Aggiornamenti dal sistema solare: luglio 2017

Credit: NASA

Periodo di silenzio per le comunicazioni con Marte: il pianeta rosso si trova infatti dietro al Sole rispetto alla Terra e le numerose sonde sul pianeta ne approfitteranno per un breve periodo di riposo. Juno non ci fa sentire la mancanza di nuovi dati ed immagini, comunque, compiendo uno straordinario sorvolo ravvicinato della grande macchia rossa, l’enorme ciclone che da secoli infuria nell’atmosfera di Giove.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

C’è sempre più incertezza sulla data di lancio della sonda cinese Chang’e 5. La missione prevede l’atterraggio sulla Luna e la raccolta di campioni di roccia da riportare a Terra, e il lancio era inizialmente previsto per novembre di quest’anno su un Changzheng 5 (Lunga Marcia 5). Purtroppo il recente fallimento del vettore ha cambiato i piani cinesi e sarà probabilmente necessario effettuare qualche altro test con il lanciatore prima di poter dare il via all’importante missione lunare. Ci sono, comunque, voci contrastanti al riguardo e le autorità cinesi non hanno annunciato niente di ufficiale .

Non ci sono invece novità sui 4 team in corsa per il Google Lunar X-Prize che dovranno lanciare entro dicembre per aggiudicarsi il premio.

L’anno prossimo si aprirà la finestra di lancio biennale per le missioni su Marte. L’unica sonda ai blocchi di partenza sembra essere Insight, della NASA, che partirà a maggio 2018 dopo aver mancato la finestra di lancio del 2016 per un problema ad uno strumento. La sua missione sarà quella di atterrare sulla superficie di Marte per analizzare campioni in profondità fino a qualche metro.

Nell’estate del 2018 partirà anche un’altra missione della NASA, la Parker Solar Probe. La sonda, precedentemente nota con il nome di Solar Probe Plus, è stata ribattezzata di recente in onore del fisico Eugene Parker. Una volta lanciata sarà immessa in un’orbita eliocentrica con perielio (il punto più vicino al Sole) ben all’interno dell’orbita di Mercurio. Con l’aiuto di diversi flyby di Venere raggiungerà la minima distanza dal Sole nel dicembre del 2024, a soli 5,9 milioni di km dalla nostra stella, ben otto volte inferiore all’attuale record.

Nel sistema solare interno

Sulla Luna ci sono al momento tre sonde americane: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e le due della missione ARTEMIS. Anche se non ci sono notizie ufficiali, si pensa che siano ancora attive le cinesi Chang’e 5-T1, in orbita, e Chang’e 3, sulla superficie.

La sonda della NASA Kepler è in orbita eliocentrica nei pressi di quella della Terra. La sua missione K2 a caccia di esopianeti continua dal 2012, dopo aver terminato la missione principale (2009-2012). Il mese scorso la NASA ha rilasciato una nuova lista di 219 pianeti candidati scoperti grazie a Kepler, di cui 10 nella zona abitabile dei rispettivi sistemi solari. Il conto complessivo della missione K2 si attesta sui 520 pianeti candidati, di cui 148 confermati. Nella missione principale la sonda aveva scoperto 4034 pianeti candidati di cui 2335 confermati.

In orbite eliocentriche simili ci sono anche Stereo A e Stereo B, della missione solare STEREO, e il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer, tutti di NASA.

Presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole ci sono numerose sonde, tra cui le missioni di osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA).

Il sole osservato su diverse frequenze dell’ultravioletto da SOHO nel solstizio del 21 giugno 2017. Credit: ESA/NASA/SOHO

 

Nello stesso tipo di orbita c’è anche il dimostratore tecnologico LISA Pathfinder, dell’agenzia spaziale europea, che ha concluso proprio lo scorso 30 giugno la propria missione. Anche grazie al successo di questa piccola missione, l’ESA ha finalmente dato il via libera alla missione di osservazione delle onde gravitazionali vera e propria, denominata LISA, che partirà nel lontano 2034.

Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.

