Primi lampi per il Cacciatore di Temporali ASIM

L'esperimento ASIM installato all'esterno del modulo Columbus.

L’osservatorio europeo ASIM (Atmosphere-Space Interactions Monitor), per lo studio dei fenomeni atmosferici ad alta quota ed installato all’esterno della ISS, ha iniziato l’operatività acquisendo una notevole quantità di dati mentre la Stazione Spaziale passava sopra un temporale.

ASIM, conosciuto anche come il Cacciatore di Temporali, era stato lanciato a bordo della capsula Dragon durante la missione CRS-14 dello scorso 2 aprile, estratto dal trunk (la parte non pressurizzata) ed installato all’esterno del laboratorio europeo Columbus il 13 aprile successivo.

ASIM, posizionato in basso al centro del trunk della capsula Dragon. Credit SpaceX.

L’obbiettivo della missione ASIM sarà quello di monitorare e studiare la correlazione che esiste tra i lampi gamma terrestri (TGF – Terrestrial Gamma-ray Flash) e gli eventi luminosi transitori (TLE – Transient Luminous Events) che accadono al di sopra dei fenomeni temporaleschi tra i 30 ed i 90 km di altezza.

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I TLE fin’ora conosciuti comprendono i più noti Red Sprites (flash di luce rossa), Blue Jets (getti di lampi blu) e gli Elves (emissioni di luce e perturbazioni di frequenze molto basse dovute a sorgenti elettromagnetiche pulsanti) ed i meno noti Sprite Halos, Gigantic Jets e Blue Starters.
I TGF sono invece rapidissime e potentissime esplosioni di raggi gamma, le cui origini sono ancora da chiarire ma sembrano comunque legate ai sopracitati TLE.

Per monitorare questi fenomeni mentre accadono, ASIM ha a bordo due strumenti, uno per l’acquisizione di immagini ottiche e l’altro per l’acquisizione a raggi X e Gamma.
MMIA (Modular Multi-Imaging Assembly), è un sistema ottico in grado di riprendere a 12 frame al secondo su due bande (777,4 e 337 nm).
MXGS (Modular X and Gamma Ray Instrument), composto da due rilevatori a bassa ed alta energia di raggi Gamma, con sensibilità comprese tra i 15 ed i 400 keV, e tra i 200 keV ed i 40 MeV rispettivamente

Le prime immagini e una gran quantità di dati sono state acquisite da ASIM mentre la ISS transitava sopra l’isola di Sumatra verso la fine di aprile.

“Abbiamo acquisito oltre 100.000 misurazioni al secondo di questa incredibile forza della natura”, ha spiegato Torsten Neubert, coordinatore del team scientifico di ASIM presso la Technical University of Denmark, “Un fantastico esempio di quanto potenti siano i fotometri a bordo”.
Gli strumenti scientifici di ASIM naturalmente puntano verticalmente verso terra, per ridurre al minimo l’effetto filtro che l’atmosfera può creare verso i fenomeni luminosi. “Anche con le nuvole che parzialmente schermavano i lampi, gli strumenti hanno catturato lo stesso quello che, a prima vista, potrebbe essere un Elve”.

Breve sequenza catturata dalle due cameere di ASIM. Credit DTU Space

Le immagini sono sorprendentemente simili a quelle catturate dall’astronauta danese dell’ESA Andreas Mogensen, durante la sua permanenza sulla ISS nel settembre 2015 per la missione IRISS, durante la quale aveva effettuato l’esperimento THOR (Turbulence Heating ObserveR).

 

“Grazie alle scoperte fatte da Andreas ora sappiamo esattamente come interpretare le nuove immagini”, ha commentato Torsten, “Queste prime immagini sono solo l’antipasto, la parte più eccitante deve ancora arrivare…”.
Ora infatti gli scienziati saranno in grado di investigare i vari fenomeni distinguendo i vari livelli di altezza a cui avvengono.

Il consorsio ASIM, finanziato da ESA per circa 40 milioni di euro, è composto da Terma A/S come prime contractor ed un team di varie università ed enti di ricerca guidati dalla Technical University of Denmark. L’Italia è rappresentata dall’azienda OHB Italia come resposabile della progettazione, integrazione e validazione dei sistemi, sviluppo del software e sviluppo delle unità di gestione dei dati ed energetiche.

Fonte ESA, ASIM

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.