Roscomos avvia lo studio per una nuova versione dell’ Angara A5

A pochi mesi dal debutto orbitale dello scorso dicembre l’agenzia spaziale russa Roscosmos ha avviato un programma di studio per il potenziamento del nuovo vettore medio-pesante Angara A5 in  una versione capace di portare fino a 40t in LEO e 12,5t in GTO.

In seguito al taglio del 10%  del budget effettuato dal Cremlino verso la fine del 2014, la nuova gestione di Roscosmos ha deciso per l’abbandono definitivo del sogno di un lanciatore super pesante e concentrarsi sullo sviluppo delle potenzialità della nuova famiglia di vettori Angara.

L’Angara A5V, dove V sta per “vodorod” (idrogeno), manterrà inalterata la configurazione dei primi due stadi e presumibilmente avrà un terzo e quarto stadio criogenici.
La nuova versione risparmierà alla Russia lo sviluppo del proposto Angara A7, simile all’A5 ma con il secondo stadio centrale a diametro maggiorato e quindi decisamente costoso, sia per una differente linea di produzione che per tutte le strutture di assemblaggio e lancio.

Lo scorso 12 marzo l’agenzia spaziale russa ha quindi annunciato di aver affidato alle due storiche imprese statali  Khrunichev ed Energia, il compito di sviluppare degli studi preliminari per l’A5V ed i suoi possibili utilizzi anche per capsule con equipaggio per missioni verso la luna.

A5 launch 01

Il lancio dell’Angara A5-1-LM dello scorso 23 dicembre 2014

Allo stato attuale non esistono versioni ufficiali, ma il sito Russian Space Web, riporta le impressioni del veterano della propulsione a razzo Dmitry Vorontsov secondo il quale il nuovo A5V potrebbe avere le seguenti caratteristiche:
– Sostituzione dei propulsori RD-191 dei boosters URM-1 con una nuova versione più performante denominata RD-195, già in corso di studio .
– Capacità di trasferire il propellente, prima della separazione, dai quattro boosters URM-1 laterali a quello centrale per aumentarne così in volo la possibilità di propulsione.
– Sostituzione del terzo stadio URM-2 con uno di maggiori prestazioni quali per esempio l’UKVB, già proposto per il Proton-M2 o il secondo stadio che era stato studiato per l’ormai cancellato vettore Rus-M.
– Upper stage KVTK, già in fase avanzata di progettazione che sostituirà l’attuale problematico Briz-M, che da un’orbita bassa di parcheggio permetterà di raggiungere orbite geostazionarie o velocità di fuga adeguate verso lo spazio esterno.

La scelta di Roscosmos ha suscitato forti dubbi tra gli addetti dell’industria aerospaziale russa che, vista la modalità prevalentemente low-cost, ha visto svanire la possibilità di investimenti miliardari nel settore per il prossimo decennio.
Pochi giorni dopo l’annuncio, sulla testata giornalistica VPK di stampo nazionalista che si occupa del settore militare, è apparso un articolo non firmato che ha fortemente criticato questa nuova politica spaziale.
Sempre secondo Russian Space Web l’articolo pare venire da qualcuno molto vicino all’ex capo di Energia Valery Lopota, che nel recente passato aveva fortemente sostenuto il progetto di un lanciatore super pesante.
La maggior critica avanzata sostiene che l’utilizzo dell’A5V per un futuro programma lunare sarebbe troppo costoso ed avrebbe lo svantaggio di rallentare lo sviluppo di tecnologie appropriate, favorendo solo Khrunichev, l’attuale costruttore di Angara.
Riferendosi alla costruzione di una base lunare l’articolo sostiene che sarebbero necessari 40 lanci dell’A5V contro i soli 8 di un ipotetico super-heavy-rocket da 75t di carico.

Tabella riassuntiva delle versioni sviluppate ed allo studio della famiglia Angara

A1.2 A3 (studio) A5 A5V (studio)
1° stadio 1 URM-1 2 URM-1 4 URM-1 4 URM-1
2° stadio URM-2 1 URM-1 1 URM-1 1 URM-1
3° stadio     — URM-2 URM-2 ?? cryo
Upper stage     — Briz-M/KVTK Briz-M/KVTK KVTK
Payload LEO 3,8 t 14,6 t 24,5 t 40 t
Payload GTO     — 2.4/3.6 t 5.4/7.5 t 12.5 t

Fonte: Russian Space Web, TASS
Foto credit: Russian Space Web, Ministero della difesa russo

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.