Il New Shepard vola e atterra per la terza volta

Come preannunciato da Jeff Bezos nel marzo scorso, durante il suo incontro con la stampa, il New Shepard è tornato a volare. Ieri, 2 aprile, poco dopo le 17 (ora italiana) il veicolo suborbitale è decollato dal sito di test di Blue Origin nel deserto del Texas, ha raggiunto la quota record (rispetto ai voli precedenti) di 103,37 km di apogeo ed è rientrato, dopo essersi separato nei suoi componenti: la capsula, giunta integra a terra, grazie all’azione frenante dei suoi tre paracadute, e il modulo propulsivo, atterrato nel luogo previsto a seguito di una cronometrica riaccensione del propulsore BE-3.

Le quattro tartarughe rappresentano i voli effettuati dalla crew capsule. Credit: Jeff Bezos

Credit: Jeff Bezos

In casa Blue Origin il riutilizzo dei veicoli spaziali è già una routine. Per la crew capsule si trattava del quinto volo, essendo stata impiegata per la prima volta nel 2012 in occasione del Pad Escape Test (il collaudo del sistema di fuga di emergenza); ieri la storia dei voli precedenti era rappresentata da quattro tartarughe, con data, dipinte sul portello della capsula. Il booster NS2, cosa ben più importante, era già al terzo decollo e al terzo tentativo di atterraggio completato con successo.

Il terzo decollo del booster NS2. Credit: Blue Origin

Il terzo decollo del booster NS2. Credit: Blue Origin

Cosa c’era di nuovo

L’intenzione di Blue Origin è quella di testare la resistenza e le performance del veicolo, facendolo volare ripetutamente fino a che non andrà distrutto o non sarà più in condizioni di decollare. Ma ogni lancio, come è facile immaginare, è anche l’occasione per sperimentare nuovi dispositivi o nuove tecniche. In questo caso Bezos aveva annunciato che l’azione frenante del BE-3 sarebbe stata ritardata fino alla quota di 1100 metri (nei precedenti atterraggi l’accensione era programmata a 1500 metri). Il modulo propulsivo si sarebbe schiantato in 6 secondi, se il motore non si fosse riacceso in tempo, raggiungendo rapidamente la massima spinta, com’è regolarmente avvenuto.

Scienza a bordo

Un’altra novità dell’ultima missione era la presenza di esperimenti a bordo. Nella capsula del New Shepard si rimane in condizioni di assenza di peso per poco meno di 3 minuti, un tempo sufficiente per fare un po’ di scienza. Gli esperimenti di ieri erano due.

Il “Box of Rocks Experiment” (BORE), elaborato dal Southwest Research Institute, era volto a studiare l’interazione in assenza di peso di frammenti di roccia racchiusi in una scatola, con l’obiettivo di comprendere come si muove il suolo roccioso dei piccoli asteroidi.

Il “Collisions Into Dust Experiment” (COLLIDE) a cura della Central Florida University, intendeva esaminare l’impatto in microgravità di un oggetto compatto contro uno strato di polvere.

I voli del New Shepard che porteranno carichi a scopi di ricerca, senza equipaggio a bordo, saranno tra i primi viaggi commerciali del sistema suborbitale e potrebbero cominciare già quest’anno. In vista di tali sviluppi e dell’inizio dell’attività “turistica” Blue Origin sta realizzando altri veicoli. Almeno altri sei New Shepard sono in costruzione nella fabbrica di Kent.

A quando un lancio in diretta?

Un’ulteriore differenza rispetto ai voli passati è stata la maggiore pubblicità data all’evento. Nelle scorse occasioni l’unico indizio dei lanci erano le restrizioni al traffico aereo sull’area di test diramate dalla Federal Aviation Administration. Questa volta Jeff Bezos, via twitter, ha presentato il volo e ne ha fatto una cronaca sintetica, promettendo entro breve tempo la pubblicazione di un video che si preannuncia particolarmente spettacolare, potendosi avvalere anche delle riprese effettuate in aria da droni. Ci si domanda, tuttavia, quando il CEO di Blue Origin manterrà la promessa di invitare la stampa ad un lancio e cosa gli impedisca di effettuarne la ripresa in diretta streaming. Probabilmente gradatim, per piccoli passi, nello stile di Bezos, arriveremo a vederla.

Recupero della capsula dopo l'atterraggio. Credit: Blue Origin

Recupero della capsula dopo l’atterraggio. Credit: Blue Origin

In attesa del video ufficiale, le uniche immagini in movimento del lancio sono quelle “rubate” da un reporter texano:

[AGGIORNAMENTO]

Ecco anche il video ufficiale del volo, spettacolare come di consueto:

Fonte: Blue Origin

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Roberto Mastri

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