OSAM-1, la missione dimostrativa di rifornimento e assemblaggio in orbita

© NASA

È iniziato l’assemblaggio del robot officina che, per la prima volta, andrà a rifornire in orbita un satellite commerciale inizialmente non progettato per questo servizio.

La missione NASA On-orbit Servicing Assembly and Manufacturing 1 (OSAM-1), precedentemente chiamata Restore-L, dopo aver superato la Critical Design Review (CDR) nello scorso mese di aprile, entra ora nella fase di realizzazione definitiva.
Presso gli stabilimenti dell’azienda Maxar Technologies di Palo Alto, in California, sono iniziate infatti le fasi di assemblaggio del satellite, basato sul modello SSL 1300, il più utilizzato nel settore delle telecomunicazioni con quasi 300 esemplari costruiti di cui 90 ancora operativi.

Obiettivo primario della missione sarà quello di raggiungere il glorioso satellite Landsat 7, noto per fornire molte delle immagini utilizzate nei vari servizi di mappatura satellitare di Google, Yahoo e MSN, agganciarlo e rifornirlo di monopropellente. Landsat 7 è operativo dal 1999 in un’orbita polare eliosincrona a 705 km di altitudine.

La struttura base di OSAM-1 in corso di assemblaggio. ©Maxar Technologies.

In questa fase iniziale è stato ultimato il sistema propulsivo comprensivo di tubature e rispettivi serbatoi del propellente e ossidante, che sono inseriti nella struttura cilindrica centrale; dei propulsori, visibili nella parte alta e dei due serbatoi sferici del monopropellente destinato al satellite da rifornire. Questi ultimi sono unità avanzate dagli Space Shuttle, sul quale alimentavano le Auxiliary Power Unit (APU) che fornivano energia idraulica durante il lancio e rientro.

Il corpo base sarà completato entro l’estate prossima, dopodiché inizieranno una serie di test di validazione di tutti i sistemi, della durata di circa un anno. Il satellite verrà quindi trasferito presso il NASA Goddard Spaceflight Center nel Maryland per incorporare i payload operativi specifici per la missione.

Video delle fasi di avvicinamento, cattura e rifornimento del satellite Landsat 7. Credits: NASA

SPIDER

La missione non si limiterà solo a questo, infatti, oltre ai due bracci robotici e al sistema di rifornimento del carburante, OSAM-1 avrà a bordo un payload denominato Space Infrastructure DExterous Robot (SPIDER), realizzato anch’esso da Maxar. SPIDER è una suite ingegneristica che comprende un braccio robotico di 5 metri e una serie di utensili per l’assemblaggio di un’antenna di 3 metri di diametro composta di 7 elementi e di una trave ultraleggera di 10 metri di lunghezza (in collaborazione con l’azienda Tethers Unlimited). Queste tecnologie di servizio, manifattura e assemblaggio saranno poi implementate nel programma Artemis della NASA per il ritorno umano sulla Luna.

Il completamento dell’antenna da parte del braccio robotico SPIDER. ©Maxar Technologies.

Pur essendo una missione dimostrativa, OSAM-1 entrerà nel settore delle estensioni di missione, attualmente monopolizzato da Space Logistics LLC, con i suoi satelliti MEV (Mission Extension Vehicle) che hanno già completato due missioni.

Fonte: NASA.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.