NASA seleziona nove aziende per il ritorno “commerciale” sulla Luna

Lo scorso 29 novembre, durante un evento “live” svoltosi nel quartier generale dell’agenzia spaziale a Washington, l’amministratore Jim Bridenstine ha annunciato i nomi delle nove aziende private selezionate per il “Commercial Lunar Payload Delivery Services” (CLPS).

“L’annuncio di oggi segna un tangibile progresso per il nostro ritorno sulla Luna, e questa volta per rimanerci”, ha affermato Bridenstine. ” L’innovazione delle nostre compagnie aerospaziali, unitamente ai nostri obbiettivi nel campo scientifico e dell’esplorazione spaziale, saranno da stimolo per svolgere grandi imprese sulla Luna e successivamente su Marte”.

Il CLPS è un programma operato dal “Science Mission Directorate” della NASA ed annunciato all’inizio di quest’anno che, come già avviene per il programmi CRS e CCtCap, vede l’agenzia spaziale pagare delle aziende private per ottenere una serie di servizi stipulando contratti a prezzi bloccati, in questo caso l’invio di piccoli landers robotici sulla superficie lunare.
Il programma CLPS è finanziato per i prossimi 10 anni e potrà stipulare contratti per un valore massimo complessivo di 2,6 miliardi di dollari.
L’obbiettivo della NASA è quindi quello di avere una serie di operatori privati, in concorrenza tra loro e che abbiano sviluppato un sistema funzionale, affidabile ed economico, per appaltare una serie di missioni a scopo scientifico da svolgere sulla superficie lunare, in previsione di un futuro ritorno umano.
L’agenzia spaziale, fungendo inizialmente da cliente unico, si aspetta di stimolare il settore industriale per la realizzazione dei sistemi di atterraggio ed esplorazione, ma sopratutto è convinta che, una volta che tali sistemi diventino operativi, i servizi possano essere richiesti anche da altri clienti commerciali. Quando il sistema entrerà a regime, sarà quindi possibile espandere le capacità di carico dei landers, aumentare il numero delle missioni ed inviare carichi sempre più complessi fino ad arrivare alle missioni con equipaggio.

Le nove compagnie selezionate sono:

Astrobotic Technology Inc.

Peregrine lander: dimensioni 1,9 x 2,5 m, 265 kg di capacità di carico, usa monometil idrazina come propellente. Provvisto di radio doppler, star tracker, sensori laser e telecamere. Prima missione prevista per il 2021/22.

Deep Space Systems

Lander sviluppato da Intuitive Machines (vedi dopo). Non è stata rilasciata nessuna informazione tecnica. Sito web: deepspacesystems.com

Draper

Artemis-7 lander. Sviluppato in collaborazione con General Atomics Electromagnetic Systems, ispace inc. e Spaceflight Industries.  Il progetto è già finanziato e sono previsti diversi lanci di prova entro il 2021.

Firefly Aerospace Inc.

Lander sviluppato da Intuitive Machines (vedi dopo). Non è stata rilasciata nessuna informazione tecnica.

Sito web: fireflyspace.com

Intuitive Machines

Nova-C lander. Basato sul vecchio progetto Morpheus della NASA. Capacità di carico, almeno 85 kg, può spostarsi facendo dei balzi controllati.

 

 

Lockheed Martin Space

McCandless lander. Basato su base Phoenix/InSight, capacità di trasportare carichi di alcune centinaia di chili (non meglio precisato). Utilizza monometil idrazina come propellente.

Masten Space Systems Inc.

XL-1 Lunar lander. Gia in corso di sviluppo nella versione sperimentale terrestre XL-1T, avrà capacità di carico fino a 100 kg. Prima missione prevista per il 2021.

Moon Express

MX-1 lander. Capacità fino a 30 kg nella versione base, utilizza perossido di idrogeno come propellente ed ha capacità di compiere balzi controllati. Prima missione prevista nel 2020.

Orbit Beyond

Z-01 lander. Sviluppato in collaborazione con il Team Indus (ex Google X-Prize). Capacità di carico fino a 500 kg, utilizza idrazina e tetrossido di azoto come propellenti. Primo lancio previsot nel 2020

Dalla scarsità di informazioni rilasciate risulta chiaro che, a parte Masten ed Intuitive Machines, le proposte sono ancora allo stato di progettazione e simulacri in scala reale. L’annuncio della NASA è quindi da interpretare principalmente come una mossa commerciale in quanto, esponendosi in prima persona, invita sia il settore industriale sia i potenziali clienti ad investire in queste prime nove aziende.

Fonte: NASA

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Commenti

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.

Una risposta

  1. MayuriK ha detto:

    Molto interessante, ottima mossa da parte di NASA per sviluppare l’esplorazione spaziale privata!
    Ricorda molto l’ormai fallito Google X-Prize, e infatti alcuni concorrenti arrivano proprio da lì!