NASA annuncia il nuovo sistema di lancio SLS

Dopo una snervante attesa durata oltre nove mesi, NASA ha comunicato oggi di aver scelto il design del “successore” del programma Space Shuttle, ribattezzato Space Launch System.
Il sistema SLS è formato dalla combinazione di un lanciatore pesante e di una capsula (la Orion, capace di trasportare astronauti e carichi sia in orbita bassa che al di fuori dell’abbraccio gravitazionale del nostro pianeta).

Nelle aspettative di NASA il sistema SLS sarà la pietra miliare del nuovo programma di esplorazione umana del cosmo  a stelle e strisce.

“Questo sistema di lancio creerà posti di lavoro ben retribuiti per gli americani, e assicurerà il nostro ruolo di leader del panorama aerospaziale, oltre ad ispirare milioni di persone in tutto il mondo”, ha dichiarato l’amministratore NASA Charles Bolden.
“Il Presidente obama ci aveva sfidato ad essere intraprendenti e pensare in grande, ed è esattamente quello che stiamo facendo qui alla NASA. Mentre io vado fiero di aver potuto volare su uno space shuttle, gli esploratori di domani potranno sognare di camminare, un giorno, su Marte”.

La scelta di questo sistema di lancio è il risultato di un proesso di revisione di potenziali design durato per mesi, con lo scopo di selezionare un razzo non solo potente, ma anche evolviibile in modo che si potesse adattare a differenti missioni, via via che si presenteranno specifiche opportunità o novità tecnlologiche.

“Ora che abbiamo scelto una nuova, potente architettura i lancio per carichi pesanti, la NASA potrà dar corso alla costruzione del razzo e dei mezzi spaziali necessari per le nuove, ambiziose missioni destinate allo spazio profondo” ha affermato John P. Holdren, consigliere del Presidente per le questioni scientifiche e tecnologiche. “Sono eccitato dal nuovo cammino intrapreso dalla NASA e dal fatto che ci consentirà di mantenere l’America come nazione leader nell’esplorazione umana dello spazio”.

L’SLS trasporterà equipaggi oltre l’orbita terrestre in una capsula chiamata Orion MPCV. Il razzo utilizzerà idrogeno e ossigeno come propellenti in forma liquida, che andranno ad alimentare cinque motori RS-25D/E (gli SSME dello Space Shuttle) nello stadio centrale e un J2-X nello stadio superiore.
Lo sviluppo dei boosters invece sarà affidato ad una gara basata sui requisiti di performance.

La decisionena di adottare lo stesso tipo di propellente per lo stadio centrale e per quello superiore si basa su analisi di NASA che avevano dimostrato come questa comunanza consentisse di ridurre i costi e aumentare la flessibilità.
I primi lanci saranno effettuati con una versione del razzo capace di sollevare dalle 70 alle 100 tonnellate, per poi evolvere verso la piena capacità di carico, pari a 130 tonnellate.

I primi voli di sviluppo potrebbero impiegare hardware già esistente, come alcuni SRB e altro materiale rimasto disponibile dopo la chiusura del programma Shuttle. Queste prime missioni consentiranno alla NASA di ridurre i rischi inerenti lo sviluppo e di ottenere alcuni obiettivi di esplorazione preliminari.

NASA ha scelto di dare inizio alla competizione per i booster su criteri di performance invece che sul tipo di propellente per massimizzare il fattore flessibilità.
La specifica strategia di acquisizione dello stadio centrale e dello stadio superiore sono ancora in via di definizione e saranno annunciate in un prossimo futuro.

Ulteriori informazioni sono disponibili a questi siti:
http://www.nasa.gov/exploration/systems/sls/sls1.html
http://www.nasa.gov/exploration/

 

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.