La posizione di ESA riguardo la guerra in Ucraina

Logo ESA. Credits: ESA

In risposta alle sanzioni europee decise in seguito all’invasione dell’Ucraina, l’Agenzia spaziale russa Roskosmos ha deciso di richiamare ingegneri e tecnici che erano distaccati presso lo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, e di sospendere le operazioni con il vettore Sojuz che erano lì previste. Questa decisione russa lascia a terra due satelliti del sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile Galileo il cui lancio era in programma per il 5 aprile.

La decisione di Roskosmos, ufficializzata dal direttore generale Dmitrij Rogozin, mette in discussione il futuro dei lanci Sojuz dalla base europea e getta ombre scurissime anche sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) perché il segmento russo è responsabile della guida, della navigazione e del controllo dell’intero complesso. Evidenziamo che i velivoli cargo Progress, quando attraccati alla Stazione Spaziale, vengono utilizzati periodicamente per correggere l’orbita della ISS innalzandone l’altitudine. Se la Russia togliesse il suo appoggio, la ISS potrebbe precipitare in pochi mesi. Sarà quindi necessario decidere quali altri veicoli utilizzare per assolvere a questo rilevante e delicato compito.

Il tweet con il quale Dmitry Rogozin, direttore di Roskosmos, ha annunciato la fine della collaborazione russa presso lo spazioporto europeo di Kourou, in Guiana francese

A fronte delle decisioni di Roskosmos, l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha emesso un comunicato nel quale viene dichiarata la totale disapprovazione della guerra in Ucraina. ESA è un’organizzazione intergovernativa governata dai suoi 22 Stati membri che negli ultimi decenni ha costruito una solida rete di cooperazione internazionale al servizio della comunità spaziale europea e globale attraverso programmi di grande successo. ESA darà priorità assoluta all’adozione di decisioni adeguate, non solo per il bene della propria forza lavoro coinvolta nei programmi, ma nel pieno rispetto dei valori europei che hanno sempre plasmato il proprio approccio alla cooperazione internazionale.

ESA sta attuando pienamente le sanzioni imposte alla Russia dai propri Stati membri e sta valutando le conseguenze su ciascuno dei programmi in corso condotti in collaborazione con l’agenzia spaziale statale russa Roskosmos. Pertanto ESA allineerà le proprie decisioni a quelle degli Stati membri in stretto coordinamento con i partner industriali internazionali, in particolare con la NASA in riferimento alla Stazione Spaziale Internazionale.

Tweet del direttore generale di ESA, Joseph Aschbacher, che riprende il comunicato stampa della stessa agenzia

Per quanto riguarda la campagna di lancio del vettore Sojuz dallo spazioporto europeo di Kourou, ESA prende atto della decisione di Roscosmos di ritirare la sua forza lavoro da Kourou. In conseguenza di ciò verrà valutato il più appropriato lanciatore europeo odierno e futuro (Vega-C e Ariane 6) per ogni carico utile istituzionale che verrà lanciato sotto la propria responsabilità. Per quanto riguarda il proseguimento del programma ExoMars, secondo il direttore generale Josef Aschbacher, le sanzioni e l’attuale contesto rendono altamente improbabile un lancio nel 2022.

Fonte: ESA

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.