Scelti gli esperimenti per la Chinese Space Station

Un rendering della stazione spaziale cinese. Credits: CNSA

Sono stati annunciati la scorsa settimana dall’UNOOSA (United Nations Office for Outer Space Affairs) e dalla China Manned Space Agency (CMSA) i vincitori del concorso che dava in premio la possibilità di condurre i propri esperimenti sulla stazione spaziale cinese CSS (China Space Station). L’annuncio è stato fatto contestualmente alla sessantaduesima sessione del Committee on the Peaceful Uses of Outer Space (COPUOS), tenutasi a Vienna.

Sono sei i progetti vincitori, mentre altri tre sono per il momento in stand by. Le istituzioni premiate provengono da diverse nazioni, fra cui, Belgio, Cina, Francia, Germania, India, Italia Giappone, Kenya, Olanda, Norvegia, Messico, Polonia, Perù, Federazione Russa, Arabia Saudita, Spagna e Svizzera. Le aree di ricerca proposte includono la medicina spaziale, le scienze della vita nello spazio, le biotecnologie, la fisica dei fluidi in microgravità, la combustione in microgravità, l’astronomia e le tecnologie spaziali.

Questa opportunità è stata annunciata nel maggio del 2018 ed è stata aperta a tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite, con una particolare considerazione data alle nazioni in via di sviluppo. Nei mesi seguenti l’Announcement of Opportunity, sono state presentate 42 richieste da organizzazioni di 27 nazioni. Queste richieste sono state vagliate attentamente da un team di circa 60 esperti dell’UNOOSA, della CMSA e della comunità spaziale internazionale. Sono stati cosi individuati 18 progetti che hanno ricevuto un’approfondita revisione in termini di schema tecnico, di possibilità di implementazione, delle richieste di risorse di bordo, delle analisi sui rischi e sulla sicurezza e del supporto finanziario.

Come risultato di questo processo di selezione, nove esperimenti sono stati individuati per entrare nei processi di preparazione e di implementazione, di cui sei a pieno titolo, mentre tre sono in stand by. Pertanto i vincitori avranno la possibilità di avere reale accesso allo spazio facendo volare i propri esperimenti sulla CSS, sviluppando le proprie capacità nelle scienze e nelle tecnologie spaziali per intenti pacifici.

Di seguito un elenco dei progetti selezionati:

1. POLAR/2 Gamma Ray Burst Polarimetry on the China Space Station

Basato sull’indagine svolta in passato sul laboratorio cinese TG2, questo progetto mira a rispondere alle più importanti domande dell’astrofisica ancora senza una risposta, relative alla natura dei Gamma Ray Bursts (GRBs) usando il promettente approccio delle misure della polarizzazione, che permettono di osservare anche i fenomeni più deboli.

Questa proposta è stata formalizzata dall’Universita di Ginevra, dal National Center for Nuclear Research of Poland, dal Max Plank Institute for Extra-terrestrial Physics of Germany, e dall’Institute of High Energy Physics of Chinese Academy of Sciences.

2. Spectroscopic Investigations o Nebular GAS (SING)

L’intento è quello di mappare il cielo nel campo dei raggi UV, con particolare attenzione alle nubi estese della nostra Galassia, alle zone di formazione stellare nelle galassie vicine e anche alle parti più esterne del cosmo. Questa è una proposta congiunta dell’Indian Institute of Astrophysics e dell’Institute of Astronomy of the Russian Academy of Sciences.

3. Behaviour of Partially Miscible Fluid in Microgravity

Riguarda lo studio del fenomeno della diffusione della concentrazione durante la miscelazione locale di liquidi non miscelati, causato dal cambio della temperatura in microgravita, inclusa la migrazione delle gocce, l’accumulo e la diffusione termica causata dall’effetto Marangoni nelle zone locali di miscelazione.

Si tratta di un esperimento sulla fisica dei fluidi e sulla combustione che è stato ideato dall’Indian Institute of Technology (BHU) e dall’Université Libre de Bruxelles (ULB).

4. Flame Instabilities Affected by Vortices and acoustic Waves (FIAVAW)

Come si comportano i bordi delle fiamme in microgravita? La risposta a questa domanda la dovrà dare l’esperimento FIAVAW. Questa è una ricerca che punta a indagare sui problemi fondamentali legati alla stabilizzazione delle fiamme in un flusso convettivo relativo alla combustione dei motori a getto, a quella dei razzi e alla sicurezza antincendio nello spazio.

Questo esperimento sulla fisica dei fluidi e sulla combustione in microgravita verrà fornito dalla Tsinghua University dalla China e dall’University of Tokyo dal Giappone.

5. Tumours in Space Signatures of early mutational events due to spaceflight conditions on 3D organoid cultures derived from intra individual healty and tumour tissue

L’idea è quella di verificare attentamente due importanti ipotesi in ambito oncologico; ovvero provare definitivamente che la forza gravitazionale e la Galactic Cosmic Radiation (GCR) rispettivamente, causano una mutazione tipica in una porzione del DNA umano in relazione al cancro colorettale. I risultati di questa ricerca potrebbero avere un grosso impatto scientifico sulla attuale comprensione dell eziologia del cancro, inoltre potrebbero fornire delle nuove prospettive sulla prevenzione e sul trattamento della malattia, con riferimento anche alla salute degli equipaggi nelle missioni spaziali a lunga durata.

