Mona Luna: l’innovativo rover lunare di Venturi Space

Render del rover Mona Luna di Venturi Space. Credit: video di presentazione di Venturi Space via YouTube

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Parigi-Le Bourget, si è svolto il Paris Air Show con un’atmosfera fortemente incentrata sull’intelligenza artificiale (IA) e Difesa. Tuttavia, c’è un settore che si sta differenziando: è quello dei rover lunari con prototipi che spaziano da piccoli modelli 3U (30×10×10 cm) a veicoli di dimensioni pari a mezzi di lavoro pesanti.

Venturi Space si posiziona a metà strada nel panorama dei rover lunari, proponendo Mona Luna, un veicolo con le dimensioni di un’utilitaria: 2,5m di lunghezza, 1,64m di larghezza e un peso di circa 750 kg.

L’azienda statunitense, con una divisione europea nel Principato di Monaco, ha sviluppato questo rover puntando a una possibile collaborazione e supporto da parte delle agenzie spaziali europea (ESA) e francese (CNES). L’obiettivo del progetto è soddisfare le esigenze dei potenziali clienti che necessitano di specifiche capacità operative per la Luna (soprattutto al polo sud), anche in condizioni estreme come le rigide notti lunari.

Antonio Delfino, direttore degli affari spaziali di Venturi Space, ha sottolineato la necessità di un ATV (All-Terrain Vehicle) lunare: «Sulla Luna abbiamo molte pendenze e un suolo sconnesso, ed è proprio per questo che serve un ATV.» L’esclusività di questo progetto è notevole: l’ATV consentirà di affrontare qualsiasi tipologia di terreno lunare e, secondo il direttore del progetto, al momento nessun altra azienda sta lavorando a un veicolo con queste capacità.

La grandezza del rover è estremamente importante: in futuro l’idea è quella di poter rendere il rover una macchina da lavoro come una minatrice per poter esplorare la luna e per questo serviranno veicoli molto più grandi. Venturi Space sta già parlando di rover enormi con un approccio differente rispetto a quella implementata su Mona Luna. Questi rover erano visibili allo IAC (International Astronautical Congress) tenutosi a Milano lo scorso Ottobre, ma ad oggi le operazioni di allunaggio sono estremamente complesse e viene trovato un compromesso tra fattibilità tecnica e operatività del mezzo.

Mona Luna di Venturi Space si distingue, infatti, per le sue dimensioni e per aspetti tecnici come sospensioni (definite innovative ma senza fornire ulteriori dettagli) e un sistema di sterzo migliorato. Entrambe queste caratteristiche sono pensate specificamente per il terreno lunare e per raggiungere velocità superiori ai 20 km/h.

Dettagli tecnici come sospensioni innovative. Fonte: video di presentazione Venturi Space via YouTube

Questi e altri componenti chiave, sviluppati appositamente per il rover, ne garantiscono la stabilità e riescono a mantenere un grado termico di operatività per il veicolo, molto importante per le temperature lunari. Questo design è cruciale per affrontare le estreme escursioni di temperatura tra il giorno e la notte lunare dove le temperature possono scendere fino a -250℃.

Il rover Mona Luna, progettato appositamente per operare sulla superficie lunare, adotta tecnologie proprietarie sviluppate in casa da Venturi Space. Spicca un pacco batteria dedicato e ruote deformabili, ideate per affrontare le complesse condizioni del terreno lunare. Le ruote di Mona Luna sono un elemento distintivo del suo design.

Dettaglio delle ruote deformabili del rover Mona Luna. Credit: video di AP Archive via YouTube

Come riportato in foto, tra gli elementi più innovativi spiccano le ruote deformabili, progettate e realizzate in Svizzera, che costituiscono una delle componenti più distintive del veicolo. A differenza delle ruote rigide impiegate nelle missioni Apollo, quelle di Mona Luna sono concepite per assorbire urti, adattarsi al terreno irregolare e garantire stabilità, eliminando la necessità di sistemi di sospensione tradizionali. Le ruote hanno un diametro di 930 mm e sono composte da una struttura interna con 192 cavi a molla disposti lungo la circonferenza, che ne consente la deformazione controllata. Il battistrada è costituito da lame in acciaio inossidabile e materiali compositi a bassa estensibilità, mantenuti in posizione da un materiale super-elastico sviluppato esclusivamente dalla divisione svizzera di Venturi Space, in grado di mantenere flessibilità anche a temperature estremamente basse.

