Partita la missione Dragon CRS-12 di SpaceX

Il Falcon 9 di CRS-12 in decollo (Credits: SpaceX)

Un altro spettacolare doppio successo per SpaceX: la missione Dragon CRS-12, destinata a portare esperimenti e rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale, ha preso il via poco fa,  alle 18.31 CEST del 14 agosto. Dopo un fiammeggiante decollo dalla rampa LC-39A del Kennedy Space Center, il primo stadio è rientrato alla base centrando perfettamente la Landing Zone 1 (LZ-1).

Ecco il video completo del webcast di oggi

 

Dieci minuti circa dopo il lancio la capsula Dragon ha raggiunto l’orbita preliminare, dove è avvenuto il dispiegamento dei pannelli solari e dove a breve avranno inizio le complesse manovre richieste per avvicinarsi progressivamente alla Stazione Spaziale Internazionale.

Dopo due giorni di viaggio, il prossimo 16 agosto alle 13:00 CEST circa, gli astronauti Jack Fisher e Paolo Nespoli effettueranno manualmente l’agganciamento della capsula Dragon, manovrando il braccio robotico Canadarm II dal modulo Cupola, che garantisce loro la massima visibilità dell’area di lavoro.

In seguito, il personale di terra manovrerà Canadarm per recuperare l’esperimento CREAM dal compartimento posteriore di Dragon, mentre già il 17 agosto gli astronauti di Expedition 52 pressurizzeranno il vestibolo tra la capsula e la ISS per poter accedere alla zona abitabile del veicolo.

Dragon CRS-12 rimarrà agganciata alla Stazione per circa un mese, aggrappata al boccaporto di Nadir (quello rivolto verso la Terra, ndr) del Nodo 2 Harmony, permettendo all’equipaggio di scaricarne la stiva, condurre gli esperimenti e ricaricare i risultati e i campioni e altro materiale, per poi concludere la sua missione con un rientro sulla Terra il prossimo 17 settembre, riportando al suolo circa 1900 kg di carico.

Il landing del primo stadio di Falcon 9 presso la LZ-1 (Credits: SpaceX)

Dragon, ad oggi, è la sola capsula con la capacità di riportare a terra carichi dall’avamposto orbitale, grazie al design che SpaceX ha voluto in comune tra la versione abitata e non abitata del veicolo e che naturalmente include uno scudo termico ablativo in grado di sopravvivere alle temperature estreme del rientro in atmosfera. La capsula Dragon utilizzata oggi è la versione finale della prima generazione di veicoli di rifornimento spaziale costruita da SpaceX. Da oggi in poi l’azienda riutilizzerà le Dragon già utilizzate precedentemente fino a quando non saranno pronte navette di seconda generazione.

Gli esperimenti

Dragon trasporta ben 250 esperimenti scientifici appartenenti a varie organizzazioni di ricerca, che saranno condotti dagli equipaggi di Expedition 52 e 53. Nella zona non pressurizzata di Dragon (una sorta di stiva aperta che si trova nella parte interna del modulo di servizio della Dragon, ndr) ha trovato posto, in particolare, l’esperimento CREAM (Cosmic-Ray Energetics And Mass investigation), che misurerà i livelli di raggi cosmici per un periodo di tre anni.

Ecco la “bolla di carico” per Dragon CRS-12:

  • Peso totale del carico: 2910 kg
  • Carico nel compartimento pressurizzato: 1652 kg
    • Esperimenti scientifici: 916 kg
    • Provviste e rifornimenti per l’equipaggio: 220 kg
    • Ricambi per la ISS: 339 kg
    • Equipaggiamenti per attività extraveicolari: 30 kg
    • Ricambi per attrezzature informatiche: 53 kg
  • Carico nel compartimento non pressurizzato: 1258 kg
    • Cosmic-Ray Energetics and Mass (CREAM): 1258 kg

Il logo ufficiale di Dragon CRS-12 (Credits: SpaceX)

I principali esperimenti a bordo sono:

