L-144: Il nostro addestramento alle emergenze in sei della Expedition 42

Samantha Cristoforetti con il respiratore in una simulazione di fuga di ammoniaca sulla ISS al JSC. credit: ESA/Corvaja
Samantha Cristoforetti con il respiratore in una simulazione di fuga di ammoniaca sulla ISS al JSC. credit: ESA/Corvaja

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Johnson Space Center (Houston, USA), 3 luglio 2014—Ricordate che in diverse occasioni vi ho raccontato di simulazioni di emergenze, sia qui a Houston che in Russia? Vedete per esempio questa nota del diario.

Finora abbiamo sempre avuto solo simulazioni d’emergenza in tre persone con Terry e Anton, i miei compagni di equipaggio Sojuz. Come sapete, comunque, l’equipaggio della Stazione è composto da sei persone. L’equipaggio della Sojuz prima di noi sarà lì quando arriveremo a novembre e partirà a marzo. A quel punto diventeremo la Expedition 43. Dopo un paio di settimane, saremo raggiunti da un nuovo equipaggio Sojuz e torneremo a essere un complemento di sei persone.

Così, ieri abbiamo avuto l’opportunità di fare pratica di risposta alle emergenze con il nostro primo equipaggio da sei, la Expedition 42, unendoci a Butch, Elena e Sasha.

Che c’è di diverso quando sei persone lavorano alle procedure? Beh, in linea di principio è più facile, perché avete più membri dell’equipaggio che si occupano di passi diversi. Ma, come sempre con il lavoro di squadra, è essenziale avere una buona coordinazione e comunicazione, altrimenti finirete per peggiorare le cose e ostacolarvi a vicenda.

Ecco perché prima della simulazione il comandante della Expedition 42, Butch, ha preso un po’ di tempo per assicurarsi che capissimo tutti quali sarebbero stati i nostri ruoli durante le diverse risposte alle emergenze. Per esempio, in uno scenario di incendio, avrei assunto la responsabilità principale di lavorare al computer per cercare possibili siti di incendio basandomi sulle firme telemetriche, ed eseguire lo spegnimento dell’alimentazione elettrica come richiesto. Durante la risposta alla depressurizzazione avrei tenuto uno dei manometri portatili: lo controlliamo dopo ogni chiusura di portello e, se la perdita è nel nostro lato, ricalcoliamo il nostro tempo di riserva nel volume rimanente più piccolo.

Naturalmente, la risposta a un’emergenza è una situazione dinamica. Seguiamo un buon piano, ma ci adattiamo sempre anche in tempo reale come necessario. Questo va benissimo, finché c’è una chiara comunicazione quando affidate la responsabilità di un compito a qualcun altro.

Sono felice di poter dire che ieri il nostro equipaggio di sei persone ha lavorato insieme senza intoppi. Un segno molto buono per il nostro futuro periodo che passeremo insieme in orbita!

Foto: ESA/Corvaja. Con i nostri respiratori per l’ammoniaca dopo una perdita di ammoniaca.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.