Questo materiale è descritto come unico al mondo e protetto da domande di brevetto in corso, sebbene al momento non siano disponibili numeri protocollo specifici nei documenti pubblici. Le ruote sono progettate per operare in un intervallo termico estremo, da -240℃ a +130℃, sopportando un carico fino a due tonnellate e sono garantite per una durata operativa di oltre 5.000 chilometri. Inoltre ottemperano anche alle specifiche NASA per le missioni Artemis, che prevedono l’utilizzo di rover per oltre dieci anni su un terreno lunare più impegnativo rispetto a quello delle missioni precedenti. Oltre alla resistenza meccanica, le ruote sono progettate per affrontare le radiazioni cosmiche e solari e funzionare anche durante la notte lunare, una delle sfide ambientali più critiche per ogni sistema robotico destinato all’esplorazione extraterrestre.

La configurazione a quattro ruote di Mona Luna è più semplice, infatti viene ridotta la complessità meccanica massimizzando l’efficienza. Le grandi ruote contribuiscono anche a un’eccellente trazione su terreni friabili, impedendo al rover di rimanere bloccato.

Il sistema di alimentazione è completamente elettrico e si basa sulla ricarica tramite pannelli fotovoltaici. Il rover è dotato di tre batterie ad alte prestazioni, sviluppate a Monaco, che funzionano in modo indipendente per garantire la massima ridondanza, un elemento fondamentale per assicurare l’affidabilità nelle fasi critiche della missione. Le stesse soluzioni tecnologiche sono state adottate anche da Astrolab, azienda statunitense impegnata nello sviluppo di rover lunari, tra cui il Lunar Terrain Vehicle (LTV), un progetto ambizioso realizzato per conto della NASA.

Venturi sottolinea che tutte le tecnologie impiegate su Mona Luna sono interamente di origine europea. Questo rappresenta un chiaro elemento di distinzione rispetto alla collaborazione con Astrolab e ad altri progetti statunitensi. Astrolab ha esposto i propri modelli di rover, inclusi quelli sviluppati per la NASA, alla stessa fiera tenutasi a Parigi.

A livello commerciale e strategico, Mona Luna vuole essere una dimostrazione della possibilità di concludere con successo l’obbiettivo di ESA e CNES di tornare sulla luna entro il 2030 tramite il lanciatore Ariane 6 e il lander Argonaut con una produzione europea al 100%, distinguendosi quindi da aziende come Astrolab con i progetti Flip, Flex ed esperienze tecniche condivise.

Il rover è provvisto anche una modalità di Ibernazione Notturna Lunare, garantendo la sopravvivenza di Mona Luna durante le lunghe e fredde notti lunari. In questo periodo di 14 giorni solo l’elettronica critica rimane attiva per mantenere la temperatura e trasmettere dati. La gestione termica, i sistemi di riscaldamento e le ruote anch’esse riscaldate sono componenti integrali della sua resilienza contro il freddo estremo. Grazie alle diverse tecnologie e sistemi citati, il rover è in grado di affrontare pendenze fino a 20° con un tasso di slittamento massimo del 10%.

Guardando al futuro, Mona Luna è concepito per una duplice funzione: missioni scientifiche iniziali e un’ampia gamma di applicazioni commerciali, inclusa l’estrazione di risorse e la logistica. La visione di Venturi Space si estende anche allo sviluppo di rover di dimensioni maggiori per future operazioni di estrazione lunare, riconoscendo la necessità di tecnologie diverse per tali scale. Il successo di Mona Luna dipenderà dal continuo supporto dell’ESA, in particolare dalla Conferenza ministeriale di novembre, e dalla capacità di Venturi di attrarre finanziamenti privati attraverso modelli di partenariato pubblico-privato, modellati su iniziative di successo come il programma LTV della NASA.

Fonti: Spacenews.com | ESA

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