L-115: Come funziona la maschera antigas… e come è migliorata!

Samantha Cristoforetti a Star City in una simulazione di evacuazione della ISS per la contaminazione dell'atmosfera in un incendio. Credit: Gagarin Cosmonaut Training Center
Samantha Cristoforetti a Star City in una simulazione di evacuazione della ISS per la contaminazione dell'atmosfera in un incendio. Credit: Gagarin Cosmonaut Training Center

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Star City (Mosca, Russia), 1 agosto 2014—Come ho detto, ieri Anton, Terry e io abbiamo avuto l’occasione di ripetere la simulazione di evacuazione per incendio nell’ambito del nostro addestramento di familiarità come equipaggio primario. Avevo parlato della prima simulazione lo scorso dicembre (Vedete L-345).

Una delle cose che sono cambiate, in meglio, visto che l’abbiamo fatto nel nostro flusso di backup, è che ora abbiamo una maschera a ossigeno migliorata nel segmento russo. Per capire come sia migliorata, è utile sapere come lavora realmente. Per favore, fate riferimento alla figura. La maschera russa ИПК è un sistema autocontenuto, quindi qui non c’è nessun filtraggio. Il contenitore verdastro collegato alla maschera stessa attraverso un tubo contiene una sostanza che reagirà chimicamente con il vostro respiro esalato, per rimuovere la CO2 e aggiungere ossigeno.

Quando siete pronti a mettere la maschera antigas, dovete fare un respiro profondo e trattenerlo mentre la indossate. Poi espirate nella maschera per avviare la reazione nel contenitore. L’aria espirata passa attraverso la sostanza chimicamente attiva nella sacca, quando inspirate la porterete verso i vostri polmoni. Saprete che qualcuno sta respirando correttamente attraverso la maschera perché vedrete la sacca gonfiarsi e sgonfiarsi con le espirazioni e le inspirazioni.

Se vi capita di fare uscire l’aria fuori dalla sacca, non sarete in grado di compiere il prossimo respiro. Molto probabilmente avete spinto quell’aria nel cappuccio, quindi dovete togliere la maschera dalla bocca, respirare nuovamente quell’aria dal volume del cappuccio, ed espirarla ancora nella sacca per tornare al vostro ciclo normale.

La reazione chimica è esotermica, quindi l’aria diventa piuttosto calda. E qui c’è il grande miglioramento rispetto al modello precedente: c’è uno scambiatore di calore (il piccolo elemento metallico a metà strada lungo il tubo) che raffredda l’aria a circa 37°C, molto più fredda di prima. È soprendente quanta differenza abbia fatto nel nostro livello di comfort ieri!

Ci si aspetta che la maschera russa duri fra i 20 e i 140 minuti, un ampio intervallo che considera la diversa corporatura delle persone e i differenti livelli di attività. In media, durerà circa 40 minuti.

Per confronto, nel segmento USOS abbiamo maschere che dispongono del loro piccolo serbatoio di ossigeno. Sono molto più veloci da mettere e più pratiche da indossare ed essere usate per lavorare, ma rimarrete senza ossigeno dopo circa 7 minuti. Se necessario, potreste collegarle attraverso un tubo alle prese per l’ossigeno della Stazione, sebbene questo limiti la mobilità. Sto indossando una di quelle maschere in questa foto.

Foto: indossare la tuta Sokol tenendo la maschera antigas. Simulazione della contaminazione dell’atmosfera ed evacuazione della ISS a causa di un incendio in corso.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.