Accordo tra NASA ed ESA per affrontare il cambiamento climatico

Immagine della Terra ripresa durante la missione Copernicus Sentinel-2. Fonte: ESA

Il susseguirsi di eventi meteorologici anomali nella regione temperata del nostro pianeta, con conseguenze talvolta catastrofiche, rende il controllo del clima e della sua rapida evoluzione una priorità assoluta. L’industria spaziale d’altro canto ha sempre profuso notevoli sforzi nel monitoraggio del pianeta e dei suoi ecosistemi. Si considerino per esempio i programmi di osservazione dell’ESA e la sistematica raccolta di dati da parte dei satelliti europei in orbita, nonché l’intensa attività della NASA nel monitorare i cambiamenti climatici e le caratteristiche dell’atmosfera.

I programmi di osservazione spaziale e raccolta dati di NASA ed ESA sono finalizzati al miglioramento dei modelli di previsione e alla mitigazione dei rischi dovuti a eventi climatici inconsueti, ormai sempre più frequenti. Attualmente i due enti sono i principali attori nel controllo strumentale del clima. Nel 2020, la NASA, la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e i partner europei, tra cui l’ESA, hanno lanciato il satellite Sentinel-6A, che sta raccogliendo dati estremamente accurati sul livello dei mari e degli oceani.

Lo scorso martedì 13 luglio 2021, NASA ed ESA hanno istituito una partnership per definire una strategia comune di monitoraggio e rispondere in prima linea all’urgente sfida del cambiamento climatico. La partnership, formalizzata attraverso una dichiarazione di intenti per la cooperazione congiunta, delinea le modalità di cooperazione tra le due agenzie per garantire la continuità delle osservazioni, a beneficio dell’intero pianeta. Verrà infatti perseguita una politica di totale condivisione dei dati raccolti all’interno della comunità scientifica, per raggiungere e sensibilizzare il maggior numero di persone.

Il cambiamento climatico è un problema globale e richiede azione immediata. Questo accordo stabilirà gli standard per la futura collaborazione internazionale tra le due agenzie, fornendo dati e informazioni per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e contribuendo a rispondere e ad affrontare le domande più urgenti nelle scienze della Terra a beneficio degli Stati Uniti, dell’Europa e del mondo.

Bill Nelson – Amministratore NASA

L’accordo tra NASA ed ESA stabilisce inoltre le priorità sulle quali intervenire immediatamente per mitigare gli effetti del climate change attraverso un approccio integrato e multidisciplinare. Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher, la partnership internazionale sarà cruciale per rendere l’osservazione dallo spazio sempre più decisiva nella lotta al cambiamento climatico.

Immagine della terra realizzata attraverso i rilevamenti della missione Copernicus Sentinel-2

Stiamo già assistendo agli effetti del cambiamento climatico attraverso l’aumento delle temperature, l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacci e lo scongelamento del permafrost. Sia l’ESA sia la NASA hanno strumenti e competenze eccellenti per far progredire le scienze della Terra, quindi lavorando insieme saremo in grado di ottenere molto di più.

Toni Tolker-Nielsen – Direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’ESA

Nel mese di maggio 2021 la NASA ha annunciato inoltre il suo Earth System Observatory, che si occuperà della progettazione di ulteriori missioni specificatamente dedicate all’osservazione della Terra e dei cambiamenti climatici (parallelamente alle attività di collaborazione stipulate nella dichiarazione di intenti dello scorso martedì), per la mitigazione di eventi potenzialmente catastrofici, per una maggiore tutela nei confronti degli incendi boschivi e per il miglioramento dei processi agricoli in tempo reale.

Fonti: NASA, ESA

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Manuel De Luca

Ingegnere Civile, studioso di Geologia applicata e Ingegneria sotterranea. Formazione come Pilota Privato. Attivo nell'ambito della ricerca in Ingegneria Strutturale, con particolare riferimento ai fenomeni reologici.