L-468: Catturare Cygnus e fare EVA in spazi ristretti

La zona della ISS vicino al Node 1. Fonte: NASA
La zona della ISS vicino al Node 1. Fonte: NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Johnson Space Center (Houston, USA), 20 agosto 2013—Ho avuto una giornata piena di EVA e robotica!

Oggi ho catturato Cygnus con il braccio robotico per la prima volta. Come potreste sapere, questo è un nuovo veicolo cargo di rifornimento che volerà verso la Stazione per la prima volta probabilmente il mese prossimo. Nessun grande cambiamento dalle molte catture di HTV con cui ho fatto pratica fino a ora, ma un po’ di cambio di prospettiva: il dispositivo di presa è giusto accanto all’ugello del motore principale! È un po’ strano guardare attraverso la telecamera del braccio dritto nell’”estremità operativa”, ma naturalmente l’accensione del motore sarà inibita a quel punto.

Dopo ho avuto un corso preparatorio per l’addestramento EVA di giovedì al Neutral Buoyancy Laboratory (laboratorio di galleggiamento neutro, vedi la nota L-479). Faremo pratica con la sostituzione di un Interface Heat Exchanger (scambiatore di calore di interfaccia) del Laboratorio (Destiny). Nella foto potete vedere la postazione di lavoro (nel cerchio rosso): in realtà dovremo rimuovere un paio di pannelli del Laboratorio per avere accesso al componente. È uno spazio veramente ristretto quando si indossano le grandi tute, specialmente perché, da quando la foto è stata scattata, il PMM (Permanent Multipurpose Module, modulo permanente multiuso) è stato attaccato al CBM libero sul Nodo 1. Il CBM è il Common Berthing Mechanism (meccanismo di fissaggio comune) e potete vederlo nella foto: è nel cerchio (in alto) con i quattro petali.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.