Consorzio russo al lavoro sull’ibernazione nello spazio

Moduli di crio-contenimento di KrioRus - Credits KrioRus

Le aziende russe KrioRus  e Space Technologies hanno firmato un accordo alla fine del mese di agosto per dare il via ad un ambizioso piano di sperimentazione dell’ibernazione nello spazio.

Secondo quanto affermato dal comunicato stampa pubblicato sul sito di Space Technologies, capsule contenenti materiale biologico di varia natura (corpi di persone e animali, campioni di DNA, singoli organi) saranno presto inviati nello spazio per determinare gli effetti della microgravità sui sistemi criogenici e sui campioni biologici. A occuparsi del trasporto dovrebbero essere non meglio specificate “primarie aziende del settore aerospaziale russo” grazie a speciali veicoli spaziali appositamente sviluppati.

I viaggiatori delle future missioni spaziali nello spazio profondo dovranno affrontare tre problemi principali: l’isolamento per lunghi periodi di tempo, gli effetti della microgravità sul corpo e l’elevata dose di radiazioni ionizzanti. Una soluzione al problema dell’isolamento prolungato simulato nel 2011 con la missione Mar 500, potrebbe essere appunto l’ibernazione dei futuri viaggiatori del cosmo.

Nella mondo della fantascienza questa soluzione è già stata adottata molte volte, dal colossal “2001 Odissea nello spazio” all’inquietante “Alien”. In realtà, allo stato attuale, la scarsità di dati scientifici sugli effetti dell’ibernazione nello spazio, in particolare analisi dettagliate sui fattori di rischio sulla salute degli astronauti, rendono questa opzione impraticabile.

È proprio per dare un contributo alla ricerca in questo settore che il consorzio russo vuole inviare in orbita materiale biologico ibernato attualmente presente nelle strutture della azienda russa KrioRus. Secondo quanto affermato da Yulia Arkhipova, direttore generale di Space Technologies: “I satelliti con capsule criogeniche saranno lanciati in orbita da razzi russi”. Space Technology ha anche affermato che si stanno sviluppando tecnologie per la riparazione in orbita di eventuali danni ai sistemi criogenici che garantiscono la conservazione dei corpi in ambiente a temperatura controllata.

Il costo per l’apparato criogenico necessario per conservare un cervello umano in orbita è stimato attorno ai 250.000 dollari americani, escluse le spese di lancio che al momento non sono state quantificate.

L’azienda KrioRus, specializzata in crio-conservazione, a partire dal 2005 ha ibernato interi corpi o cervelli di 54 persone, otto cani, nove gatti, tre uccelli e anche un cincillà. L’azienda fa sapere che molte persone loro “clienti”, quando erano in vita avevano desiderato andare nello spazio.

Molti dettagli di questo annuncio rimangono fumosi, in particolare, come accennato, il nome dei partner del settore aerospaziale che dovrebbero mettersi al lavoro sui veicoli spaziali adatti al particolare tipo di trasporto. Space Technologies, registrata nel 2016, non dispone di una sua propria flotta di razzi o di capsule spaziali. Questo non ha impedito ai rappresentanti del consorzio di annunciare  piani ambiziosi, come la creazione del primo cosmodromo privato russo e di una nuova stazione orbitale MIR.

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Commenti

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Enrico Billi

Fisico freelance

Una risposta

  1. MayuriK ha detto:

    Sicuramente è una prospettiva interessante, staremo a vedere.