Starlink avanti tutta: lanciata anche la missione Starlink 14

A 6 giorni dal precedente lancio della serie Starlink, l’azienda di Elon Musk ha registrato un ulteriore successo grazie al perfetto esito del lancio della missione Starlink 14, partita oggi 24 ottobre alle 17:31 italiane dalla rampa Space Launch Complex 40 di Cape Canaveral, in Florida.

Ecco il video del lancio trasmesso in streaming da SpaceX.

Il Falcon 9 numero seriale B1060, arrivato al suo terzo volo, si è posato senza particolari sorprese sulla chiatta-drone JRTI (Just Read the Instructions), che con quello di oggi ha collezionato 11 atterraggi di successo.

L’atterraggio di B1060 su JRTI – Credits: SpaceX via YouTube

Questi starlink saranno visibili dall’Italia?

Quando le condizioni di orbita e ora del giorno sono favorevoli (naturalmente anche il meteo deve collaborare!) è possibile vedere i satelliti Starlink in cielo anche sopra le città italiane. In particolare, il trenino composto da una sessantina di satelliti che volano in formazione ravvicinatissima, tipico di uno scenario immediatamente successivo al lancio degli Starlink, è tanto spettacolare quanto facile da individuare.

Secondo le ultime previsioni sarà possibile provare ad avvistare gli Starlink di questo lancio!

Ecco le località e gli orari.

  • Milano, dalle 19:24 alle 19:31 circa con picco di 25 gradi di altezza dall’orizzonte in direzione Sud-Ovest alle 19:28
  • Roma, dalle 19:25 alle 19:32 circa con picco di 26 gradi di altezza dall’orizzonte in direzione Sud-Ovest alle 19:30
  • Napoli, dalle 19:25 alle 19:33 circa con picco di 32 gradi di altezza dall’orizzonte in direzione Sud-Ovest alle 19:30
  • Palermo, dalle 19:25 alle 19:33 circa con picco di 59 gradi di altezza dall’orizzonte in direzione Sud-Ovest alle 19:30

In generale, è possibile verificare quando i satelliti Starlink (e qualsiasi altro satellite, compresa la ISS) passano sopra a una specifica località utilizzando vari siti web (ad es. heavens-above.com).

Lo spettacolare rilascio dei 60 satelliti della missione Starlink 14 – Credits: SpaceX via YouTube

La costellazione dei satelliti Starlink

Gli Starlink sono satelliti per telecomunicazioni dal peso di poco superiore ai 220 chilogrammi, progettati per fornire servizi Internet ai territori che sorvolano. Contando i 60 di questo lancio, SpaceX ha spedito in orbita un totale di 895 Starlink (inclusi i satelliti di test). Di questi, 53 sono andati distrutti rientrando in atmosfera (dato aggiornato al momento della pubblicazione). In ogni caso, grazie ai 842 esemplari ancora in orbita, Starlink mantiene saldamente il record della più corposa costellazione di satelliti per telecomunicazioni al mondo.

Elon Musk, CEO e fondatore di SpaceX, aveva dichiarato che la società avrebbe avuto bisogno di almeno 400 Starlink attivi per fornire una copertura Internet minimale, e di 800 per una copertura moderata. Con questi numeri ormai raggiunti e superati, la commercializzazione dei servizi dovrebbe essere imminente. La fase iniziale sarà avviata entro il 2020 in alcune località di Stati Uniti e Canada.

Come funziona Starlink

L’obiettivo del progetto Starlink è la fornitura di un accesso globale a Internet ad alta velocità. Con l’attuale tecnologia le aree rurali e remote sono ancora oggi spesso isolate e senza accesso al web. I tradizionali Internet provider via satellite offrono i propri servizi con satelliti posti in orbita geostazionaria a circa 35.000 chilometri di quota, ma in questo modo il segnale deve percorrere una distanza così elevata che i collegamenti offrono connessioni poco performanti. Operando a una quota più bassa, SpaceX spera di riuscire a ridurre questo problema e fornire una copertura veloce e affidabile a un prezzo competitivo.

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Commenti

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.

Una risposta

  1. Alex Brandi ha detto:

    Non era necessario internet in aree remote e poco popolate… Il prezzo da pagare ovvero l’annientamento del cielo notturno è del mondo scientifico ad esso legato, è davvero inaccettabile!