  • Cosmic Ray Energetics and Mass (CREAM)uno strumento che sarà ancorato  all’esterno della ISS, sulla EMEF (Experiment Module Exposed Facility) del modulo giapponese KIBO. CREAM avrà lo scopo di esplorare l’origine dei raggi cosmici, particelle che viaggiano nell’universo ad altissime velocità e che sono in gran parte originate da fenomeni violenti come le esplosioni di supernovae.
  • Crystallization of Leucine-rich repeat kinase 2 (LRRK2). Sfruttando le prolungate condizioni di microgravità della ISS, si tenterà di creare molecole particolarmente grandi della proteina LRRK2, uno dei fattori determinanti nello sviluppo del morbo di Parkinson. La ricerca è stata co-finanziata e promossa dalla fondazione Michael J. Fox, Anatrace e Com-Pac International,
  • Kestrel Eye (NanoRacks-KE IIM). Si tratta di un microsatellite che monta uno strumento per la raccolta di immagini (Commercial Orbital Transportation System). L’esperimento vuole validare il concetto di utilizzare microsatelliti per fornire sistemi spaziali per la raccolta di immagini ad alta risoluzione, a basso costo e a lancio rapido in risposta a fenomeni naturali violenti o disastri naturali.
  • Effect of Microgravity on Stem Cell Mediated Recellularization (cellule polmonari). In questa ricerca si vogliono verificare i vantaggi della microgravità nella coltura di cellule polmonari. Sfruttando sistemi di coltura cellulare in grado di fornire alle cellule nutrienti e ambiente di crescita ideale , gli scienziati vogliono studiare i meccanismi della specializzazione cellulare in assenza di peso. Lo scopo finale della ricerca è lo sviluppo di tecniche di bioingegneria per la crescita di tessuto polmonare umano, da potersi utilizzare come modello predittivo nello studio del sistema respiratorio e delle sue patologie.

Tra gli altri, poi, particolarmente interessante è l’esperimento Spaceborn Computer, che testerà un computer COTS (commercial off the shelf – cioè facente uso di componenti comunemente diffuse in commercio, non specificamente progettate per uso spaziale) prodotto da Hewlett-Packartd per misurarne affidabilità, consumo di energia e resilienza alle radiazioni cosmiche in ambiente spaziale durante impegnative campagne di calcolo.

Per finire Dragon porterà a bordo anche 7 cubesat: ASTERIA, RBLE, LAICE, HARP, OSIRUS-3U, OPAL, OPEN.

I pannelli solari della Dragon CRS-12 in dispiegamento (Credits: SpaceX)

Le future attività di SpaceX

Il lancio oggi è stato l’undicesimo per SpaceX nel 2017, il primo dopo quello del 5 luglio scorso. La frequenza di lanci dovrebbe crescere ancora nelle prossime settimane, se la tabella di marcia dell’azienda di Elon Musk sarà rispettato. Un’altra squadra sta infatti preparando un lancio per il 24 agosto dalla base californiana di Vandenberg, quando un Falcon 9 porterà nello spazio il satellite taiwanese Formosat 5. Tre sono poi i lanci programmati per settembre, a cominciare dal giorno 7, quando SpaceX avrà il delicato compito di lanciare per la prima volta lo spazio-plano dell’aeronautica militare X-37B. Un altra missione è poi prevista il 27 settembre con un satellite SES, l’undicesimo della serie e il secondo lanciato da SpaceX nello spazio. Per chiudere il mese, il 30 di settembre sarà la volta di dieci nuovi satelliti Iridium, continuando nella serie di missioni previste per popolare la nuova costellazione di questa famiglia di satelliti per le telecomunicazioni.

Fonti

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.

Una risposta

  1. espirit ha detto:

    Avanti così SpaceX, riutilizzo e abbattimento dei costi per rendere lo spazio sempre più accessibile a “tutti”.
    Anche se con le tecnologie attuali (specie propulsive e di schermatura delle radiazioni) più lontani di Marte non potremmo andare 🙁