Collaudo cruciale del motore a razzo Prometheus superato con successo

Il 20 giugno 2025 ArianeGroup, joint venture tra la francese Safran e il colosso europeo Airbus, ha completato con esito positivo una serie di quattro accensioni del motore Prometheus, ancora in fase di progettazione. I test, condotti nel sito aziendale di Vernon, segnano un passo avanti significativo verso la realizzazione del nuovo lanciatore, secondo le dichiarazioni rilasciate dalla stessa organizzazione il 2 luglio.
Per eseguire questi collaudi è stato necessario utilizzare il dimostratore di terra Themis, noto anche come T1G, un modello ingegneristico progettato per mettere alla prova i razzi riutilizzabili. Questo strumento permette di simulare e verificare in sicurezza il funzionamento del motore e delle sue componenti prima di un eventuale lancio nello spazio.
La commercializzazione di questo motore, concepito per essere riutilizzabile e realizzato tramite manifattura additiva, una tecnica avanzata di produzione che permette di costruire componenti strato dopo strato, simile a una stampa 3D, consentirà una significativa riduzione dei costi di produzione.
Il prossimo passo nello sviluppo di questo innovativo motore a razzo riutilizzabile, capace di generare una spinta di circa cento tonnellate, sarà il primo collaudo in volo previsto presso il centro spaziale di Esrange, in Svezia.
Il programma prevede inizialmente un test statico del motore: il razzo utilizzato per il collaudo verrà acceso rimanendo fermo sulla rampa di lancio, per verificare che tutti i sistemi funzionino correttamente. Successivamente, si passerà a un volo a bassa quota, un salto controllato che permetterà di testare le fasi di decollo, ascesa e atterraggio. Tutti questi test saranno effettuati con il dimostratore T1H, una versione gemella del T1G, ma progettata specificamente per consentire prove dinamiche in volo.
Il primo utilizzo commerciale di Prometheus avverrà con il lancio del razzo a due stadi Maia, sviluppato dall’azienda MaiaSpace, una controllata di ArianeGroup. Il decollo è previsto per la seconda metà del 2026.
Prometheus è un motore a metano e ossigeno liquidi, riutilizzabile, sviluppato con il supporto dell’ESA. Può modulare la spinta dal 30% al 110% e regolare autonomamente il rapporto tra combustibile e ossidante, rendendolo ideale per i futuri lanciatori spaziali europei. Rappresenta un significativo miglioramento rispetto al Vulcain 2.1, il motore di Ariane 6.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2025 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.