Sono invece in viaggio verso il loro traguardo due sonde dirette all’esplorazione di asteroidi NEO (Near Earth Object). Sia OSIRIS-REx (NASA) che Hayabusa 2 (JAXA) hanno come obiettivo la raccolta di campioni, rispettivamente, da Bennu e Ryugu che saranno raggiunti entrambi nel 2018.

Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.

Esplorando Marte

La sonda europea Trace Gas Orbiter (TGO) della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016 ha interrotto brevemente la campagna di aerobraking a causa della congiunzione del Sole con Marte: il pianeta rosso è dietro alla nostra stella rendendo difficile le comunicazioni durante le fasi delicate dei passaggi di TGO negli strati alti dell’atmosfera marziana per frenare e circolarizzare la propria orbita intorno a Marte. Questa pausa durerà fino a fine agosto quando la sonda impiegherà un paio di settimane per aggiornare il software di bordo prima di riprendere la campagna di aerobraking. L’inizio della missione scientifica vera e propria è previsto per i primi mesi del 2018.

Anche le altre sonde in orbita intorno a Marte saranno ovviamente affette dalla congiunzione e non ci saranno comunicazioni almeno fino al 1 di agosto. Oltre a TGO ci sono altri cinque emissari robotici in orbita intorno al pianeta rosso: Mars Reconnaissance OrbiterMars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO).

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1763 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha raggiunto il Vera Rubin Ridge prima di andare in pausa durante il periodo di congiunzione. Nelle scorse settimane è stato installato sul rover un nuovo software di controllo della trazione che permetterà a Curiosity di limitare ulteriormente l’usura delle sei ruote.

Tramonto marziano dal cratere Gale ripreso da Curiosity. Credit: NASA/JPL-CalTech/MSSS/Texas A&M Univ.

È invece il sol numero 4797 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite si è lasciato alle spalle Cape Tribulation, che studiava dal 2014, ed ha raggiunto la Perseverance Valley, nei pressi di Cape Byron. Gli scienziati sperano, grazie ad Opportunity, di riuscire a risalire alle origini della valle. Il rover raggiungerà tra poco il ragguardevole traguardo dei 45 km percorsi sul pianeta rosso.

Nel sistema solare esterno

La sonda americana Dawn è sempre in orbita intorno al pianeta nano Cerere. Pur avendo completato la sua missione principale e diverse estensioni sull’oggetto più grande della fascia degli asteroidi, la sonda potrebbe non aver finito la sua vita utile, nonostante i problemi alle ruote di reazione. Non è infatti stata abbandonata del tutto la possibilità di far raggiungere a Dawn un terzo asteroide, dopo aver orbitato a lungo anche Vesta.

La sonda della NASA Juno  ha festeggiato lo scorso 4 luglio l’anniversario dell’immissione in orbita intorno a Giove. Nella sua lunga orbita ellittica di 53 giorni intorno al gigante del sistema solare, l’11 luglio ha completato il settimo sorvolo ravvicinato (PJ7), riuscendo a riprendere da vicinissimo anche la famosa grande macchia rossa. Il prossimo flyby (PJ8) avverrà all’inizio di settembre.

La grande macchia rossa di Giove osservata da vicino da Juno durante il PJ7. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Jason Major

La sonda NASA/ESA/ASI Cassini ha appena cominciato la quindicesima (Rev-285) delle 22 orbite ravvicinate di Saturno durante la sua spettacolare fase finale. Il 25 luglio compirà l’ennesimo passaggio ravvicinato al di sotto degli anelli del gigante gassoso. La missione si concluderà il prossimo 15 settembre con il tuffo della sonda nell’atmosfera di Saturno.

La sonda americana New Horizons è in viaggio verso 2014 MU69, che raggiungerà tra 528 giorni. Lo scorso 7 aprile la sonda è stata posta in una fase di ibernazione che durerà fino a settembre. Nel frattempo nelle scorse settimane è cominciata una campagna di osservazione da terra del piccolo oggetto della fascia di Kuiper. 2014 MU69 ha infatti occultato alcune stelle permettendo agli astronomi di raccogliere dati molto importanti in preparazione al flyby.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 139 UA dalla Terra (19 ore e 13 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 114 UA dalla Terra (15 ore e 49 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 7

Missioni operative nella fase principale o estesa: 27

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.