Si tratta di un esperimento sulle scienze della vita nello spazio e nella sulla biotecnologia proposto congiuntamente dalla Norwegian University of Science and Technology, dalla International Space University, dalla Vrije University di Amsterdam e dal Belgium Nuclear Research Centre.

6. Effect of Microgravity on the growth and Biofilm Production of Disease Causing Bacteria

È uno studio sulle differenze fra la crescita e la produzione di biofilm di colonie batteriche cresciute sulla Terra e quelle presenti a bordo della China Space Station. Fornirà il suo contributo nella comprensione di come i batteri che causano malattie, si comportano in un ambiente dalla gravità ridotta.

Questo studio sulle scienze della vita nello spazio e sulle biotecnologie è stato proposto dalla Mars Society-Peru Chapter e dalla Mars Society-Spain Chapter.

7. Mid Infrared platform for Earth observations

Verranno installate due camere al medio infrarosso (MIR) sulla Chinese Space Station e verranno puntate verso la Terra per monitorarne la superficie e l’atmosfera. I risultati ottenuti da queste osservazioni potranno essere di fondamentale importanza per la comprensione dei flussi dell’umidità e per migliorare le previsioni sulle precipitazioni pesanti e sugli uragani in modo tale da anticipare gli allarmi alla popolazione civile. Inoltre, le tecnologie qui impiegate potranno essere utili nello sviluppo di payloads per i nanosatelliti, come per esempio un telescopio spaziale solare al medio infrarosso, che possa essere trasportato da un CubeSat 3U.

Questo progetto di scienze della Terra dallo spazio è stato ideato da due organizzazioni messicane: il National Institute of Astrophysics Optics and Electronics (INAOE) e la Benemérita Universidad Autónoma de Puebla (BUAP).

8. Development of Multi-juction GaAs Solar Cells for Space Applications

Il progetto punta a ideare e costruire celle solari ad alta efficienza. Dopo essere state esposte all’esterno della CSS, queste nuove celle solari verranno analizzate in tutte le loro caratteristiche al fine di migliorarne le prestazioni.

Si tratta di un esperimento sulle tecnologie impiegate nello spazio gestito dal National Center for Nanotechnology and Advanced Materials, e dal King Abdulaziz City for Science and Technology (KACST) entrambi dell’Arabia Saudita.

9. BARIDI SANA – High Performance Micro 2-Phase Cooling System for Space Applications

Con questo progetto verranno testati dei sistemi di raffreddamento di nuova generazione sulla CSS, sostituendo gli ordinari circuiti di refrigerazione a liquido, con dei sistemi di refrigerazione a due fasi. L’agente refrigerante sarà un composto organico non tossico di nuova concezione, particolarmente indicato per i sistemi di esplorazione spaziale abitati. Grazie alle basse richieste energetiche di questo dispositivo, si avrà anche un grosso impatto ecologico anche nelle applicazioni al suolo.

Questa indagine sulla fisica dei fluidi e sulla combustione in microgravità è stata proposta da tre istituzioni di due nazioni diverse, ovvero l’Università La Sapienza di Roma, l’azienda privata In Quattro s.r.l., dall’Italia e la Machakos University del Kenya.

Una cooperazione proficua

La cooperazione fra UNOOSA e CMSA è parte del programma Access to Space for All, che offre diverse opportunità orbitali e di ricerca agli Stati Membri delle Nazioni Unite, favorendo l’accesso allo spazio con tutti i relativi benefici.

Nonostante gli incredibili passi in avanti fatti nel settore spaziale negli ultimi decenni, molti milioni di persone in tutto il Mondo non hanno accesso ai benefici dello spazio. Questa opportunità con CMSA aiuta a ridurre questo gap offrendo questo unico ambiente di ricerca a bordo della CSS agli Stati Membri. Siamo orgogliosi di aver permesso questa opportunità e spero che questa collaborazione con il Governo della Cina e con CMSA possa continuare anche in futuro per favorire l’accesso allo spazio anche in futuro.

Simonetta Di Pippo, Direttrice di UNOOSA.

Anche il Direttore Generale di CMSA, Chun Hao, si è detto orgoglioso per il risultato di questa collaborazione e si è congratulato con i vincitori del concorso per le loro eccellenti proposte. Nel prossimo futuro CMSA emetterà una nuova Call for Experiments.

La Chinese Space Station è la nuova stazione spaziale modulare cinese che verrà collocata in orbita bassa terrestre. Essa avrà una massa fra le 80 e le 100 tonnellate e verrà gestita dal Beijing Aerospace Command and Control Center in Cina. Il modulo centrale Tianhe-1 (Armonia dei cieli) dovrebbe essere lanciato nel 2020, l’Experiment Module I dovrebbe essere chiamato Wentian (Ricerca dei cieli) e dovrebbe essere collocato in orbita nel 2021, mentre l’Experiment Module II dovrebbe chiamarsi Mengtian (Sogno dei cieli) e partirà per lo spazio nel 2022, anno in cui la stazione diventerà operativa.

Di seguito, verrà lanciato il modulo separato del telescopio spaziale, il quale si chiamerà Xuntian (Incrociatore celeste).

Fonti: Wikipedia, UNOOSA,

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Commenti

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)

Una risposta

  1. MayuriK ha detto:

    Beh ottimo, non sapevo si sarebbero aperti ad altre nazioni. E’ una bella notizia, specie con l’imminente dismissione della ISS