Sono iniziate le verifiche tecniche sul rover Curiosity

Il rover Curiosity attualmente sulla superficie di Marte (Credit: NASA)

Il rover della NASA Curiosity ha compiuto il suo primo mese di permanenza su Marte, essendo atterrato sul pianeta rosso lo scorso 6 agosto.

Durante questi primi 30 giorni ha già avuto modo di spedirci fantastiche foto in alta definizione della zona di atterraggio, ha compiuto i primi passi sulla superficie marziana allontanandosi dal luogo di atterraggio di oltre 100 m, ma ora è  stato posto in pausa per completare i test di funzionalità delle sue apparecchiature di bordo ad iniziare dal suo braccio robotico.

Questi test sono molto importanti poiché saranno utili per capire se il lungo viaggio, oppure l’atterraggio sul pianeta, o le diverse temperature che si registrano su Marte rispetto alla Terra, abbiano alterato le caratteristiche di Curiosity rispetto ai test condotti prima del suo decollo.

I controllori a Terra si sono presi una settimana di tempo per valutare le funzionalità del braccio robotico e della sua torretta di strumenti che verrà utilizzata per la raccolta dei campioni di roccia e di terreno.

Le verifiche di funzionalità non stanno al momento evidenziando alcun problema generando, peraltro, una grossa sorpresa tra gli stessi tecnici del JPL, stupiti di quanto Curiosity risponda bene alle loro sollecitazioni.

Tra circa una settimana il rover riprenderà il  tragitto che lo condurrà verso una zona chiamata Glenelg situata nel cratere di Gale, nella quale perforerà per la prima volta la superficie marziana.

Nel frattempo è stato annunciato che un obiettivo di lungo termine di Curiosity sarà raggiungere il monte Sharp, un cumulo di terreni stratificati altro circa 5 km e distante 8, utile per studiare la composizione e la stratificazione del terreno formatisi, probabilmente, in presenza di acqua, a differenza degli strati più recenti che rappresentano gli ambiti più asciutti.

 

Fonte: NASA

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.