Il rientro di ATV-5 Georges Lemaître conclude il programma ATV

La quinta navicella cargo ATV di ESA, ribattezzata Georges Lemaître, ha completato la sua missione sulla Stazione Spaziale Internazionale domenica 15 febbraio, rientrando in atmosfera sopra una zona disabitata dell’Oceano Pacifico.

Con la disintegrazione del veicolo avvenuta come previsto attorno alle 19.04 ora italiana, si chiude anche il programma degli Automated Transfer Vehicle, ponendo fine ad una serie di missioni che hanno visto protagonista il più complesso veicolo spaziale progettato fino ad oggi in Europa, che ha conservato un rateo di successo del 100% con cinque voli a partire dal 2008.

Seguendo le orme dei suoi predecessori, l’ATV Georges Lemaître ha rifornito l’equipaggio della ISS di cibo, acqua, ossigeno e attrezzature di ricerca. Nei sei mesi in cui è rimasto attraccato ha anche contribuito a correggere la posizione orbitale della Stazione Spaziale.
L’ultimo ATV della serie ha portato sulla Stazione circa 6,6 tonnellate di materiali. Il carico solido, del peso di circa 2.620 kg, è stato il più grande mai trasportato da un ATV, anche se questa volta è stato caricato meno propellente per il riposizionamento orbitale della Stazione. Prima del distacco gli astronauti hanno riempito l’interno di ATV con materiale di scarto, liberando prezioso spazio a bordo della Stazione.

Per la prima volta i tre serbatoi d’acqua del cargo spaziale erano a pieno carico, per un totale di 850 litri. L’ATV ha trasportato anche diverse apparecchiature importanti per la ricerca scientifica. Tra queste, diversi componenti destinati al levitatore elettromagnetico, un’apparecchiatura che consente la fusione e la solidificazione dei metalli in assenza di peso.

L’esperienza dell’ATV Georges Lemaître potrà fornire indicazioni utili allo sviluppo di nuovi strumenti per il rendezvous con oggetti “non collaboranti”, come detriti spaziali o asteroidi. Il veicolo ha fatto da banco di prova per una serie di prototipi di sensori di puntamento ottici, basati su una telecamera a infrarossi a lungo raggio e su un sensore di immagini 3D a corto raggio.

I veicoli ATV hanno dimostrato infatti la capacità europea di svolgere missioni con attracco automatizzato, una tecnologia essenziale per i futuri programmi di esplorazione del cosmo.

Una volta chiuso il portello, la navicella si è staccata dalla ISS il 14 febbraio alle 14:40 italiane, manovrando su una traiettoria di allontanamento che l’ha portata a distanza di sicurezza in attesa della discesa finale prevista per il giorno seguente.

Nel video, le immagini ottenute tramite la tecnica del Timelapse dell’allontanamento di ATV dalla sezione russa della ISS.

L’investimento europeo nell’esplorazione umana del cosmo

Dal 1987, sotto la guida dell’ESA, l’industria europea ha condotto vari studi concettuali e sistemistici per la realizzazione di un veicolo di rifornimento spaziale automatico. Nei primi anni ’90, l’ESA ha intrapreso vari studi congiunti, insieme alla NASA e alla Russia, per definire le missioni dell’ATV sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’approvazione ufficiale dell’Europa al programma di sviluppo dell’ATV è arrivata nel 1995. Con l’ATV, l’ESA si è guadagnata il diritto di visitare la Stazione Spaziale usando i propri mezzi di trasporto. L’accesso indipendente all’avamposto orbitale ha un grande significato sul piano politico e operativo, oltre a rappresentare un contributo finanziario rilevante alle spese operative della Stazione Spaziale.

L’Automated Transfer Vehicle ha fatto parte della flotta di veicoli di rifornimento per la ISS, insieme alla russa Progress, al giapponese H-II Transfer Vehicle (HTV) e alle americane Dragon e Cygnus.

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ATV-5 attraccato al segmento russo della ISS (credits ESA/NASA)

L’eredità di ATV nel programma Orion

La missione “Exploration Mission 1” della capsula statunitense Orion, attesa per la fine del decennio, poterà gli astronauti nello spazio profondo grazie allo European Service Module, sviluppato partendo dal know how di ESA con gli Automated Transfer Vehicles (ATV).

Le conoscenze ottenute da ESA e dalle industrie europee dalla progettazione, costruzione  e gestione di ATV è stata fondamentale per consentire alla nostra agenzia continentale di partecipare al programma Orion della NASA, che porterà degli uomini nuovamente verso la Luna e oltre.

I partner industriali di ESA sono già al lavoro per costruire lo European Service Module, che idealmente è il successore tecnico di ATV. Questo modulo avrà il compito di fornire potenza elettrica, aria respirabile e  propulsione durante il volo di test del 2017.

L’ESM ha forma cilindrica e un diametro di 4,5 metri, per una lunghezza totale (escluso il cono del motore principale) di 2,7 metri. È equipaggiato da quattro pannelli solari disposti ad “ala ad X” per un’apertura complessiva di 18,8 metri. La massa a secco è di 3.500 kg ed è in grado di trasportare fino ad 8.600 kg di propellenti, oltre ai già menzionati consumabili per la sopravvivenza dell’equipaggio di Orion.

In questo video è possibile apprezzare come il modulo ESM si integrerà nel design complessivo di una missione Orion.

Fonte: ESA website.

Immagine di copertina: ESA-NASA.

Materiale di approfondimento: Brossure in Italiano su ATV.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.