NRHO) di 3 tonnellate.

Commerical Lunar Payload Services

Il Commercial Lunar Payload Services (CLPS) è un programma di NASA per l’invio di risorse, rover e strumentazione scientifica sul suolo lunare, molto simile al Commercial Resupply Services (CRS) e al Commercial Crew Program per la ISS: NASA ha scelto delle aziende private per il trasporto rispettivamente di cargo ed esseri umani, lasciando a queste ultime la possibilità di progettare, testare e validare i propri veicoli. L’agenzia ha posto dei vincoli di sicurezza, verificati meticolosamente, ma non ha acquistato il prodotto finito: si vengono così a creare le condizioni per lo sviluppo di un’economia indipendente in orbita, come testimoniato dalle missioni Axiom-1 e Inspiration4, che voleranno a bordo di una Crew Dragon.

Dall’inizio del programma NASA ha aggiunto alcune aziende, ampliando i potenziali riceventi di un contratto: a oggi ne sono stati assegnati sei, per un totale di circa 540 milioni di dollari. La prima commessa è andata, nel maggio 2019, ad Astrobotic (79 milioni di dollari) e Intuitive Machines (77), con l’obiettivo di portare due lander sulla superficie lunare, e la libertà di scelta del vettore con cui partire: sono stati selezionati rispettivamente il Vulcan di ULA e il Falcon 9 di SpaceX. Successivamente NASA ha assegnato ancora ad Astrobotic un contratto (5,6 milioni di dollari) per il rilascio di un rover, chiamato Moon Ranger, e a Masten (75,9) per il lancio di un lander, XL-1. Astrobotic ha vinto un altro contratto da 199,5 milioni di dollari per lo sviluppo di un altro lander, chiamato Griffin, che porterà sulla superficie il rover della NASA VIPER. L’ultimo contratto è quello assegnato a Firefly, dal valore di 93,3 milioni di dollari.

Il CLPS si inserisce all’interno del più ampio e strutturato programma Artemis, che prevede tra i vari passaggi la costruzione di un avamposto in orbita near rectilinear halo orbit, il Lunar Gateway e l’allunaggio della prima donna e del primo uomo di colore sulla superficie lunare.

SpaceX e la Luna

Sebbene i piani del fondatore di SpaceX Elon Musk siano diretti verso Marte, l’azienda si è assicurata una consistente fetta di contratti per missioni lunari, anche al di fuori del sopracitato programma CLPS: oltre a Blue Ghost, il Falcon 9 lancerà anche i due lander lunari di Intuitive Machines, il lander Mission One di Masten Space Systems, mentre un Falcon Heavy lancerà il lander Griffin di Astrobotic.

Nell’ambito del Lunar Gateway sarà un altro Falcon Heavy a lanciarne i primi due elementi, con un singolo lancio previsto nel 2024, mentre le missioni di rifornimento saranno assegnate a una versione potenziata di una Cargo Dragon, chiamata Dragon XL. SpaceX ha infine vinto con Starship il bando per lo Human Landing System, il veicolo che riporterà l’umanità sulla Luna 50 anni dopo Apollo 17, non prima di aver compiuto con successo un allunaggio senza equipaggio.

La versione lunare di Starship, vincitrice del contratto HLS. Credits: SpaceX

Fonti: SpaceNews.com, NASA, Firefly Aerospace.

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Matteo Deguidi

Studio Astrophysics and Cosmology a Padova e sono interessato alle nuove generazioni di telescopi, sia terrestri che in orbita. In ambito astronautico la mia passione principale è seguire lo sviluppo e la costruzione delle sonde, dai siti di produzione al lancio. Considero ISAA come una seconda famiglia, la quale mi ha dato possibilità di accedere ad un mondo di notizie che da tanto ricercavo.