Phobos Grunt: la situazione al 23 novembre

Ecco gli ultimi aggiornamenti relativi ai tentativi di recuperare il contatto radio con la sonda russa Phobos Grunt.

Dopo il decollo, la sonda è stata immessa nell’orbita di parcheggio in LEO prevista in preparazione per il viaggio verso Marte. Dopo la separazione della sonda e dello stadio superiore Fregat modificato dai primi stadi del lanciatore Zenit, i controllori di volo ricevono la comunicazione relativa alla conferma del dispiegamento dei pannelli solari. A questo punto due accensioni automatiche in sequenza dei motori del Fregat avrebbero dovuto avvenire al di fuori della copertura radio delle stazioni russe, immettendo Fobos-Grunt nella sua orbita di trasferimento verso il pianeta rosso. Purtroppo le accensioni non ci sono state ed il contatto con la sonda non è stato più ristabilito. Osservazioni da terra hanno per fortuna confermato che il satellite si trova in assetto controllato in un’orbita compresa tra i 200 km ed i 340 km di altitudine.

NPO Lavochkin, azienda statale responsabile delle operazioni di controllo missione, ha quindi chiesto assistenza ad ESA per conto dell’agenzia spaziale russa Roskosmos. ESA ha quindi messo a disposizione la rete di stazioni radio dell’agenzia.

A partire dal 9 novembre, in stretta collaborazione con gli ingegneri russi, ESA si è impegnata nel tentativo di contattare Fobos-Grunt, sperimentando numerose configurazioni e link radio, senza però ottenere alcun successo.

Uno dei maggiori problemi risiedeva nel fatto che l’orbita della sonda non era conosciuta con precisione. Le stazioni radio hanno normalmente bisogno di inormazioni molto accurate sulla posizione della sonda per il puntamento dell’antenna.

Nei giorni scorsi l’antenna della stazione di Perth, Australia, del diametro di 15 m, è stata modificata con l’aggiunta di un’antenna “feedhorn” al lato di quella principale, in maniera tale da riuscire a trasmettere segnali a bassa potenza ma su un angolo piuttosto ampio nella speranza di acquisire una risposta dal satellite.

La potenza di trasmissione è stata ridotta anche perché il ricevitore di Fobos-Grunt è ottimizzato per la ricezione di segnali molto deboli a distanze nettamente superiori nello spazio profondo.

Perth è risultata essere posizionata in maniera ideale in quanto l’irraggiamento solare dei pannelli della sonda sono al massimo in quel punto, dando massima potenza ai sistemi di Fobos-Grunt.

Il 22 novembre, la piccola antenna “feedhorn” della stazione di Perth è stata direzionata verso la posizione orbitale prevista della sonda nell’intervallo temporale tra le 20:21 GMT e le 20:28 GMT, e sono stati trasmessi i comandi remoti forniti da NPO Lavochkin. Nonostante il tempo a disposizione molto breve, il tentativo è stato un successo: i segnali inviati sono riusciti ad attivare il trasmettitore della sonda, la quale ha inviato un segnale di ritorno alla grande antenna principale di 15 m.

I dati ricevuti a Perth sono stati poi ritrasmessi per l’analisi ai controllori di missione in Russia attraverso lo Space Operation Centre ESA di Darmstadt, in Germania.

I prossimi intervalli di comunicazione con la sonda saranno disponibili il 23 novembre alle 20:21-20:28 GMT e alle 21:53-22:03 GMT. ESA ed i controllori di missione russi stanno lavorando per trovare il modo migliore per mantenere le comunicazioni con la sonda.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.