Lanciata GECAM la missione cinese per lo studio delle onde gravitazionali

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Credit: Institute of High Energy Physics/CAS/AAAS.

Ieri, mercoledì 9 dicembre, alle 21:15 italiane (le 4:15 del 10 dicembre ora locale), la China Aerospace Science and Technology Corporation ha lanciato con successo la missione GECAM con un razzo Lunga Marcia 11. Il vettore è decollato dal centro spaziale Xichang Satellite Launch Center, in Cina. Si è trattato del volo numero 11 per questo lanciatore, considerando tutte le sue versioni, che al momento detiene l’invidiabile record del 100% di successi.

Il carico, composto da due satelliti gemelli da 150 kg ciascuno, è stato immesso in orbita attorno alla Terra a 600 km di quota, 29° di inclinazione e in punti diametralmente opposti per avere una copertura completa della sfera celeste. I satelliti sono dotati di sensori a raggi X, raggi gamma e particelle cariche ad alta energia, distribuiti a cupola in ogni satellite per puntare in ogni direzione e avere una mappatura totale e continua di sorgenti di tale tipo. Lo scopo è capire se le sorgenti di onde gravitazionali emettono anche onde nello spettro elettromagnetico.

Sperimentalmente è già noto che durante la fusione di stelle di neutroni dopo il passaggio dell’onda gravitazionale (GW, dall’inglese ‘gamma wave’) può essere rilevato un lampo gamma (GRB, dall’inglese ‘gamma ray burst’), come successe nel 2017 a seguito dell’onda GW170817 a cui seguì il lampo associato GRB 170817A, proveniente dalla stessa direzione e con solo 1,7 secondi di ritardo dopo aver viaggiato per 130 milioni di anni luce. Non si è ancora mai registrato un GRB in occasione della collisione di due buchi neri, ma si sospetta che possa esserci e GECAM ha buone possibilità di svelare il mistero.

Tra l’altro la missione è stata selezionata, finanziata e lanciata in modo veramente rapido, di solito per missioni scientifiche di questo tipo passano decine di anni tra lo studio e la realizzazione. In questo caso si è cavalcato l’entusiasmo della prima rilevazione di una GW da parte del LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) nel 2016: la missione infatti è stata proposta circa un mese dopo l’evento e dopo pochi mesi aveva ottenuto il finanziamento.

Sebbene questi satelliti non possano rilevare le onde gravitazionali, la Cina sta preparando una missione decisamente più ambiziosa per la fine del decennio: Tianqin, una terna di satelliti destinata alla misura diretta delle GW, simile alla missione europea LISA prevista per il 2034. A dicembre del 2019 è stato lanciato il precursore Tianqin-1, che ha testato con successo le tecnologie necessarie.

Fonti: Institute of High Energy Physics (IHEP), Chinese Academy of Sciences (CAS), Sciencemag.

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Gianmarco Vespia

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