Kepler al lavoro fino al 2016

Il sito divulgativo SpaceflightNow riferisce della decisione presa da NASA di proseguire la missione del telescopio spaziale fino al 2016.
La fine della prima fase di attività era prevista per il novembre 2012. Per fortuna, però, ogni due anni un comitato indipendente di scienziati si riunisce per dare delle valutazioni delle missioni scientifiche NASA in atto al fine di individuare quelle più meritevoli di prosecuzione; Kepler ha ricevuto un apprezzamento condiviso. Questo non solo per la sua funzione di ricerca di pianeti extrasolari, ma anche per gli apporti che ha dato allo studio della sismologia e variabilità stellare.

Lanciato nel 2009, Kepler si trova in un’orbita solare al seguito della Terra, rivolge il suo strumento verso le costellazioni del Cigno e della Lira; le periodiche fluttuazioni di luminosità delle stelle osservate sono indizio del transito di un pianeta extrasolare. A questo punto la comunità scientifica cerca un riscontro alla presenza del corpo celeste tramite altri telescopi.
Ad oggi gli esopianeti confermati sono 61, tra cui il primo di tipo roccioso, i primi con dimensioni equivalenti a quelle di Terra e Marte ed il primo piccolo pianeta che si trova nella zona abitabile di un’altra stella, ovvero alla distanza dall’astro che consente la presenza di acqua allo stato liquido.

Tra le scoperte più bizzarre di Kepler, oltre a diversi sistemi con più pianeti, anche l’esistenza di pianeti che orbitano due soli.
Tra maggio 2009 e settembre 2010 Kepler ha segnalato 2300 candidati, il 40% dei quali con una dimensione inferiore al doppio di quella terrestre; 46 si troverebbero nella zona abitabile della loro primaria.

Fonte: SpaceflightNow.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017