Juno: brivido dopo il flyby
Il team scientifico della missione Juno della NASA, diretta verso Giove, ha comunicato Venerdì 11 Ottobre che la sonda ha ripristinato la normale attività alle 21:12 GMT, dopo che un guasto aveva indotto lo spacecraft ad entrare in safe mode durante il flyby con la Terra occorso Mercoledì 9 Ottobre. La notizia ci viene illustrata da Spaceflight Now.com.
“Attualmente la sonda sta operando nominalmente e tutti i suoi sistemi sono pienamente funzionali,” Hanno dichiarato i responsabili scientifici di Juno del Southwest Research Institute di San Antonio, Texas.
La manovra di flyby con la Terra, era stata programmata prima del lancio, avvenuto nell’Agosto del 2011, per il fatto che il vettore non era abbastanza potente per inviare la sonda su di una traiettoria diretta verso Giove. L’operazione ha incrementato la velocità dello spacecreaft di quasi 25.750 km/h, piegando la sua traiettoria in direzione dell’orbita di Giove che incontrerà fra meno di tre anni.
Juno ha sfiorato la Terra sorvolando da una quota di circa 563 km l’Oceano Indiano ed il Sud Africa, in una zona non coperta dalle stazioni di terra della NASA, ma quando l’antenna da 35 metri dell’ESA, situata in Australia, a New Norcia ha ricevuto il segnale della sonda pochi minuti dopo, i controllori hanno subito notato che essa si era messa in safe mode.
Nella modalità safe mode, il veicolo spaziale disattiva tutti i suoi strumenti scientifici e si rivolge verso il Sole per mantenere cariche le batterie di bordo. Secondo i responsabili della missione, la maggioranza delle immagini riprese da Juno durante il flyby erano state raccolte ed inviate sulla Terra prima dell’inizio del safe mode. La causa dell’avvio di questa modalità è da ricercarsi con tutta probabilità in un errato settaggio di un commutatore di soglia delle batterie interne. Nel corso dell’eclisse avvenuta durante il flyby, come preventivato, vi è stato un calo nella corrente generata dai pannelli solari e quindi la sonda ha dovuto attingere energia dalle batterie, quando il voltaggio è sceso al di sotto dei limiti del suddetto commutatore, Juno h iniziato la procedura di safe mode.
Gli strumenti scientifici di Juno dovrebbero aver misurato le particelle cariche ed il plasma della magnetosfera terrestre, oltre ad aver osservato le aurore ed aver rivolto uno sguardo alla Terra ed alla Luna con i suoi strumenti nell’infrarosso e nell’ultravioletto.
Scott Bolton, principal investigator di Juno per il SWRI ha spiegato che il team scientifico della missione da 1,1 miliardi di Dollari, ha pianificato di utilizzare i dati raccolti durante il flyby per la calibrazione della strumentazione scientifica del veicolo spaziale e per simulare le operazioni una volta che Juno raggiungerà il pianeta più grande del sistema solare.
Anche la camera principale dello spacecraft, chiamata JunoCam, ha effettuato delle riprese della Terra durante il flyby. Le immagini grezze provenienti dalla JunoCam sono disponibili online per amatori ed appassionati che vorranno cimentarsi con le tecniche di processing fotografico, rendendola così uno strumento efficace anche per le pubbliche relazioni e per la divulgazione scientifica.
Infine Bolton ha affermato che le immagini riprese da Juno durante l’avvicinamento al sistema Terra-Luna, verranno composte dagli scienziati per realizzare un filmato che mostrerà la Luna ruotare attorno al nostro pianeta da un punto di osservazione senza precedenti.
Tuttavia, dal sito del SWRI dedicato alla missione, apprendiamo che la sonda è nuovamente entrata in safe mode Domenica 13 Ottobre, quando il suo computer di bordo nel passare dalla sequenza Earth flyby alla sequenza da crociera, ha ravvisato che un suo componente denominato Stellar Reference Unit era rimasto nella configurazione Earth flyby. Quando il computer ha rilevato che il consumo di corrente era leggermente superiore al previsto, ha iniziato ad eseguire la procedura prevista in questa evenienza, ovvero quella di safe mode.
Il team di controllo della missione mantiene una comunicazione a due vie con Juno, che si sta comportando nominalmente anche durante la fase di safe mode. Gli ingegneri ritengono che la sonda gioviana possa riprendere la normale funzionalità entro pochi giorni.
La sonda della NASA Juno è stata costruita dalla Lockheed Martin mentre la sua suite di strumenti scientifici proviene da varie parti del mondo. È stata spedita in pezzi al Kennedy Space Center dove è stata assemblata e collocata nell’ogiva di un razzo Atlas V nella configurazione 551. Il liftoff è avvenuto il 5 Agosto 2011 ed è previsto che lo spacecraft entri nell’orbita gioviana il 5 Luglio 2016 alle 02:30 UTC.
Fonti: Spaceflight Now.com; ESA; Mission Juno Site
Nell’immagine in evidenza: una raffigurazione del flyby dello scorso 9 Ottobre (c)
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