Artemis: selezionati dalla NASA tre nuovi strumenti per l’esplorazione lunare

Il lancio di Artemis I il 16 novembre 2022 dal Kennedy Space Center. Crediti: NASA
Il lancio di Artemis I il 16 novembre 2022 dal Kennedy Space Center. Crediti: NASA

L’Agenzia spaziale statunitense (NASA) ha annunciato di aver scelto, nell’ambito del programma Artemis, alcuni strumenti che saranno integrati nel Lunar Terrain Vehicle (LTV), il rover progettato per accompagnare fino a due astronauti nei loro spostamenti sulla superficie lunare.

Il veicolo potrà essere sia guidato in prima persona dagli astronauti, in modo simile al suo predecessore utilizzato durante le missioni Apollo, che pilotato a distanza, senza persone a bordo. L’LTV avrà il duplice compito di facilitare l’esplorazione scientifica della regione del polo sud lunare, l’area prevista per l’allunaggio, e di garantire spostamenti sicuri ed efficienti dell’equipaggio sceso sulla superficie.

Spettrometri all’avanguardia

Tre sono gli strumenti che la NASA ha selezionato per Artemis, due dei quali saranno integrati direttamente sul rover lunare. Un terzo, invece, resterà in orbita aiutando così, dall’alto, la permanenza e gli spostamenti degli astronauti sul suolo roccioso.

Secondo quanto dichiarato da Nicky Fox, amministratrice associata presso il Direttorato delle missioni scientifiche del quartier generale della NASA, l’LTV e la sua strumentazione appena selezionata faciliteranno in maniera considerevole il lavoro degli astronauti, oltre a raccogliere dati preziosi a fini scientifici.

Il primo tra i dispositivi scelti dall’ente spaziale statunitense è L-MAPS, acronimo di Lunar Microwave Active-Passive Spectrometer. Si tratta di un sistema costituto da uno spettrometro, un dispositivo in grado di misurare la luce riflessa dalla regolite e di ricavarne in questo modo le proprietà fondamentali, e da un radar capace di “vedere” al di sotto della superficie del nostro satellite fino a una profondità di circa 40 metri. La combinazione di queste due apparecchiature consentirà di individuare la presenza di ghiaccio “nascosto” nel sostrato lunare, ma anche di caratterizzare in termini di densità e temperatura il suolo.

Una rappresentazione artistica dell’LTV. Crediti: NASA

Il secondo strumento che verrà integrato nell’LTV si chiama AIRES (Artemis Infrared Reflectance and Emission Spectrometer) e consentirà di mappare minerali e sostanze volatili, ossia tutti quei composti la cui caratteristica principale è la facile evaporazione. Alcuni esempi comuni sono il diossido di carbonio (CO2) e l’acqua (H2O). Uno dei punti di forza di AIRES sarà la capacità di acquisire dati sia su ampie aree, per una visione d’insieme, sia su zone circoscritte, dove potrà concentrarsi per raccogliere informazioni più dettagliate.

I due apparati saranno guidati nel loro sviluppo rispettivamente da Matthew Siegler dell’Università delle Hawaii a Manoa e da Phil Christensen dell’Università statale dell’Arizona a Tempe. L’utilizzo congiunto dei due consentirà una mappatura completa dei componenti della superficie lunare e dei suoi strati sottostanti, supportando le scoperte scientifiche e l’esplorazione umana.

L’UCIS-Moon (Ultra-Compact Imaging Spectrometer for the Moon) sarà invece utilizzato in orbita e potrà essere molto utile per avere un quadro generale e un contesto ai dati raccolti sul terreno dagli altri due strumenti presenti sul rover. In particolare, questo spettrometro, la cui progettazione è portata avanti da Abigail Fraeman del JPL della NASA nella California meridionale, agevolerà l’individuazione di aree di interesse scientifico, oltre a rilevare sostanze volatili e analizzare le loro interazioni con le attività antropiche.

Rappresentazione di Moon Racer, uno tra i rover selezionati dalla NASA per lo spostamento sulla Luna. Crediti: Intuitive Machines

La combinazione di questi tre strumenti potrà supportare l’esplorazione e la permanenza umana sulla Luna, fornendo al contempo dati di grande rilevanza per i ricercatori di tutto il mondo, in particolare per quanto riguarda lo studio della storia e della geologia del nostro satellite naturale. Informazioni sulla presenza di acqua, ghiaccio e altri composti saranno estremamente preziose, sia dal punto di vista scientifico che per le applicazioni pratiche future, secondo quanto dichiarato da Joel Kearns, vice amministratore associato per l’esplorazione presso il Direttorato delle missioni scientifiche del quartier generale della NASA.

Se da un lato alcuni degli strumenti che saranno integrati sul veicolo lunare sono già stati selezionati, la stessa cosa non si può ancora dire del rover che solcherà il suolo del satellite terrestre. Infatti, sarà solo entro la fine del 2025 che, a seguito di una dimostrazione tecnica, verrà individuato il veicolo definitivo tra i tre candidati proposti dalle aziende Intuitive Machines, Lunar Outpost, and Venturi Astrolab.

Fonte: NASA

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Luca Ambrosini

Dopo una laurea triennale in Fisica e una magistrale in Matematica modellistico-applicativa, ho intrapreso un percorso professionale nel settore aerospaziale. Da sempre appassionato di spazio e astronomia, ho la fortuna di poter lavorare in un ambito che coincide con la mia passione: mi occupo infatti di design di software e algoritmi per Star Tracker.

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