Luci e ombre sul budget della missione Mars Sample Return
Il NASA President Fiscal Year 2024 Budget request, rilasciato lo scorso 9 marzo, se approvato dal Congresso statunitense nei prossimi mesi, vedrà aumentare il budget dell’agenzia spaziale da 25,4 miliardi di dollari del 2023 a 27,2 miliardi, un incremento pari al 7,1%.
Uno dei programmi che riceverà una notevole spinta finanziaria sarà la missione Mars Sample Return (MSR), che dagli attuali 822 milioni, arriverà a quasi 950, pari al 15,4% in più.
Il documento prevede inoltre per la missione 700 milioni per l’anno 2025, 600 per il 2026, 612 per il 2027 e infine 628 milioni per il 2028, anno previsto per il lancio, mettendo però in chiaro che sicuramente le cifre saranno soggette ad aumenti.
L’ambiziosa missione congiunta NASA/ESA, che da almeno tre decadi è sempre stata considerata una priorità scientifica, è ancora oggi soggetta a continue revisioni ma dal 2024 verrà finalizzata ed entrerà nel pieno della fase di sviluppo.
Attualmente, oltre al rover Perseverance già al lavoro sulla superficie marziana per raccogliere i campioni più significativi destinati al viaggio verso la Terra, il programma MSR prevede:
- un lander stazionario statunitense Sample Retrieval Lander (SRL) dotato di un braccio robotico europeo Sample Transfer Arm (STA) per il recupero dei contenitori sigillati dalla stiva di Perseverance;
- due droni Sample Recovery Helicopters (SRH) per recuperare i contenitori depositati al suolo negli ultimi mesi, nel caso Perseverance non riuscisse a raggiungere il lander SRL;
- un razzo bi stadio a propellente solido Mars Ascent Vehicle (MAV) per l’invio in orbita marziana dei campioni;
- un orbiter europeo Earth Return Orbiter (ERO) che dovrà effettuare un rendez-vous con il carico di campioni portato in orbita dal MAV e, grazie al Capture, Containment, and Return System (CCRS) statunitense, recuperare i campioni, stivarli nell’Earth Entry System (EES) anch’esso statunitense e fare rotta di ritorno verso la Terra, con l’arrivo previsto nel 2033.
Una missione decisamente affascinante, che coinvolge due agenzie spaziali ciascuna con un proprio lancio interplanetario e per questo molto costosa.
Rispetto al nostro primo articolo del 2018, per ridurre la spesa è stato eliminato il rover “corriere” che avrebbe dovuto raggiungere Perseverance per prelevarne i campioni, mentre quest’anno potrebbe essere eliminato uno dei due droni SRH di backup.
Nonostante questi ridimensionamenti e la condivisione dei costi con l’Agenzia Spaziale Europea, l’aumento del budget avrà effetti negativi su altre missioni NASA che verranno ritardate o messe in attesa indefinitamente.
È questo il caso della missione Geospace Dynamics Constellation (GDC), una costellazione di 6 satelliti per lo studio dell’interazione delle fasce superiori dell’atmosfera terrestre con il Sole.
GDC era già in stato avanzato di sviluppo, recentemente erano stati ufficializzati i due strumenti scientifici di bordo ed era stato aperto il bando per la realizzazione dei satelliti.
Anche la missione Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy (VERITAS), per la mappatura in alta risoluzione della superficie di Venere, sarà una vittima del budget di MSR. Lo scorso novembre VERITAS era già stata messa in attesa per almeno 3 anni a causa di problemi organizzativi del centro NASA Jet Propulsion Laboratory con le missioni Psyche, Europa Clipper e NISAR.
Se nel budget 2023, presentato nel 2022, era previsto un finanziamento di 124 milioni per VERITAS nell’anno 2024, ora la richiesta è scesa a soli 1,5 milioni, in pratica una condanna a terminare dolcemente il programma.
Fonte: NASA
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