Il rinnovato interesse per il volo ipersonico

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

La U.S. Air Force ha annunciato che si prepara a compiere quattro flight test, di cui il primo già nel mese di marzo, del veicolo ipersonico sperimentale X-51 sviluppato da Boeing e propulso da un motore Ramjet di Pratt & Whitney.

Il veicolo verrà sganciato da un B-52 in volo sull'Oceano Pacifico, accelererà tramite razzi fino a circa 5800 Km/h dopdichè entrerà in funzione l'Air Breathing Ramjet che lo spingerà fino a 7400 Km/h. Le prestazioni assolute non saranno certo quelle del predecessore X-43, che nel 2004 raggiunse i Mach-10, ma i 5 minuti di volo previsti ed i 900 Km di distanza coperti saranno un bel passo avanti rispetto all'X-43 che volò solo per 10 secondi.

Il carburante utilizzato sarà il JP-7 già usato per l'SR-71 e non più un combustibile speciale altamente energetico, inoltre il motore Ramjet sarà a raffreddamento liquido e potrebbe essere riutilizzato, a differenza di quello dell'X-43 che era a perdere.

Il programma dell'USAF, iniziato nel 2003, fino ad ora ha ricevuto $250M che arrivano a coprire i voli di quest'anno ma non oltre, Boeing attualmente ha 42 persone impiegate nel progetto mentre P&W solo 9.

Contemporaneamente dall'altra parte dell'Oceano Pacifico, l'Università del Queensland in Australia ha preso le redini di un consorzio internazionale per lo sviluppo di un nuovo sistema di acceso allo spazio propulso da motori Scramjet.
Con un budget di $14M verranno contemporaneamente portati avanti due progetti, il primo per far volare un veicolo autonomo fino a velocità dell'ordine dei Mach-8, mentre il secondo per testare al banco un motore capace di sviluppare velocità fino ai Mach-14.

L' Australian Space Research Program finanzierà i primi $5M, mentre i restanti 9 arriveranno dai partner privati ed internazionali tra cui rientra anche il CIRA italiano, oltre che la JAXA giapponese e la DLR tedesca.

Il progetto ha lo scopo di promuovere un'industria privata per l'accesso allo spazio basato su un vettore multistadio accelerato dal motore Scramjet, secondo un programma che dovrebbe impiegare circa 20 anni per arrivare alla fase operativa.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.