Un razzo Sojuz lancia un nuovo satellite classificato

Credits: Russian Ministry of Defense

Il Ministero della Difesa russo ha diramato un comunicato per informare che il 2 novembre alle 09:48, ora di Mosca, è decollato dal pad 4 del cosmodromo di Pleseck un razzo Soyuz 2.1b con uno stadio superiore Fregat, senza però fornire alcun dettaglio sulla natura del carico utile.

Un’immagine del lancio. Credits: Ministero della Difesa (Russia)

Le uniche notizie conosciute, oltre a quelle relative al lancio, fanno riferimento ad alcune previsioni di chiusura di alcune aree della Repubblica di Komi, corrispondenti al luogo di impatto a Terra dei quattro booster del razzo Sojuz, oltre a una seconda area nella zona di Železnodorožnyj, luogo del possibile impatto dei segmenti della carenatura del carico utile. Più a valle di Pleseck, lungo la stessa traiettoria di volo, è stata chiusa una terza area situata nel distretto di Uvatskij della regione di Tjumen’, ovvero il sito dell’impatto del core booster del razzo Sojuz.

Nel tentativo di identificare la natura del carico utile, l’analisi della traccia a terra sembra suggerire una traiettoria di ascesa verso un’orbita inclinata di 64,77 gradi verso l’equatore, una rotta normalmente utilizzata nei lanci dei satelliti di navigazione GLONASS, tuttavia, a novembre 2022, il satellite GLONASS-K2 n. 13L era ancora in fase di test finale presso il suo sito di produzione. Non potendo quindi essere stato il lancio di un satellite per la navigazione, il probabile carico utile potrebbe essere il satellite militare Kupol, che era stato predisposto al lancio da Pleseck prima della fine del 2022. Tale veicolo dovrebbe essere progettato per popolare la costellazione di allerta missilistica precoce di nuova generazione della Russia. Sebbene i satelliti Kupol orbitino con un’inclinazione di 63,8°, il razzo Sojuz potrebbe aver utilizzato un corridoio di salita verso un’orbita di 64,77° per far cadere i suoi booster in zone disabitate prima di manovrare verso un’orbita con un’inclinazione inferiore.

Durante il periodo sovietico, il sito di lancio di Pleseck è stato per anni il cosmodromo più attivo della Russia. Con la caduta dell’Unione Sovietica il numero di lanci è diminuito drasticamente e di conseguenza anche la sua importanza, ma dalla fine del secolo scorso la sua attività ha visto una ripresa dovuta al tentativo di controbilanciare il sempre più difficile e costoso accesso al cosmodromo di Bajkonur, che ricordiamo essere situato in Kazakistan ovvero uno stato indipendente dal 1991, affittato alla Russia a caro prezzo. Oltre a ciò si devono anche tenere in considerazione le sanzioni dovute ai razzi che in caso di malfunzionamento potrebbero schiantarsi sul territorio kazako. Tutto ciò ha spinto la Russia a spostare molte delle sue installazioni militari a Svobodnyj e Pleseck.

Benché la sua elevata latitudine non rappresenti una posizione ideale per il lancio di satelliti su basse inclinazioni o in orbite geostazionarie, a Pleseck sono in costruzione strutture per supportare i lanci del nuovo vettore russo Angara.

Profilo di lancio

Il sesto lancio di Kupol ha probabilmente seguito il profilo dei suoi predecessori della costellazione EKS. Il booster Sojuz/Fregat a quattro stadi decolla da Pleseck seguendo una rotta in direzione sud-est. I quattro booster del primo stadio, terminato il loro compito dopo due minuti di volo, ricadono a terra 350 km a valle del sito di lancio. La carenatura del carico utile viene rilasciata un minuto dopo la separazione del primo stadio, quando ormai il razzo ha superato la parte più densa dell’atmosfera terrestre pur essendo ancora a un’altitudine inferiore ai 100 km.

Dopo quasi cinque minuti dall’inizio del volo, e pochi istanti prima che il secondo stadio concluda la propria combustione, il terzo stadio attiva il motore RD-0124 a quattro camere facendo inizialmente scaricare i suoi ugelli attraverso la struttura reticolare che collega i due stadi. Il secondo stadio si separa dal vettore per schiantarsi a terra a una distanza di circa 1.500 km a valle del sito di lancio, a nord-est della città di Tobol’sk nella regione di Tjumen’.

Dopo quasi 9 minuti di volo, il terzo stadio, poco prima di effettuare il rientro in atmosfera, rilascia in una traiettoria suborbitale la sezione che comprende lo stadio superiore Fregat e il satellite Kupol. Tutti i detriti del terzo stadio sopravvissuti al rientro in atmosfera dovrebbero cadere nell’oceano Pacifico appena a sud-est della Tasmania.

Manovre orbitali del Fregat

Nel corso della fase orbitale della missione, il Fregat deve condurre alcune manovre per inserire il satellite EKS nella sua orbita di rilascio. Molto probabilmente si tratta di tre accensioni del motore principale. La prima manovra, avviata un minuto dopo la separazione dal terzo stadio, pone il vettore in un’iniziale orbita di parcheggio. La seconda accensione permette di allungare l’orbita per fare in modo che l’apogeo (il punto più alto) di questa orbita intermedia possa raggiungere il perigeo (punto più basso) dell’orbita finale. Infine, la terza accensione del Fregat, effettuata vicino al picco dell’orbita, permette di raggiungere l’altitudine finale e normalizzare l’orbita.

Dopo la separazione del satellite EKS dal vettore, lo stadio superiore Fregat effettua alcune tipiche manovre di deorbita, mentre il satellite, dotato di un proprio sistema di propulsione, svolge le necessarie manovre di inserzione nell’orbita definitiva.

Sei ore dopo il lancio, il Ministero della Difesa russo ha confermato che il satellite era giunto con successo nella sua orbita e, dopo aver stabilito il primo contatto telemetrico, ha confermato al controllo a terra che tutti i suoi sistemi funzionavano correttamente. Raggiunta l’orbita e la quota operativa, il veicolo spaziale è stato ufficialmente classificato come Kosmos-2563.

Poche ore dopo il lancio, la Space Force statunitense ha pubblicato gli elementi orbitali dei due oggetti associati al lancio, il satellite e lo stadio superiore del Fregat dopo la loro separazione:

InternationalID NORADNomePeriodoInclinazioneApogeoPerigeo
2022-145-A542232022-145-A713.85 min63.83°38.536 km1.625 km
2022-145-B542242022-145-B714.31 min63.80°38.538 km1.646 km

Fonte: RussianSpaceWeb

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.